Nel lavoro, effettuando un confronto tra il moderno concetto di capitale sociale e la fede pubblica di Genovesi, a cui il capitale sociale è stato spesso accostato, si evidenzia che nell’analisi dell’abate salernitano è presente un incentivo individuale alla creazione della fiducia pubblica, legato alla ricerca della felicità, assente nella moderna teoria degli incentivi. In particolare, nel pensiero di Genovesi, partendo da una concezione aristotelica dell’uomo, si identifica la felicità con il godimento di buone relazioni sociali; ciò dovrebbe spingere gli uomini a comportarsi secondo un criterio di reciproca assistenza , dalla quale scaturisce la fede pubblica, motore del commercio e della ricchezza della nazione, quindi, della felicità pubblica; il ruolo delle istituzioni in tale contesto è quello di far comprendere agli individui la strada per essere felici ed incentivare meccanismi collaborativi. In tale ambito, prendendo spunto dalle riflessioni di Genovesi, si vuole sottolineare che la moderna teoria economica, ancora troppo legata alla razionalità strumentale ed individualista, trascura, nella spiegazione del comportamento individuale, numerosi aspetti relazionali o qualitativi, risultando, in tal modo, inadeguata a spiegare nella sua completezza le matrici dell’agire umano, al fine dell’individuazione di eventuali incentivi alla creazione di risorse economiche in cui rilevante è l’aspetto d’interazione tra le persone, come accade per il capitale sociale.
L'interazione interpersonale, il capitale sociale e il pensiero di Genovesi / Albanese, Marina. - (2007), pp. 273-290. (Intervento presentato al convegno Convegno di studi 250° anniversario dell’istituzione della cattedra di “Commercio e Meccanica” tenutosi a NAPOLI nel 5-6 maggio 2005).
L'interazione interpersonale, il capitale sociale e il pensiero di Genovesi
ALBANESE, MARINA
2007
Abstract
Nel lavoro, effettuando un confronto tra il moderno concetto di capitale sociale e la fede pubblica di Genovesi, a cui il capitale sociale è stato spesso accostato, si evidenzia che nell’analisi dell’abate salernitano è presente un incentivo individuale alla creazione della fiducia pubblica, legato alla ricerca della felicità, assente nella moderna teoria degli incentivi. In particolare, nel pensiero di Genovesi, partendo da una concezione aristotelica dell’uomo, si identifica la felicità con il godimento di buone relazioni sociali; ciò dovrebbe spingere gli uomini a comportarsi secondo un criterio di reciproca assistenza , dalla quale scaturisce la fede pubblica, motore del commercio e della ricchezza della nazione, quindi, della felicità pubblica; il ruolo delle istituzioni in tale contesto è quello di far comprendere agli individui la strada per essere felici ed incentivare meccanismi collaborativi. In tale ambito, prendendo spunto dalle riflessioni di Genovesi, si vuole sottolineare che la moderna teoria economica, ancora troppo legata alla razionalità strumentale ed individualista, trascura, nella spiegazione del comportamento individuale, numerosi aspetti relazionali o qualitativi, risultando, in tal modo, inadeguata a spiegare nella sua completezza le matrici dell’agire umano, al fine dell’individuazione di eventuali incentivi alla creazione di risorse economiche in cui rilevante è l’aspetto d’interazione tra le persone, come accade per il capitale sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.