Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un profondo cambiamento delle procedure di rilievo architettonico e ambientale. La rivoluzione digitale ha attraversato l’intera disciplina, aprendo nuovi ed inaspettati orizzonti di ricerca, creando grandi opportunità nei processi di conoscenza dei manufatti architettonici. Quando l’obiettivo diventa la comprensione di interi quartieri, abbiamo bisogno di apparecchiature in grado di raccogliere una grande quantità di dati, ma, principalmente, tali apparecchiature devono essere in grado di gestirli in maniera adeguata; si pone la necessità di utilizzare sistemi in grado di operare in differenti condizioni ambientali e che siano capaci di strutturare il modello migliore per prefigurare differenti scenari, tali da anticipare di fatto le condizioni di progetto e trasformazione. Questo intervento vuole sottolineare come l’uso delle moderne tecnologie ha bisogno di essere integrato ad una nuova coscienza, che può apportare reali vantaggi nell’utilizzo delle nuove strumentazioni. La necessità contemporanea è quella di imparare a governare le strumentazioni per il rilievo, piegandole alle diverse finalità e obiettivi di conoscenza, senza che i limiti strutturali delle apparecchiature possano in qualche modo alterare il processo di indagine che si pone al principio di qualunque rilievo. Dobbiamo porre, quale priorità, la capacità propria dell’essere umano di poter scegliere la tipologia dei dati da raccogliere, al fine di determinare il modello più adeguato per modificare la precedente configurazione della realtà. L’Italia è nota per la numerosa presenza di monumenti ed edifici storici. Per preservarli abbiamo necessità, prima di tutto, di saperli documentare accuratamente, per riconoscere in maniera precisa il loro valore e per generare un data base utile per tutti quei processi che sono tesi alla loro salvaguardia e conservazione. Questo intervento si conclude con la spiegazione di un case history importante, situato nell’area storica del centro di Napoli, che include l’importante Teatro San Carlo, il più antico teatro d’Europa, riconosciuto dall’UNESCO nel 1995 quale Patrimonio dell’Umanità.
Funzionalità e potenzialità del rilievo strumentale nei processi di analisi urbana e architettonica. Il rilievo del Teatro San Carlo di Napoli / Campi, Massimiliano; Cappellini, Valeria; M., Belò; E., Fiorillo. - ELETTRONICO. - (2009), pp. 583-588. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale ASITA tenutosi a Bari nel 1-4 dicembre 2009).
Funzionalità e potenzialità del rilievo strumentale nei processi di analisi urbana e architettonica. Il rilievo del Teatro San Carlo di Napoli.
CAMPI, MASSIMILIANO;CAPPELLINI, VALERIA;
2009
Abstract
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un profondo cambiamento delle procedure di rilievo architettonico e ambientale. La rivoluzione digitale ha attraversato l’intera disciplina, aprendo nuovi ed inaspettati orizzonti di ricerca, creando grandi opportunità nei processi di conoscenza dei manufatti architettonici. Quando l’obiettivo diventa la comprensione di interi quartieri, abbiamo bisogno di apparecchiature in grado di raccogliere una grande quantità di dati, ma, principalmente, tali apparecchiature devono essere in grado di gestirli in maniera adeguata; si pone la necessità di utilizzare sistemi in grado di operare in differenti condizioni ambientali e che siano capaci di strutturare il modello migliore per prefigurare differenti scenari, tali da anticipare di fatto le condizioni di progetto e trasformazione. Questo intervento vuole sottolineare come l’uso delle moderne tecnologie ha bisogno di essere integrato ad una nuova coscienza, che può apportare reali vantaggi nell’utilizzo delle nuove strumentazioni. La necessità contemporanea è quella di imparare a governare le strumentazioni per il rilievo, piegandole alle diverse finalità e obiettivi di conoscenza, senza che i limiti strutturali delle apparecchiature possano in qualche modo alterare il processo di indagine che si pone al principio di qualunque rilievo. Dobbiamo porre, quale priorità, la capacità propria dell’essere umano di poter scegliere la tipologia dei dati da raccogliere, al fine di determinare il modello più adeguato per modificare la precedente configurazione della realtà. L’Italia è nota per la numerosa presenza di monumenti ed edifici storici. Per preservarli abbiamo necessità, prima di tutto, di saperli documentare accuratamente, per riconoscere in maniera precisa il loro valore e per generare un data base utile per tutti quei processi che sono tesi alla loro salvaguardia e conservazione. Questo intervento si conclude con la spiegazione di un case history importante, situato nell’area storica del centro di Napoli, che include l’importante Teatro San Carlo, il più antico teatro d’Europa, riconosciuto dall’UNESCO nel 1995 quale Patrimonio dell’Umanità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.