Il pregio forse maggiore di un workshop internazionale come questo di Bojano, in provincia di Campobasso, consiste nel fatto che per una decina di intense giornate lavorative si sono ritrovati a lavorare insieme, non solo idealmente ma anche fisicamente a stretto contatto di gomito, docenti e discenti delle più svariate provenienze, in un rinnovato spirito da bottega dell’arte, dove i “maestri”, girando tra i banchi, insegnano agli apprendisti il “mestiere”, stimolando, correggendo e spingendo gli allievi nell’articolazione dei temi proposti; impostano pattern generali, indicano possibili direzioni di sviluppo, illustrano e rifiniscono con un tocco sapiente un dettaglio illuminante: proprio come doveva accadere nelle botteghe di Antonello da Messina o del Verrocchio, per i particolari più impegnativi ed espressivi. Idiomi e linguaggi formali, caratteri somatici e riferimenti culturali, abbigliamenti, colori e suoni diversi si intrecciano e sovrappongono in una feconda unità di spazio, di tempo e di luogo, perfetta proprio perché assolutamente artificiosa. Nel workshop non è tanto importante il risultato finale raggiunto (lo è anche, naturalmente, per i suoi possibili positivi riflessi sulla collettività ospitante, oltre che per la soddisfazione e la crescita teorica ed operativa, nella disciplina, degli allevi partecipanti), quanto piuttosto la procedura seguita: l’approccio più corretto e proficuo ai fini generali del lavoro seminariale, consiste nel sospingere gli allievi a sondare le difficoltà del tema e la complessità delle funzioni e delle loro interrelazioni spaziali, senza sovrapporre il proprio punto di vista, ma ottimizzando gli aspetti derivanti dalle decisioni assunte dai discenti; nel pungolare la loro capacità di riflessione, piuttosto che nell’imporre la scontata qualità di soluzioni immaginate da operatori naturalmente più navigati ed esperti, allo scopo di evitare atteggiamenti di passiva accettazione da parte degli allievi, ottenendone al contrario una convinta e attiva partecipazione.
Maieutica architettonica / Ciarcia, SAVERIO MAURO VALERIO. - STAMPA. - (2008), pp. 106-109.
Maieutica architettonica
CIARCIA, SAVERIO MAURO VALERIO
2008
Abstract
Il pregio forse maggiore di un workshop internazionale come questo di Bojano, in provincia di Campobasso, consiste nel fatto che per una decina di intense giornate lavorative si sono ritrovati a lavorare insieme, non solo idealmente ma anche fisicamente a stretto contatto di gomito, docenti e discenti delle più svariate provenienze, in un rinnovato spirito da bottega dell’arte, dove i “maestri”, girando tra i banchi, insegnano agli apprendisti il “mestiere”, stimolando, correggendo e spingendo gli allievi nell’articolazione dei temi proposti; impostano pattern generali, indicano possibili direzioni di sviluppo, illustrano e rifiniscono con un tocco sapiente un dettaglio illuminante: proprio come doveva accadere nelle botteghe di Antonello da Messina o del Verrocchio, per i particolari più impegnativi ed espressivi. Idiomi e linguaggi formali, caratteri somatici e riferimenti culturali, abbigliamenti, colori e suoni diversi si intrecciano e sovrappongono in una feconda unità di spazio, di tempo e di luogo, perfetta proprio perché assolutamente artificiosa. Nel workshop non è tanto importante il risultato finale raggiunto (lo è anche, naturalmente, per i suoi possibili positivi riflessi sulla collettività ospitante, oltre che per la soddisfazione e la crescita teorica ed operativa, nella disciplina, degli allevi partecipanti), quanto piuttosto la procedura seguita: l’approccio più corretto e proficuo ai fini generali del lavoro seminariale, consiste nel sospingere gli allievi a sondare le difficoltà del tema e la complessità delle funzioni e delle loro interrelazioni spaziali, senza sovrapporre il proprio punto di vista, ma ottimizzando gli aspetti derivanti dalle decisioni assunte dai discenti; nel pungolare la loro capacità di riflessione, piuttosto che nell’imporre la scontata qualità di soluzioni immaginate da operatori naturalmente più navigati ed esperti, allo scopo di evitare atteggiamenti di passiva accettazione da parte degli allievi, ottenendone al contrario una convinta e attiva partecipazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.