Che piaccia o meno ai filosofi, che lo si viva come un tradimento del puro pensare o come l’esito della barbarie tecnica, un’epistemologia rinnovata deve essere in grado di accettare le contaminazioni che oggi le scienze impongono e che significano, innanzi tutto, fine di ogni antropocentrismo e di ogni ridondanza ontologica nel consesso dei viventi, erosione dei limiti separativi tra umano e non-umano, tra nous e bios, tra intelligenza e mondo. Il rifiuto o il ritardo della filosofia nei confronti del fatto biologico, sta nelle resistenze dei quadri concettuali che la tradizione umanistica ha plasmato. La filosofia non si è veramente misurata con il bios, non ha guardato alla vita, perché avrebbe vissuto come una resa una “scienza del vivente” (o, se si preferisce, una teoria dell’organizzazione “in sé” della natura organica). Quando ha mirato alla conoscenza delle forme viventi ha immediatamente tradotto quelle forme nella forma della ragione, secondo le virtù della facoltà conoscitiva che organizza, e non secondo le necessità dell’oggetto. Nel migliore dei casi, la “concretezza” materiale della natura organica è rimasta imbrigliata nella rete delle presupposizioni meccanicistiche, in altri è rimasta al livello di una scepsi, altrove è stata la stessa scienza di quelle forme a risultare indifferente se non addirittura derisa e condannata senza appello quale sapere apocrifo. L’antropologia filosofica novecentesca, per quanto acuta e coraggiosa nel porre la questione della revisione di ogni antropocentrismo, nel momento in cui ha incontrato e reclamato il bios, è rimasta inchiodata ai medesimi interdetti: nel tentativo di conservare comunque le prerogative gnoseologiche del soggetto ha destinato lo sforzo originario di ragionare per etero-referenze (di necessità, irriducibili) a una palese carenza epistemologica.

L'appello del post-umano e gli affanni della filosofia / Amodio, Paolo. - (2010). (Intervento presentato al convegno Inquitudini nella modernità IV-V edizione 2010-2011 Meeting internazionale transdisciplinare ETHICS AND EPISTEMOLOGY IN HUMAN AND SOCIAL SCIENCE: EDUCATION, PSYCHOLOGY, POLITICS, PREVENTION-FORECAST, ECONOMY, COMMUNICATION COLLOQUIO INTRODUTTIVO "UMANO/POST-UMANO" tenutosi a DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA EVOLUZIONISTICA "LEO PARDI" UNIVERSITA' DI FIRENZE nel 12 APRILE 2010).

L'appello del post-umano e gli affanni della filosofia

AMODIO, PAOLO
2010

Abstract

Che piaccia o meno ai filosofi, che lo si viva come un tradimento del puro pensare o come l’esito della barbarie tecnica, un’epistemologia rinnovata deve essere in grado di accettare le contaminazioni che oggi le scienze impongono e che significano, innanzi tutto, fine di ogni antropocentrismo e di ogni ridondanza ontologica nel consesso dei viventi, erosione dei limiti separativi tra umano e non-umano, tra nous e bios, tra intelligenza e mondo. Il rifiuto o il ritardo della filosofia nei confronti del fatto biologico, sta nelle resistenze dei quadri concettuali che la tradizione umanistica ha plasmato. La filosofia non si è veramente misurata con il bios, non ha guardato alla vita, perché avrebbe vissuto come una resa una “scienza del vivente” (o, se si preferisce, una teoria dell’organizzazione “in sé” della natura organica). Quando ha mirato alla conoscenza delle forme viventi ha immediatamente tradotto quelle forme nella forma della ragione, secondo le virtù della facoltà conoscitiva che organizza, e non secondo le necessità dell’oggetto. Nel migliore dei casi, la “concretezza” materiale della natura organica è rimasta imbrigliata nella rete delle presupposizioni meccanicistiche, in altri è rimasta al livello di una scepsi, altrove è stata la stessa scienza di quelle forme a risultare indifferente se non addirittura derisa e condannata senza appello quale sapere apocrifo. L’antropologia filosofica novecentesca, per quanto acuta e coraggiosa nel porre la questione della revisione di ogni antropocentrismo, nel momento in cui ha incontrato e reclamato il bios, è rimasta inchiodata ai medesimi interdetti: nel tentativo di conservare comunque le prerogative gnoseologiche del soggetto ha destinato lo sforzo originario di ragionare per etero-referenze (di necessità, irriducibili) a una palese carenza epistemologica.
2010
L'appello del post-umano e gli affanni della filosofia / Amodio, Paolo. - (2010). (Intervento presentato al convegno Inquitudini nella modernità IV-V edizione 2010-2011 Meeting internazionale transdisciplinare ETHICS AND EPISTEMOLOGY IN HUMAN AND SOCIAL SCIENCE: EDUCATION, PSYCHOLOGY, POLITICS, PREVENTION-FORECAST, ECONOMY, COMMUNICATION COLLOQUIO INTRODUTTIVO "UMANO/POST-UMANO" tenutosi a DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA EVOLUZIONISTICA "LEO PARDI" UNIVERSITA' DI FIRENZE nel 12 APRILE 2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/364980
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