La percezione dei diversi effetti cromatici di un dipinto, il distensivo effetto di un tramonto o più semplicemente la percezione dei contorni di un oggetto, sono il risultato di un complesso processo psicofisico che ha origine nel nostro sistema visivo: attraverso la retina, la radiazione visibile, che proviene dalle superfici osservate, viene trasformata nelle rappresentazione visiva del mondo esterno producendo le sensazioni emotive che si associano sempre alla visione. E’ anche vero che la percezione visiva di una stessa scena può indurre sensazioni visive ed emotive diverse a seconda delle condizioni di illuminazione: si pensi all’alternarsi del giorno e della notte su di uno stesso paesaggio. L’illuminazione rappresenta quindi la condizione indispensabile perchè sia possibile la percezione visiva di un qualsiasi oggetto e rende anche possibile, attraverso una adeguata progettazione del sistema espositivo, la valorizzazione, ad esempio, di dipinti o di sculture, favorendo, tra l’altro, l’instaurarsi nell’ambiente di una atmosfera in sintonia con la caratteristiche delle opere esposte. L’illuminazione, tuttavia, è anche una delle principali cause di degrado delle opere; effetto quest’ultimo che si può limitare, ma non del tutto evitare. Tipologie e conseguenze del danno prodotto sono legate alla scelta del sistema d’illuminazione, alle caratteristiche dei materiali che caratterizzano l’opera o gli oggetti esposti, ed ai tempi di esposizione. Attualmente, come si vedrà nel seguito, è possibile un accurato monitoraggio del processo di degrado. Non altrettanto avanzate sono le conoscenze su alcuni materiali, in particolare quelli utilizzati in passato ed attualmente per la realizzazione dei dipinti, sia per quel che riguarda il supporto che i pigmenti. In particolare vi è una modesta conoscenza del legame che intercorre tra le caratteristiche della radiazione incidente ed il danno prodotto. E’ questo il settore di ricerca che viene attualmente affrontato nell’ambito delle attività promosse dal centro di competenza INNOVA.
L'Illuminazione delle opere d'arte: analisi del danno prodotto dalle radiazioni, indirizzi per la conservazione, attuali orientamenti della ricerca nel settore / Bellia, Laura; Cesarano, Arcangelo; Spada, Gennaro. - STAMPA. - Unico:(2005), pp. 42-54. (Intervento presentato al convegno Giornata di studi - L'ingegneria per i Beni Culturali tenutosi a Fisciano nel 13 Dicembre).
L'Illuminazione delle opere d'arte: analisi del danno prodotto dalle radiazioni, indirizzi per la conservazione, attuali orientamenti della ricerca nel settore
BELLIA, LAURA;CESARANO, ARCANGELO;SPADA, GENNARO
2005
Abstract
La percezione dei diversi effetti cromatici di un dipinto, il distensivo effetto di un tramonto o più semplicemente la percezione dei contorni di un oggetto, sono il risultato di un complesso processo psicofisico che ha origine nel nostro sistema visivo: attraverso la retina, la radiazione visibile, che proviene dalle superfici osservate, viene trasformata nelle rappresentazione visiva del mondo esterno producendo le sensazioni emotive che si associano sempre alla visione. E’ anche vero che la percezione visiva di una stessa scena può indurre sensazioni visive ed emotive diverse a seconda delle condizioni di illuminazione: si pensi all’alternarsi del giorno e della notte su di uno stesso paesaggio. L’illuminazione rappresenta quindi la condizione indispensabile perchè sia possibile la percezione visiva di un qualsiasi oggetto e rende anche possibile, attraverso una adeguata progettazione del sistema espositivo, la valorizzazione, ad esempio, di dipinti o di sculture, favorendo, tra l’altro, l’instaurarsi nell’ambiente di una atmosfera in sintonia con la caratteristiche delle opere esposte. L’illuminazione, tuttavia, è anche una delle principali cause di degrado delle opere; effetto quest’ultimo che si può limitare, ma non del tutto evitare. Tipologie e conseguenze del danno prodotto sono legate alla scelta del sistema d’illuminazione, alle caratteristiche dei materiali che caratterizzano l’opera o gli oggetti esposti, ed ai tempi di esposizione. Attualmente, come si vedrà nel seguito, è possibile un accurato monitoraggio del processo di degrado. Non altrettanto avanzate sono le conoscenze su alcuni materiali, in particolare quelli utilizzati in passato ed attualmente per la realizzazione dei dipinti, sia per quel che riguarda il supporto che i pigmenti. In particolare vi è una modesta conoscenza del legame che intercorre tra le caratteristiche della radiazione incidente ed il danno prodotto. E’ questo il settore di ricerca che viene attualmente affrontato nell’ambito delle attività promosse dal centro di competenza INNOVA.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.