Accade talvolta che la notorietà di un artista sia legata ad alcune sue opere, mentre altre benché straordinarie rimangano a lungo dimenticate nell’ombra in attesa di essere riscoperte. Lo stesso è accaduto per l’edificio del Politecnico di Napoli di Luigi Cosenza, considerato a torto uno dei suoi esiti meno convincenti, ma che, al contrario, è uno dei pochi edifici moderni di Napoli in grado di confrontarsi con le grandi architetture della sua storia e, rispetto alla produzione dell’ingegnere napoletano, la sua opera più matura e riuscita. Le sue forme sono il risultato di geometrie complesse, di un gioco sofisticato che lega assi ortogonali e profili curvilinei di cui non si coglie l’origine. Tracce indelebili di geniali intuizioni, ripensamenti tormentati, forti passioni che hanno accompagnato Cosenza lungo un percorso creativo durato venti anni. Ciò che affascina maggiormente del Politecnico, più che l’essere un edificio di straordinaria originalità, in fondo, è proprio questo intreccio indissolubile che si è determinato fra l’architettura dell’edificio, le vicende personali dell’architetto, la sua attività didattica, il suo impegno politico, aspetti questi che si sono sedimentate nelle forme e nelle pietre ed hanno dato vita ad un tutt’uno non più riducibile.

Il nuovo Politecnico, tra città e paesaggio / Viola, Francesco. - STAMPA. - (2006), pp. 333-335.

Il nuovo Politecnico, tra città e paesaggio

VIOLA, FRANCESCO
2006

Abstract

Accade talvolta che la notorietà di un artista sia legata ad alcune sue opere, mentre altre benché straordinarie rimangano a lungo dimenticate nell’ombra in attesa di essere riscoperte. Lo stesso è accaduto per l’edificio del Politecnico di Napoli di Luigi Cosenza, considerato a torto uno dei suoi esiti meno convincenti, ma che, al contrario, è uno dei pochi edifici moderni di Napoli in grado di confrontarsi con le grandi architetture della sua storia e, rispetto alla produzione dell’ingegnere napoletano, la sua opera più matura e riuscita. Le sue forme sono il risultato di geometrie complesse, di un gioco sofisticato che lega assi ortogonali e profili curvilinei di cui non si coglie l’origine. Tracce indelebili di geniali intuizioni, ripensamenti tormentati, forti passioni che hanno accompagnato Cosenza lungo un percorso creativo durato venti anni. Ciò che affascina maggiormente del Politecnico, più che l’essere un edificio di straordinaria originalità, in fondo, è proprio questo intreccio indissolubile che si è determinato fra l’architettura dell’edificio, le vicende personali dell’architetto, la sua attività didattica, il suo impegno politico, aspetti questi che si sono sedimentate nelle forme e nelle pietre ed hanno dato vita ad un tutt’uno non più riducibile.
2006
9788884970183
Il nuovo Politecnico, tra città e paesaggio / Viola, Francesco. - STAMPA. - (2006), pp. 333-335.
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