Crescente è l’attenzione verso il comportamento demografico degli immigrati nei paesi dell’Europa meridionale che, diventati negli ultimi decenni importanti aree di accoglimento, di recente hanno registrato un rapido aumento della popolazione straniera e, di pari passo, un sensibile incremento degli eventi demografici ad essa relativi. In particolare, grande interesse assume l’analisi del comportamento riproduttivo degli immigrati in due paesi come l’Italia e la Spagna che, com’è noto, hanno sperimentato i livelli più bassi del tasso di fecondità totale (TFT) del momento tra tutti i paesi di una certa dimensione demografica e tuttora fanno parte del gruppo di nazioni a bassissima fecondità. In questi due paesi gli stranieri sono ormai una realtà di ampie dimensioni assolute (all’inizio del 2007 in Spagna i titolari di permesso di soggiorno sono più di 3 milioni e gli iscritti al Padrón Municipal quasi 4,5 milioni, in Italia i soli regolari superano i 3 milioni e tenendo conto anche della componente irregolare si arriva a sfiorare i 4 milioni), nonché di rilevante peso demografico (nel primo paese tra poco meno del 7 e quasi il 10% del totale dei residenti; nel secondo tra oltre il 5 e quasi il 7% delle persone che vivono sul territorio nazionale). Se si considera che contemporaneamente alla crescita della popolazione straniera si è registrata in entrambe i paesi anche una leggera crescita della fecondità complessiva (nel periodo 1995-2006 il valore del TFT è passato da 1,19 a 1,35 figli per donna in Italia e da 1,18 a 1,36 figli per donna in Spagna), appare evidente come lo studio della fecondità degli immigrati costituisca un tassello importante quando si intenda esaminare i vecchi assetti e i nuovi equilibri demografici degli stessi paesi. Obiettivi principali del lavoro sono pertanto quelli di misurare e analizzare il comportamento riproduttivo degli immigrati stranieri in Italia e in Spagna evidenziando non solo a livello nazionale, ma anche a livello territoriale disaggregato, l’impatto della componente straniera sulla variazione dell’intensità (quella totale e quella oltre i 30 anni) e del calendario della fecondità registratasi durante gli ultimi anni.

Il ruolo della fecondità degli stranieri in due paesi di recente immigrazione: il caso dell'Italia e della Spagna / Giorgi, P.; Ferrara, Raffaele; Mammolo, M.; Strozza, Salvatore. - (2009). (Intervento presentato al convegno XLVI Riunione Scientifica della Società Italiana di Economia, Demografia e Statistica - Povertà ed esclusione sociale tenutosi a Università degli studi di Firenze - Dipartimento di Statistica "Giuseppe Parenti" nel 28-30 maggio 2009).

Il ruolo della fecondità degli stranieri in due paesi di recente immigrazione: il caso dell'Italia e della Spagna

FERRARA, RAFFAELE;STROZZA, SALVATORE
2009

Abstract

Crescente è l’attenzione verso il comportamento demografico degli immigrati nei paesi dell’Europa meridionale che, diventati negli ultimi decenni importanti aree di accoglimento, di recente hanno registrato un rapido aumento della popolazione straniera e, di pari passo, un sensibile incremento degli eventi demografici ad essa relativi. In particolare, grande interesse assume l’analisi del comportamento riproduttivo degli immigrati in due paesi come l’Italia e la Spagna che, com’è noto, hanno sperimentato i livelli più bassi del tasso di fecondità totale (TFT) del momento tra tutti i paesi di una certa dimensione demografica e tuttora fanno parte del gruppo di nazioni a bassissima fecondità. In questi due paesi gli stranieri sono ormai una realtà di ampie dimensioni assolute (all’inizio del 2007 in Spagna i titolari di permesso di soggiorno sono più di 3 milioni e gli iscritti al Padrón Municipal quasi 4,5 milioni, in Italia i soli regolari superano i 3 milioni e tenendo conto anche della componente irregolare si arriva a sfiorare i 4 milioni), nonché di rilevante peso demografico (nel primo paese tra poco meno del 7 e quasi il 10% del totale dei residenti; nel secondo tra oltre il 5 e quasi il 7% delle persone che vivono sul territorio nazionale). Se si considera che contemporaneamente alla crescita della popolazione straniera si è registrata in entrambe i paesi anche una leggera crescita della fecondità complessiva (nel periodo 1995-2006 il valore del TFT è passato da 1,19 a 1,35 figli per donna in Italia e da 1,18 a 1,36 figli per donna in Spagna), appare evidente come lo studio della fecondità degli immigrati costituisca un tassello importante quando si intenda esaminare i vecchi assetti e i nuovi equilibri demografici degli stessi paesi. Obiettivi principali del lavoro sono pertanto quelli di misurare e analizzare il comportamento riproduttivo degli immigrati stranieri in Italia e in Spagna evidenziando non solo a livello nazionale, ma anche a livello territoriale disaggregato, l’impatto della componente straniera sulla variazione dell’intensità (quella totale e quella oltre i 30 anni) e del calendario della fecondità registratasi durante gli ultimi anni.
2009
Il ruolo della fecondità degli stranieri in due paesi di recente immigrazione: il caso dell'Italia e della Spagna / Giorgi, P.; Ferrara, Raffaele; Mammolo, M.; Strozza, Salvatore. - (2009). (Intervento presentato al convegno XLVI Riunione Scientifica della Società Italiana di Economia, Demografia e Statistica - Povertà ed esclusione sociale tenutosi a Università degli studi di Firenze - Dipartimento di Statistica "Giuseppe Parenti" nel 28-30 maggio 2009).
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