Nel discutere la relazione di Ferruzza, Mastroluca e Zincato viene sottolineata l'utilità di aver definito le finalità per le quali sono state adottate le diverse metodologie di rilevazione censuaria (riduzione dei costi, minore invadenza/disturbo statistico, maggiore tempestività, maggiore aderenza alla realtà dei dati raccolti, coerenza più ampia tra popolazione legale e popolazione anagrafica, rafforzamento uffici di statistica, ecc.) e quindi i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano.È importante, nell'analizzare gli esempi proposti, non aver limitato poi l'attenzione alla sola situazione attuale ma aver fornito spesso una lettura delle novità intervenute nel tempo, analisi diacronica che consente di mostrare come alcuni sviluppi nella metodologia di censimento siano stati in qualche caso il risultato di un processo a tappe successive, di una transizione che ha richiesto una serie di innovazioni realizzatesi negli anni anche attraverso una programmazione che guardava al di là del singolo round censuario.Viene sottolineata però la necessità di un ulteriore elemento esplicativo, utile anche per valutare la rispondenza delle strategie adottate alle necessità italiane. Vale a dire l'opportunità di contestualizzare la rilevazione censuaria nei vari paesi andando a collocarla all'interno della legislazione sulle statistiche ufficiali e, soprattutto, all'interno dell'insieme delle rilevazioni che costituiscono il sistema statistico nazionale di ciascuno dei Paesi considerati. Un'integrazione di questo genere potrebbe rendere maggiormente comprensibili le scelte fatte dagli altri Istituti di Statistica e, in parte, contribuire a definire meglio una strada italiana. Al riguardo va sottolineato che i Paesi con Registri della popolazione informatizzati e centralizzati si sono in genere orientati verso censimenti basati su archivi amministrativi. Gli altri paesi, quando hanno adottato soluzioni innovative, hanno scelto strategie, come il rolling census, che sembrano volte a superare quei limiti nelle statistiche ufficiali connessi alla mancanza dei Registri di popolazione. La riflessione sulle strategie di conduzione dei censimenti in Italia deve tenere conto del sistema complessivo delle statistiche nazionali e del ruolo che svolge e che dovrà svolgere il censimento al suo interno. Infine, viene posto il quesito se le diverse soluzioni metodologiche adottate abbiano previsto correttivi o varianti specifiche con riferimento a popolazioni più difficilmente raggiungibili (difficult people, elusive populations, ecc.). Andrebbe valutato, ad esempio, se per la popolazione straniera/immigrata più spesso ci siano dati mancanti nei register-based censuses, se il grado di copertura nel caso di register-supported censuses è inferiore, se nei censimenti con rilevazione esaustiva con questionario breve (short form) e indagine campionaria con questionario ampio (long form) si pone più spesso un problema di individuazione o di sostituzione delle unità campione. Sono state previste negli altri paesi specifiche soluzioni tecnico-operative? Al censimento del 2001 viene stimato un tasso di copertura per la popolazione straniera dell'89,7% su scala nazionale (quando per il complesso della popolazione è del 98,5%) con valori che scendono all'81,1% nel centro Italia e addirittura al 73,9% nelle aree metropolitane. Gli stranieri sfuggiti al censimento sono stati circa 150.000 pari al 18% della stima totale degli sfuggiti alla rilevazione, quando rappresentavano appena il 2% dei residenti. All'inizio del 2007, gli stranieri iscritti in anagrafe sfiorano i 3 milioni, oltre il 5% del totale, e superano i 4 milioni (il 7%) quando si considerano anche i non residenti. È un gruppo consistente per il quale bisogna valutare la necessità di mettere in campo iniziative specifiche, alcune delle quali in vero già adottate in passato. Naturalmente le misure da predisporre vanno articolate e tarate sulla base della metodologia di rilevazione prescelta.

Spunti di riflessione sul prossimo censimento demografico alla luce di regolamenti internazionali ed esperienze di altri paesi / Strozza, Salvatore. - (2007). (Intervento presentato al convegno Censimenti generali 2010-2011. Criticità e innovazioni tenutosi a ISTAT, Roma nel 21-22 novembre 2007).

Spunti di riflessione sul prossimo censimento demografico alla luce di regolamenti internazionali ed esperienze di altri paesi

STROZZA, SALVATORE
2007

Abstract

Nel discutere la relazione di Ferruzza, Mastroluca e Zincato viene sottolineata l'utilità di aver definito le finalità per le quali sono state adottate le diverse metodologie di rilevazione censuaria (riduzione dei costi, minore invadenza/disturbo statistico, maggiore tempestività, maggiore aderenza alla realtà dei dati raccolti, coerenza più ampia tra popolazione legale e popolazione anagrafica, rafforzamento uffici di statistica, ecc.) e quindi i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano.È importante, nell'analizzare gli esempi proposti, non aver limitato poi l'attenzione alla sola situazione attuale ma aver fornito spesso una lettura delle novità intervenute nel tempo, analisi diacronica che consente di mostrare come alcuni sviluppi nella metodologia di censimento siano stati in qualche caso il risultato di un processo a tappe successive, di una transizione che ha richiesto una serie di innovazioni realizzatesi negli anni anche attraverso una programmazione che guardava al di là del singolo round censuario.Viene sottolineata però la necessità di un ulteriore elemento esplicativo, utile anche per valutare la rispondenza delle strategie adottate alle necessità italiane. Vale a dire l'opportunità di contestualizzare la rilevazione censuaria nei vari paesi andando a collocarla all'interno della legislazione sulle statistiche ufficiali e, soprattutto, all'interno dell'insieme delle rilevazioni che costituiscono il sistema statistico nazionale di ciascuno dei Paesi considerati. Un'integrazione di questo genere potrebbe rendere maggiormente comprensibili le scelte fatte dagli altri Istituti di Statistica e, in parte, contribuire a definire meglio una strada italiana. Al riguardo va sottolineato che i Paesi con Registri della popolazione informatizzati e centralizzati si sono in genere orientati verso censimenti basati su archivi amministrativi. Gli altri paesi, quando hanno adottato soluzioni innovative, hanno scelto strategie, come il rolling census, che sembrano volte a superare quei limiti nelle statistiche ufficiali connessi alla mancanza dei Registri di popolazione. La riflessione sulle strategie di conduzione dei censimenti in Italia deve tenere conto del sistema complessivo delle statistiche nazionali e del ruolo che svolge e che dovrà svolgere il censimento al suo interno. Infine, viene posto il quesito se le diverse soluzioni metodologiche adottate abbiano previsto correttivi o varianti specifiche con riferimento a popolazioni più difficilmente raggiungibili (difficult people, elusive populations, ecc.). Andrebbe valutato, ad esempio, se per la popolazione straniera/immigrata più spesso ci siano dati mancanti nei register-based censuses, se il grado di copertura nel caso di register-supported censuses è inferiore, se nei censimenti con rilevazione esaustiva con questionario breve (short form) e indagine campionaria con questionario ampio (long form) si pone più spesso un problema di individuazione o di sostituzione delle unità campione. Sono state previste negli altri paesi specifiche soluzioni tecnico-operative? Al censimento del 2001 viene stimato un tasso di copertura per la popolazione straniera dell'89,7% su scala nazionale (quando per il complesso della popolazione è del 98,5%) con valori che scendono all'81,1% nel centro Italia e addirittura al 73,9% nelle aree metropolitane. Gli stranieri sfuggiti al censimento sono stati circa 150.000 pari al 18% della stima totale degli sfuggiti alla rilevazione, quando rappresentavano appena il 2% dei residenti. All'inizio del 2007, gli stranieri iscritti in anagrafe sfiorano i 3 milioni, oltre il 5% del totale, e superano i 4 milioni (il 7%) quando si considerano anche i non residenti. È un gruppo consistente per il quale bisogna valutare la necessità di mettere in campo iniziative specifiche, alcune delle quali in vero già adottate in passato. Naturalmente le misure da predisporre vanno articolate e tarate sulla base della metodologia di rilevazione prescelta.
2007
Spunti di riflessione sul prossimo censimento demografico alla luce di regolamenti internazionali ed esperienze di altri paesi / Strozza, Salvatore. - (2007). (Intervento presentato al convegno Censimenti generali 2010-2011. Criticità e innovazioni tenutosi a ISTAT, Roma nel 21-22 novembre 2007).
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