Un'indagine, condotta con metodo comparativo, sulle strutture e sulle funzioni della responsabilità civile delittuale e contrattuale. Le nuove figure di danno che hanno trovato riconoscimento nella più recente giurisprudenza italiana e straniera testimoniano l'esigenza di fornire una rappresentazione generale e coerente del sistema di responsabilità civile, idonea a comprendere ogni forma di danno (non soltanto patrimoniale) e ogni tipo di riparazione (in denaro e in forma specifica). Gli istituti esaminati (ingiustizia e patrimonialità del danno risarcibile, rapporto di causalità, danno da perdita di chances, responsabilità dei professionisti legale e sanitario, danni biologico, tanatologico ed esistenziale, danno prenatale, punitive damages, trasferimento della proprietà immobiliare, social security, ecc.), al pari di altri che si trovano, oggi, al confine tra contratto e torto, rappresentano modelli paradigmatici sui quali ricostruire un "diritto comune" delle responsabilità, pensato non tanto sulla tradizionale partizione tra le fonti, quanto sui diversi modelli d'imputazione. Da un lato, responsabilità oggettiva e assoluta, présomption de faute ou de responsabilité, res ipsa loquitur, responsabilità per colpa, appaiono istituti che, in modo trasversale, attraversano un unico sistema di responsabilità civile, contrattuale e delittuale, coinvolgendo, parallelamente, i danni patrimoniali e non patrimoniali, sul fondamento di funzioni compensative e/o satisfattivo-punitive. Dall'altro, il progressivo tramonto della colpa trova conferma nei sistemi di accident compensation che hanno innovato le strutture e le funzioni del Tort Law attraverso l'introduzione di piani (generali o settoriali) di assicurazione e/o di sicurezza sociale. Ciò consente di prospettare una progressiva socializzazione dei rischi, sulla base del principio di riparazione integrale, e di sottolineare gli ulteriori vantaggi di questi modelli, emergenti a livello non soltanto di giustizia sociale, ma anche di efficienza economica, al fine di assicurare una più razionale allocazione dei costi primari e secondari degli incidenti.
LA RESPONSABILITA' CIVILE / PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, Antonino; Feola, Maria. - STAMPA. - (2008).
LA RESPONSABILITA' CIVILE
PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, ANTONINO;FEOLA, MARIA
2008
Abstract
Un'indagine, condotta con metodo comparativo, sulle strutture e sulle funzioni della responsabilità civile delittuale e contrattuale. Le nuove figure di danno che hanno trovato riconoscimento nella più recente giurisprudenza italiana e straniera testimoniano l'esigenza di fornire una rappresentazione generale e coerente del sistema di responsabilità civile, idonea a comprendere ogni forma di danno (non soltanto patrimoniale) e ogni tipo di riparazione (in denaro e in forma specifica). Gli istituti esaminati (ingiustizia e patrimonialità del danno risarcibile, rapporto di causalità, danno da perdita di chances, responsabilità dei professionisti legale e sanitario, danni biologico, tanatologico ed esistenziale, danno prenatale, punitive damages, trasferimento della proprietà immobiliare, social security, ecc.), al pari di altri che si trovano, oggi, al confine tra contratto e torto, rappresentano modelli paradigmatici sui quali ricostruire un "diritto comune" delle responsabilità, pensato non tanto sulla tradizionale partizione tra le fonti, quanto sui diversi modelli d'imputazione. Da un lato, responsabilità oggettiva e assoluta, présomption de faute ou de responsabilité, res ipsa loquitur, responsabilità per colpa, appaiono istituti che, in modo trasversale, attraversano un unico sistema di responsabilità civile, contrattuale e delittuale, coinvolgendo, parallelamente, i danni patrimoniali e non patrimoniali, sul fondamento di funzioni compensative e/o satisfattivo-punitive. Dall'altro, il progressivo tramonto della colpa trova conferma nei sistemi di accident compensation che hanno innovato le strutture e le funzioni del Tort Law attraverso l'introduzione di piani (generali o settoriali) di assicurazione e/o di sicurezza sociale. Ciò consente di prospettare una progressiva socializzazione dei rischi, sulla base del principio di riparazione integrale, e di sottolineare gli ulteriori vantaggi di questi modelli, emergenti a livello non soltanto di giustizia sociale, ma anche di efficienza economica, al fine di assicurare una più razionale allocazione dei costi primari e secondari degli incidenti.File | Dimensione | Formato | |
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