Gli Autiori hanno avvertito l'esigenza di un approfondimento - si scrive soprattutto per cercare di capire - dei meccanismi molecolari che nelle malattie cardiovascolari, di etiologia quanto mai varia, portano progressivamente dall'insulto iniziale all'insufficienza cardiaca. L'insufficienza cardiaca è infatti l'esito comune di molte malattie cardiache che includono la malattia aterosclerotica coronarica, l'ipertensione arteriosa, le malattie delle valvole cardiache, le malattie congenite del cuore, le cardiomiopatie primarie da cause note e ancora non note e le cardiomiopatie secondarie a malattie di altri organi e sistemi. Allo stato attuale, le strategie degli interventi preventivi e terapeutici dell'insufficienza cardiaca, opportunamente proposte dalle Linee Guida 2005 sul trattamento dell'insufficienza cardiaca della ACCI AHA, sono rivolte a tre principali categorie di individui: soggetti con ancora normale funzione del ventricolo sinistro ma con fattori di rischio di insufficienza cardiaca; soggetti con disfunzione ventri colare sinistra ancora asintomatica; pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica in varie fasi di progressione della malattia. Già di per sé queste tre cat~gorie di pazienti dimostrano che, indipendentemente dai fattori etiologici e dai meccanismi patogenetici della malattia cardiovascolare iniziale, esiste un continuum che dal processo patologico primitivo evolve attraverso una catena di eventi molecolari nell'insufficienza della funzione contrattile e di rilasciamento del mio cardi o ventricolare e nel quadro clinico-emodinamico dell'insufficienza cardiaca congestizia. La maggior parte delle forme cliniche di insufficienza cardiaca risultano da processi degenerativi e pertanto da complesse interazioni tra background genetici individuali (incluso il sesso) e l'ambiente. Tali interazioni iniziano con il concepimento e continuano attraverso la vita fino alla vecchiaia e alla morte. Quando il cuore è colpito da un grave processo patologico inizia un profondo rimodellamento che si associa a variazioni della dimensione e della forma del ventricolo sinistro, accompagnate solitamente da aumento della massa miocardica e da modificazioni dell'espressione genica. Tale processo, che è comune a molte cardi 0miopatie di origine conosciuta (mutazioni geniche, agenti virali, agenti tossici ecc.) o ancora non conosciuta (cardiomiopatie dilatative cosiddette "idiopatiche"), si manifesta quando ha inizio l'aumento del carico cui viene a essere sottoposto il ventricolo sinistro che è un fattore scatenante del processo di rimodellamento. È stato ben definito che alcuni degli aspetti del rimodellamento ventricolare sono benèfici/adattativi, mentre altri sono nocivi/maladattativi. I meccanismi responsabili della transizione dall'ipertrofia compensata/compensatoria all'insufficienza miocardica non sono compiutamente conosciuti. Tuttavia, molti argomenti supportano l'ipotesi che tale transizione si verifica una volta che i meccanismi nocivi/maladattativi eccedono quelli benèfici/adattativi. Ciò mette in rilievo la necessità di conoscere i meccanismi dell'ipertrofia del ventricolo sinistro, il rimo dellamento e la transizione nell'insufficienza cardiaca con una speciale attenzione rivolta all'identificazione delle vie di segnalazione nocive rispetto a quelle benefiche e, in entrambi i casi, delle vie dei segnali meccanici e di quelli neuroumorali, dei confini spaziali e temporali delle azioni di segnalazione, con un particolare interesse rivolto al Ca2+ come molecola cruciale di segnalazione nella regolazione dell'espressione genica. Infine, nel processo di transizione verso l'insufficienza cardiaca, un'attenzione speciale deve essere rivolta al ruolo della regolazione proteica post-traslazionale rispetto all'espressione genica.
L'Insufficienza Cardiaca - La Medicina Grandi Temi - Dai meccanismi biochimici e molecolari alla clinica - Basi strutturali Meccanismi biochimici e molecolari / Condorelli, Mario; Petretta, Mario. - STAMPA. - (2007).
L'Insufficienza Cardiaca - La Medicina Grandi Temi - Dai meccanismi biochimici e molecolari alla clinica - Basi strutturali Meccanismi biochimici e molecolari.
CONDORELLI, MARIO;PETRETTA, MARIO
2007
Abstract
Gli Autiori hanno avvertito l'esigenza di un approfondimento - si scrive soprattutto per cercare di capire - dei meccanismi molecolari che nelle malattie cardiovascolari, di etiologia quanto mai varia, portano progressivamente dall'insulto iniziale all'insufficienza cardiaca. L'insufficienza cardiaca è infatti l'esito comune di molte malattie cardiache che includono la malattia aterosclerotica coronarica, l'ipertensione arteriosa, le malattie delle valvole cardiache, le malattie congenite del cuore, le cardiomiopatie primarie da cause note e ancora non note e le cardiomiopatie secondarie a malattie di altri organi e sistemi. Allo stato attuale, le strategie degli interventi preventivi e terapeutici dell'insufficienza cardiaca, opportunamente proposte dalle Linee Guida 2005 sul trattamento dell'insufficienza cardiaca della ACCI AHA, sono rivolte a tre principali categorie di individui: soggetti con ancora normale funzione del ventricolo sinistro ma con fattori di rischio di insufficienza cardiaca; soggetti con disfunzione ventri colare sinistra ancora asintomatica; pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica in varie fasi di progressione della malattia. Già di per sé queste tre cat~gorie di pazienti dimostrano che, indipendentemente dai fattori etiologici e dai meccanismi patogenetici della malattia cardiovascolare iniziale, esiste un continuum che dal processo patologico primitivo evolve attraverso una catena di eventi molecolari nell'insufficienza della funzione contrattile e di rilasciamento del mio cardi o ventricolare e nel quadro clinico-emodinamico dell'insufficienza cardiaca congestizia. La maggior parte delle forme cliniche di insufficienza cardiaca risultano da processi degenerativi e pertanto da complesse interazioni tra background genetici individuali (incluso il sesso) e l'ambiente. Tali interazioni iniziano con il concepimento e continuano attraverso la vita fino alla vecchiaia e alla morte. Quando il cuore è colpito da un grave processo patologico inizia un profondo rimodellamento che si associa a variazioni della dimensione e della forma del ventricolo sinistro, accompagnate solitamente da aumento della massa miocardica e da modificazioni dell'espressione genica. Tale processo, che è comune a molte cardi 0miopatie di origine conosciuta (mutazioni geniche, agenti virali, agenti tossici ecc.) o ancora non conosciuta (cardiomiopatie dilatative cosiddette "idiopatiche"), si manifesta quando ha inizio l'aumento del carico cui viene a essere sottoposto il ventricolo sinistro che è un fattore scatenante del processo di rimodellamento. È stato ben definito che alcuni degli aspetti del rimodellamento ventricolare sono benèfici/adattativi, mentre altri sono nocivi/maladattativi. I meccanismi responsabili della transizione dall'ipertrofia compensata/compensatoria all'insufficienza miocardica non sono compiutamente conosciuti. Tuttavia, molti argomenti supportano l'ipotesi che tale transizione si verifica una volta che i meccanismi nocivi/maladattativi eccedono quelli benèfici/adattativi. Ciò mette in rilievo la necessità di conoscere i meccanismi dell'ipertrofia del ventricolo sinistro, il rimo dellamento e la transizione nell'insufficienza cardiaca con una speciale attenzione rivolta all'identificazione delle vie di segnalazione nocive rispetto a quelle benefiche e, in entrambi i casi, delle vie dei segnali meccanici e di quelli neuroumorali, dei confini spaziali e temporali delle azioni di segnalazione, con un particolare interesse rivolto al Ca2+ come molecola cruciale di segnalazione nella regolazione dell'espressione genica. Infine, nel processo di transizione verso l'insufficienza cardiaca, un'attenzione speciale deve essere rivolta al ruolo della regolazione proteica post-traslazionale rispetto all'espressione genica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.