Lello Mazzacane Il “ritratto” inedito dei fotografi di famiglia a Napoli tra Ottocento e Novecento Il modello centro-periferia, certamente datato nell’analisi dei fenomeni sociali contemporanei, torna di una sua utilità nel momento in cui andiamo ad analizzare l’espandersi dell’uso sociale della fotografia nella seconda metà dell’Ottocento non solo da Parigi, dove la fotografia era stata tenuta a battesimo, verso le altre Nazioni, ma anche all’interno di queste dai centri urbani maggiori alle più remote periferie. Così sarà in Italia ad esempio per Torino come per Napoli, per Roma come per Palermo. Nel saggio vengono analizzate le modalità sociali e di mercato che danno luogo alla formazione dei “generi fotografici” nella fotografia di famiglia tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Le fonti fotografiche su cui si riflette attengono a due tipologie distinte di materiali : foto di famiglia reperite attraverso la ricerca sul campo presso le abitazioni di privati e foto di studi fotografici professionali. Entrambe queste tipologie di materiali sono il frutto di ricerche ventennali prodotte nell’ambito dell’attività del Centro di Ricerche Audiovisuali dell’Università di Napoli Federico II dove sono attualmente custodite. Il saggio espone tra l’altro la complessa metodologia di lavoro che caratterizza in modo specifico l’analisi antropologica di tali fonti. Le fotografie e di conseguenza il rapporto instaurato con esse, ineriscono spesso alle zone più recondite della storia e dell’esperienza personale e familiare, per cui l’approccio ad esse da parte del ricercatore può divenire un’operazione esplicativa di molteplici e complessi contenuti. Inoltre chiunque abbia pratica del lavoro etnografico conosce il divario fra comportamento manifesto e costrutto ideologico, lo scarto esistente tra “vissuto” e “pensato”. L’individuazione stessa di tale scarto può essere significativa, e il lavoro sulla foto, dietro la foto, oltre la foto può aiutare a svelarlo. Uno spazio consistente nel saggio è dedicato all’analisi della produzione fotografica degli studi della Napoli bene. Un osservatorio privilegiato per l’analisi della foto di famiglia e attraverso di essa delle modalità della sua rappresentazione. Dentro questo spazio sarà possibile cogliere la specificità dei diversi “generi”, la loro nascita e il loro consolidarsi. Primo fra tutti il genere del ritratto. Il singolo ritratto se analizzato isolatamente, sembra essere avaro d’informazioni dotate di un qualche rilievo. Al di là di un’improbabile lettura psicologica, il ritratto sembra essere tautologico, quasi dicesse: sono quello che vedete, il volto, il mezzobusto, la figura intera di una donna, di un uomo nella sua corporeità, nei suoi indumenti, nel suo tempo. Ma non è poco, anzi: per l’antropologo sono “dettagli” che parlano il linguaggio dell’uomo in una data società, in una data cultura. Ma il singolo ritratto attiene alla persona, e questa è la sua forza e anche il suo limite. Se ci muoviamo invece dentro serie continue di ritratti comuni, anche anonimi le cose cambiano, il panorama interpretativo si amplia, si fa più ricco e complesso. Il ritratto, riletto in questa nuova prospettiva, non si richiude su se stesso, non ci orienta, come vorrebbe lo stesso fotografo, verso una lettura del carattere, della personalità, dell’anima, ma si dispone ad essere associato, lungo serie continue, ad altri ritratti coevi, precedenti e successivi. In questo modo ciò che si viene formando è un organismo complesso che vive di vita propria, sia pur circoscritto entro un determinato spazio ed un determinato tempo: il ritratto della piccola e media borghesia a Napoli tra la fine dell’Ottocento e i primi del secolo successivo. Ecco il nuovo soggetto sociologicamente e culturalmente definito come un organismo composito: le serie continue di ritratti realizzati dentro gli studi napoletani di quell’epoca.

Il ritratto inedito dei fotografi di famiglia a Napoli tra Ottocento e Novecento / Mazzacane, Raffaello. - STAMPA. - III:(2006), pp. 223-243.

Il ritratto inedito dei fotografi di famiglia a Napoli tra Ottocento e Novecento

MAZZACANE, RAFFAELLO
2006

Abstract

Lello Mazzacane Il “ritratto” inedito dei fotografi di famiglia a Napoli tra Ottocento e Novecento Il modello centro-periferia, certamente datato nell’analisi dei fenomeni sociali contemporanei, torna di una sua utilità nel momento in cui andiamo ad analizzare l’espandersi dell’uso sociale della fotografia nella seconda metà dell’Ottocento non solo da Parigi, dove la fotografia era stata tenuta a battesimo, verso le altre Nazioni, ma anche all’interno di queste dai centri urbani maggiori alle più remote periferie. Così sarà in Italia ad esempio per Torino come per Napoli, per Roma come per Palermo. Nel saggio vengono analizzate le modalità sociali e di mercato che danno luogo alla formazione dei “generi fotografici” nella fotografia di famiglia tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Le fonti fotografiche su cui si riflette attengono a due tipologie distinte di materiali : foto di famiglia reperite attraverso la ricerca sul campo presso le abitazioni di privati e foto di studi fotografici professionali. Entrambe queste tipologie di materiali sono il frutto di ricerche ventennali prodotte nell’ambito dell’attività del Centro di Ricerche Audiovisuali dell’Università di Napoli Federico II dove sono attualmente custodite. Il saggio espone tra l’altro la complessa metodologia di lavoro che caratterizza in modo specifico l’analisi antropologica di tali fonti. Le fotografie e di conseguenza il rapporto instaurato con esse, ineriscono spesso alle zone più recondite della storia e dell’esperienza personale e familiare, per cui l’approccio ad esse da parte del ricercatore può divenire un’operazione esplicativa di molteplici e complessi contenuti. Inoltre chiunque abbia pratica del lavoro etnografico conosce il divario fra comportamento manifesto e costrutto ideologico, lo scarto esistente tra “vissuto” e “pensato”. L’individuazione stessa di tale scarto può essere significativa, e il lavoro sulla foto, dietro la foto, oltre la foto può aiutare a svelarlo. Uno spazio consistente nel saggio è dedicato all’analisi della produzione fotografica degli studi della Napoli bene. Un osservatorio privilegiato per l’analisi della foto di famiglia e attraverso di essa delle modalità della sua rappresentazione. Dentro questo spazio sarà possibile cogliere la specificità dei diversi “generi”, la loro nascita e il loro consolidarsi. Primo fra tutti il genere del ritratto. Il singolo ritratto se analizzato isolatamente, sembra essere avaro d’informazioni dotate di un qualche rilievo. Al di là di un’improbabile lettura psicologica, il ritratto sembra essere tautologico, quasi dicesse: sono quello che vedete, il volto, il mezzobusto, la figura intera di una donna, di un uomo nella sua corporeità, nei suoi indumenti, nel suo tempo. Ma non è poco, anzi: per l’antropologo sono “dettagli” che parlano il linguaggio dell’uomo in una data società, in una data cultura. Ma il singolo ritratto attiene alla persona, e questa è la sua forza e anche il suo limite. Se ci muoviamo invece dentro serie continue di ritratti comuni, anche anonimi le cose cambiano, il panorama interpretativo si amplia, si fa più ricco e complesso. Il ritratto, riletto in questa nuova prospettiva, non si richiude su se stesso, non ci orienta, come vorrebbe lo stesso fotografo, verso una lettura del carattere, della personalità, dell’anima, ma si dispone ad essere associato, lungo serie continue, ad altri ritratti coevi, precedenti e successivi. In questo modo ciò che si viene formando è un organismo complesso che vive di vita propria, sia pur circoscritto entro un determinato spazio ed un determinato tempo: il ritratto della piccola e media borghesia a Napoli tra la fine dell’Ottocento e i primi del secolo successivo. Ecco il nuovo soggetto sociologicamente e culturalmente definito come un organismo composito: le serie continue di ritratti realizzati dentro gli studi napoletani di quell’epoca.
2006
9788806164584
Il ritratto inedito dei fotografi di famiglia a Napoli tra Ottocento e Novecento / Mazzacane, Raffaello. - STAMPA. - III:(2006), pp. 223-243.
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