In tema di etnicità, Terza Grecia e Occidente l’intervento si concentra sul ruolo e le modalità con cui l’oracolo delfico ha contribuito alla definzione di ‘cretesità’ e all’inquadramento etnico-culturale della componente cretese in Occidente, notoriamente concentrata, in forme ‘coloniali’, nell’area geloo-agrigentina (Cretesi e Rodî risultano i ktistai di Gela, mentre nell’agrigentino si collocava la tomba di Minos ucciso dal re indigeno Kokalos mentre era in cerca di Daidalos) nonché, attraverso esclusivamente la tradizione mitica (arrivo dei Cretesi di Minos che diventano Iapigi; arrivo di Daidalos), nell’area dell’odierna Puglia. Il culto apollineo di Delfi, di fatto, a più livelli si pone come crocevia della proiezione cretese in Occidente: con un sacerdozio fondato da cretesi di Cnosso, secondo la tradizione presente nell’inno omerico, l’oracolo delfico al tempo della strateia di Serse unifica e ‘sintetizza’ tradizioni cretesi ‘metropolitane’ e ‘coloniali’ in un oracolo che, in nome di Minos, dissuade i Cretesi dalla partecipazione alla lega promossa da Sparta. Nondimeno Delfi avrebbe continuato a praticare una politica separata fra la cretesità ‘metropolitana’ e la cretesità ‘coloniale’, contribuendo di fatto a rarefare un vincolo di syngeneia che appare tra i più ‘deboli’ all’interno della grecità mediterranea.
Cretesi con Apollo: la via delfica all'Occidente / Federico, Eduardo. - (2011). (Intervento presentato al convegno Ethne, identità e tradizioni: la Terza Grecia e l'Occidente tenutosi a Napoli nel 26-28 gennaio 2011).
Cretesi con Apollo: la via delfica all'Occidente
FEDERICO, EDUARDO
2011
Abstract
In tema di etnicità, Terza Grecia e Occidente l’intervento si concentra sul ruolo e le modalità con cui l’oracolo delfico ha contribuito alla definzione di ‘cretesità’ e all’inquadramento etnico-culturale della componente cretese in Occidente, notoriamente concentrata, in forme ‘coloniali’, nell’area geloo-agrigentina (Cretesi e Rodî risultano i ktistai di Gela, mentre nell’agrigentino si collocava la tomba di Minos ucciso dal re indigeno Kokalos mentre era in cerca di Daidalos) nonché, attraverso esclusivamente la tradizione mitica (arrivo dei Cretesi di Minos che diventano Iapigi; arrivo di Daidalos), nell’area dell’odierna Puglia. Il culto apollineo di Delfi, di fatto, a più livelli si pone come crocevia della proiezione cretese in Occidente: con un sacerdozio fondato da cretesi di Cnosso, secondo la tradizione presente nell’inno omerico, l’oracolo delfico al tempo della strateia di Serse unifica e ‘sintetizza’ tradizioni cretesi ‘metropolitane’ e ‘coloniali’ in un oracolo che, in nome di Minos, dissuade i Cretesi dalla partecipazione alla lega promossa da Sparta. Nondimeno Delfi avrebbe continuato a praticare una politica separata fra la cretesità ‘metropolitana’ e la cretesità ‘coloniale’, contribuendo di fatto a rarefare un vincolo di syngeneia che appare tra i più ‘deboli’ all’interno della grecità mediterranea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.