Il saggio indaga i rapporti tra la riflessione sull'utopia e la filosofia dell'ambiente, sulla base di un'indagine intorno al concetto di utopia, determinato a partire dal significato del termine: non-luogo, concetto che viene poi declinato poi cronologicamente, oltre che topologicamente. Grazie a ciò, si fa possibile una categorizzazione, entro la quale rientrano tanto le cosiddette utopie negative, quanto le utopie escatologiche, categorizzazione che quindi non rimane sul piano ontologico e descrittivo, ma assume anche connotazioni assiologiche, che sono quelle che vengono poi messe alla prova del confronto con la filosofia dell'ambiente. Un confronto, che però si realizza solo grazie all'incursione nell'antropologia filosofica di G. Anders, con la sua analisi del tempo post-storico e la sua diagnosi della crisi della modernità come "scadenza" ineludibile, in attesa della quale l'uomo occidentale vive nella forma di un esserci-ancora-appena. Come esito del confronto, però, emerge comunque un'idea positiva dell'ecologia come spazio di una ancora possibile assunzione di responsabilità, entro i cui limiti potrà poi anche esercitarsi la progettazione utopica.
Utopia ed ecologia: telos e peras / Russo, Nicola. - STAMPA. - (2007), pp. 171-184.
Utopia ed ecologia: telos e peras
RUSSO, NICOLA
2007
Abstract
Il saggio indaga i rapporti tra la riflessione sull'utopia e la filosofia dell'ambiente, sulla base di un'indagine intorno al concetto di utopia, determinato a partire dal significato del termine: non-luogo, concetto che viene poi declinato poi cronologicamente, oltre che topologicamente. Grazie a ciò, si fa possibile una categorizzazione, entro la quale rientrano tanto le cosiddette utopie negative, quanto le utopie escatologiche, categorizzazione che quindi non rimane sul piano ontologico e descrittivo, ma assume anche connotazioni assiologiche, che sono quelle che vengono poi messe alla prova del confronto con la filosofia dell'ambiente. Un confronto, che però si realizza solo grazie all'incursione nell'antropologia filosofica di G. Anders, con la sua analisi del tempo post-storico e la sua diagnosi della crisi della modernità come "scadenza" ineludibile, in attesa della quale l'uomo occidentale vive nella forma di un esserci-ancora-appena. Come esito del confronto, però, emerge comunque un'idea positiva dell'ecologia come spazio di una ancora possibile assunzione di responsabilità, entro i cui limiti potrà poi anche esercitarsi la progettazione utopica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.