Con il preponderante affermarsi, in un'ottica bio-psico-sociale, del modello della medicina patient centred (Moja, Vegni, 2000), gli aspetti di comunicazione e di relazione sono divenuti elementi fondamentali nella consultazione clinica e nel percorso di cura. Molti dei lavori fondati sulla medicina centrata sul paziente si basano sul raggiungimento di una comunicazione efficace (Stein, 2005), pochi però sono gli studi che si sono occupati di quanto i medici si sentano effettivamente capaci di comunicare con i propri pazienti: come si può pensare di migliorare le abilità comunicative dei medici senza sapere quanto essi si percepiscano dei comunicatori efficaci? In ospedale la comunicazione è tanto più difficile perché i rapporti di tempo e di spazio sono più ristretti o costrittivi. Inoltre, il medico ospedaliero non lavora da solo: è inserito in un'azienda ed è responsabile, insieme ad altre figure, della comunicazione dell'ospedale. Centrale è dunque anche il ruolo dell'efficacia collettiva percepita nella comunicazione.Lo studio ha inteso indagare le relazioni tra l'autoefficacia percepita del medico ospedaliero nella comunicazione con il paziente e variabili quali l'autoefficacia sociale ed empatica, le aspettative di risultato nella messa in atto di una comunicazione efficace, lo stress percepito e le strategie di coping. Obiettivo ulteriore è stato quello di approfondire il ruolo dell'efficacia collettiva percepita nella comunicazione in ambito ospedaliero, riconosciuta come fattore essenziale nello studio delle dinamiche organizzative e lavorative. Si è, infine, indagata l'articolazione di questi costrutti tra medici afferenti a diversi ospedali della Campania, considerandone la specializzazione, il reparto di afferenza e l'anzianità di servizio. Principale quadro teorico di riferimento del nostro lavoro è la teoria socio-cognitiva (Bandura, 1997). Si è fatto riferimento alla medicina patient centred (Moja, Vegni, 2000) per lo studio del rapporto tra medico e paziente, e alla psicologia della comunicazione, oltre che alla pragmatica cognitiva (Bara, 1999), per l'analisi delle dinamiche comunicative.Per la raccolta dei dati è stato predisposto un questionario self-report, somministrato a 150 medici, comprensivo di scale costruite ad hoc per la rilevazione dell'autoefficacia comunicativa, dell'efficacia collettiva in ambito ospedaliero e delle aspettative di risultato nella messa in atto di una comunicazione efficace, oltre a strumenti già validati: la Health Professions Stress and Coping Scale (Ripamonti et al., 2007) e le scale di Autoefficacia Empatica (Caprara et al., 2001) e di Autoefficacia Sociale percepita (Pastorelli, Picconi, 2001). I risultati mostrano il ruolo essenziale, per il benessere dei professionisti della salute, svolto dalle percezioni di efficacia personale e collettiva nella comunicazione medica. I medici con alti livelli di efficacia comunicativa, personale e collettiva, utilizzano con più frequenza strategie di coping di tipo adattivo, hanno maggiori aspettative positive e si percepiscono come meno stressati. Si evidenziano, inoltre, risultati diversificati in base alla specializzazione e all'anzianità di servizio nello stesso reparto.
L'efficacia comunicativa nella professione medica ospedaliera / Capone, Vincenza; Petrillo, Giovanna. - (2008). (Intervento presentato al convegno Comunicare in Medicina tenutosi a Napoli nel 21-23 maggio 2008).
L'efficacia comunicativa nella professione medica ospedaliera
CAPONE, Vincenza;PETRILLO, GIOVANNA
2008
Abstract
Con il preponderante affermarsi, in un'ottica bio-psico-sociale, del modello della medicina patient centred (Moja, Vegni, 2000), gli aspetti di comunicazione e di relazione sono divenuti elementi fondamentali nella consultazione clinica e nel percorso di cura. Molti dei lavori fondati sulla medicina centrata sul paziente si basano sul raggiungimento di una comunicazione efficace (Stein, 2005), pochi però sono gli studi che si sono occupati di quanto i medici si sentano effettivamente capaci di comunicare con i propri pazienti: come si può pensare di migliorare le abilità comunicative dei medici senza sapere quanto essi si percepiscano dei comunicatori efficaci? In ospedale la comunicazione è tanto più difficile perché i rapporti di tempo e di spazio sono più ristretti o costrittivi. Inoltre, il medico ospedaliero non lavora da solo: è inserito in un'azienda ed è responsabile, insieme ad altre figure, della comunicazione dell'ospedale. Centrale è dunque anche il ruolo dell'efficacia collettiva percepita nella comunicazione.Lo studio ha inteso indagare le relazioni tra l'autoefficacia percepita del medico ospedaliero nella comunicazione con il paziente e variabili quali l'autoefficacia sociale ed empatica, le aspettative di risultato nella messa in atto di una comunicazione efficace, lo stress percepito e le strategie di coping. Obiettivo ulteriore è stato quello di approfondire il ruolo dell'efficacia collettiva percepita nella comunicazione in ambito ospedaliero, riconosciuta come fattore essenziale nello studio delle dinamiche organizzative e lavorative. Si è, infine, indagata l'articolazione di questi costrutti tra medici afferenti a diversi ospedali della Campania, considerandone la specializzazione, il reparto di afferenza e l'anzianità di servizio. Principale quadro teorico di riferimento del nostro lavoro è la teoria socio-cognitiva (Bandura, 1997). Si è fatto riferimento alla medicina patient centred (Moja, Vegni, 2000) per lo studio del rapporto tra medico e paziente, e alla psicologia della comunicazione, oltre che alla pragmatica cognitiva (Bara, 1999), per l'analisi delle dinamiche comunicative.Per la raccolta dei dati è stato predisposto un questionario self-report, somministrato a 150 medici, comprensivo di scale costruite ad hoc per la rilevazione dell'autoefficacia comunicativa, dell'efficacia collettiva in ambito ospedaliero e delle aspettative di risultato nella messa in atto di una comunicazione efficace, oltre a strumenti già validati: la Health Professions Stress and Coping Scale (Ripamonti et al., 2007) e le scale di Autoefficacia Empatica (Caprara et al., 2001) e di Autoefficacia Sociale percepita (Pastorelli, Picconi, 2001). I risultati mostrano il ruolo essenziale, per il benessere dei professionisti della salute, svolto dalle percezioni di efficacia personale e collettiva nella comunicazione medica. I medici con alti livelli di efficacia comunicativa, personale e collettiva, utilizzano con più frequenza strategie di coping di tipo adattivo, hanno maggiori aspettative positive e si percepiscono come meno stressati. Si evidenziano, inoltre, risultati diversificati in base alla specializzazione e all'anzianità di servizio nello stesso reparto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.