Il presente lavoro affronta lo studio delle relazioni fra le variazioni dei tassi di mercato e quelle dei saggi applicati dalle banche alla propria clientela. Il tema non è certo nuovo nella dottrina internazionale e italiana, ma si ripropone all’attenzione degli studiosi a motivo della nuova normativa sullo jus variandi introdotta nel nostro Paese con il cosiddetto “Decreto Bersani”. Non è nostra intenzione compiere una disamina puntuale del provvedimento né risulta ancora possibile – come si dirà – stimarne gli effetti sulla reattività dei tassi di mercato agli impulsi di politica monetaria. Il punto che si vuole cogliere è piuttosto l’idea sottostante all’emanazione del provvedimento e cioè il persistere di una marcata vischiosità nei movimenti dei tassi applicati ai clienti, contraddistinta anche da una spiccata asimmetria fra le variazioni ad essi favorevoli e quelle sfavorevoli. La nuova disciplina intende rimuovere tale asimmetria, implicitamente affermandone l’esistenza, imponendo che le variazioni generalizzate possano essere compiute solo a seguito di manovre di politica monetaria o per “giustificato motivo”. Aggiunge, significativamente, che le variazioni devono essere operate sui tassi attivi e su quelli passivi in modo da non arrecare danno ai clienti, formulazione più morbida di quella originariamente adottata, che parlava di movimenti paralleli sui depositi e sugli impieghi. Visto nel complesso, il meccanismo di trasmissione delle manovre di politica monetaria sui tassi ufficiali può essere pensato come la successione di due fasi distinte: nella prima l’impulso di politica monetaria si trasferisce dai tassi ufficiali ai tassi di mercato monetario; nella seconda la variazione dei tassi di mercato monetario si trasmette alle banche, sul prezzo degli impieghi e sul costo della raccolta. La relazione tra i saggi di interesse bancari e i tassi di riferimento si caratterizza per la così detta “vischiosità” dei tassi bancari . La vischiosità dei tassi consegue dalla scarsa reattività delle banche nell’adeguare i tassi di interesse sui prestiti o sui depositi a variazioni nei tassi di riferimento. Detto nei termini del meccanismo di trasmissione, il termine vischiosità allude alla traslazione parziale e ritardata della manovra di politica monetaria sui saggi di interesse bancari. Il processo di aggiustamento di cui si discute si contraddistingue, inoltre, per una marcata asimmetria: i tassi di interesse sui prestiti tendono ad adeguarsi più rapidamente ai rialzi dei tassi di riferimento mentre il costo della raccolta risponde più velocemente alle riduzioni dei tassi di mercato monetario. Analizzare la vischiosità dei tassi bancari equivale a studiare un profilo importante del comportamento delle banche nella definizione del prezzo dei prestiti/del costo della raccolta. Esaminare l’impatto di variazioni dei tassi di riferimento sul price setting behavior delle banche assume rilievo sia in una prospettiva micro (firm level), considerando la criticità della materia per la gestione dell’azienda-banca , sia in una prospettiva macro, avendo presente che, secondo la lending view della trasmissione della politica monetaria, la determinazione dei tassi bancari influenza le decisioni di spesa e di investimento delle unità produttive e delle famiglie. La velocità con cui le banche trasferiscono sui propri clienti le variazioni dei tassi di riferimento, nonché la dimensione del pass-through è influenzata da tre categorie di variabili: fattori ambientali, fattori bank specific, e fattori afferenti al tipo di relazione che le banche intrattengono con la propria clientela. In merito ai primi, fattori tipicamente “esterni” alle banche in quanto non soggetti al diretto controllo degli intermediari, si pensi ai processi di deregolamentazione, di liberalizzazione e di integrazione, all’opera nei moderni sistemi finanziari, e, in generale, ad interventi normativi quali quello allo studio del presente lavoro .
La vischiosità dei tassi di interesse bancari: una (nuova) verifica empirica / Comana, M.; Curcio, Domenico; Gianfrancesco, I.. - STAMPA. - 1:(2009), pp. 351-370.
La vischiosità dei tassi di interesse bancari: una (nuova) verifica empirica
CURCIO, DOMENICO;
2009
Abstract
Il presente lavoro affronta lo studio delle relazioni fra le variazioni dei tassi di mercato e quelle dei saggi applicati dalle banche alla propria clientela. Il tema non è certo nuovo nella dottrina internazionale e italiana, ma si ripropone all’attenzione degli studiosi a motivo della nuova normativa sullo jus variandi introdotta nel nostro Paese con il cosiddetto “Decreto Bersani”. Non è nostra intenzione compiere una disamina puntuale del provvedimento né risulta ancora possibile – come si dirà – stimarne gli effetti sulla reattività dei tassi di mercato agli impulsi di politica monetaria. Il punto che si vuole cogliere è piuttosto l’idea sottostante all’emanazione del provvedimento e cioè il persistere di una marcata vischiosità nei movimenti dei tassi applicati ai clienti, contraddistinta anche da una spiccata asimmetria fra le variazioni ad essi favorevoli e quelle sfavorevoli. La nuova disciplina intende rimuovere tale asimmetria, implicitamente affermandone l’esistenza, imponendo che le variazioni generalizzate possano essere compiute solo a seguito di manovre di politica monetaria o per “giustificato motivo”. Aggiunge, significativamente, che le variazioni devono essere operate sui tassi attivi e su quelli passivi in modo da non arrecare danno ai clienti, formulazione più morbida di quella originariamente adottata, che parlava di movimenti paralleli sui depositi e sugli impieghi. Visto nel complesso, il meccanismo di trasmissione delle manovre di politica monetaria sui tassi ufficiali può essere pensato come la successione di due fasi distinte: nella prima l’impulso di politica monetaria si trasferisce dai tassi ufficiali ai tassi di mercato monetario; nella seconda la variazione dei tassi di mercato monetario si trasmette alle banche, sul prezzo degli impieghi e sul costo della raccolta. La relazione tra i saggi di interesse bancari e i tassi di riferimento si caratterizza per la così detta “vischiosità” dei tassi bancari . La vischiosità dei tassi consegue dalla scarsa reattività delle banche nell’adeguare i tassi di interesse sui prestiti o sui depositi a variazioni nei tassi di riferimento. Detto nei termini del meccanismo di trasmissione, il termine vischiosità allude alla traslazione parziale e ritardata della manovra di politica monetaria sui saggi di interesse bancari. Il processo di aggiustamento di cui si discute si contraddistingue, inoltre, per una marcata asimmetria: i tassi di interesse sui prestiti tendono ad adeguarsi più rapidamente ai rialzi dei tassi di riferimento mentre il costo della raccolta risponde più velocemente alle riduzioni dei tassi di mercato monetario. Analizzare la vischiosità dei tassi bancari equivale a studiare un profilo importante del comportamento delle banche nella definizione del prezzo dei prestiti/del costo della raccolta. Esaminare l’impatto di variazioni dei tassi di riferimento sul price setting behavior delle banche assume rilievo sia in una prospettiva micro (firm level), considerando la criticità della materia per la gestione dell’azienda-banca , sia in una prospettiva macro, avendo presente che, secondo la lending view della trasmissione della politica monetaria, la determinazione dei tassi bancari influenza le decisioni di spesa e di investimento delle unità produttive e delle famiglie. La velocità con cui le banche trasferiscono sui propri clienti le variazioni dei tassi di riferimento, nonché la dimensione del pass-through è influenzata da tre categorie di variabili: fattori ambientali, fattori bank specific, e fattori afferenti al tipo di relazione che le banche intrattengono con la propria clientela. In merito ai primi, fattori tipicamente “esterni” alle banche in quanto non soggetti al diretto controllo degli intermediari, si pensi ai processi di deregolamentazione, di liberalizzazione e di integrazione, all’opera nei moderni sistemi finanziari, e, in generale, ad interventi normativi quali quello allo studio del presente lavoro .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.