Il riesame dell’iscrizione CIL X 3837 aggiunge un nuovo tassello all’integrazione di tre frammenti epigrafici recuperati dalla scrivente tra i materiali architettonici rinvenuti nel 1972 da W. Johannowsky in giacitura secondaria a S.Maria Capua Vetere, l’antica Capua. Di questi elementi in pietra locale si è proposta la ricostruzione con un prospetto colonnato su plinti uniti da transenne, sormontato da un fregio dorico riccamente ornato. La lettura fornita dell’epigrafe ne ascrive la realizzazione ad Augusto. Al clima celebrativo post-aziaco rimanda il programma ideologico-figurativo dispiegato sul fregio. Vengono ora presentati nuovi dati che confermano la precedente ipotesi di ubicazione della costruzione ipostila nell’area forense e se ne propone l’interpretazione come porticus post scaenam del teatro. Questo monumento, ora perduto, è datato per le attestazioni epigrafiche ad età repubblicana e per i dati di scavo, alternativamente dalla critica, ad età augustea o adrianea. Ad un più puntuale inquadramento cronologico delle sue fasi costruttive concorre ora il riesame della documentazione di scavo integrata da documenti d’archivio di recente recupero, e l’analisi del frammento di mascherone marmoreo, qui edito, comparabile con i mascheroni del Teatro di Marcello. In conclusione si ritiene di poter ascrivere la sistemazione del complesso criptoportico, teatro –foro di Capua ad un’unica fase progettuale attuata in un arco di tempo compreso tra la deduzione della colonia triumvirale e la fondazione della colonia augustea. Alla città che si era schierata al suo fianco durante la lotta per la conquista del potere il princeps esprime la propria riconoscenza assumendosi l’onere della ristrutturazione di un monumento caduto in abbandono ed ora acquisito a strumento della politica del consenso.
Una nuova attestazione dell'evergetismo edilizio di Augusto a Capua / Capaldi, Carmela. - STAMPA. - (2010), pp. 95-118. (Intervento presentato al convegno Il mediterraneo e la sua Storia tenutosi a Napoli nel 4-5- dicembre 2008).
Una nuova attestazione dell'evergetismo edilizio di Augusto a Capua
CAPALDI, CARMELA
2010
Abstract
Il riesame dell’iscrizione CIL X 3837 aggiunge un nuovo tassello all’integrazione di tre frammenti epigrafici recuperati dalla scrivente tra i materiali architettonici rinvenuti nel 1972 da W. Johannowsky in giacitura secondaria a S.Maria Capua Vetere, l’antica Capua. Di questi elementi in pietra locale si è proposta la ricostruzione con un prospetto colonnato su plinti uniti da transenne, sormontato da un fregio dorico riccamente ornato. La lettura fornita dell’epigrafe ne ascrive la realizzazione ad Augusto. Al clima celebrativo post-aziaco rimanda il programma ideologico-figurativo dispiegato sul fregio. Vengono ora presentati nuovi dati che confermano la precedente ipotesi di ubicazione della costruzione ipostila nell’area forense e se ne propone l’interpretazione come porticus post scaenam del teatro. Questo monumento, ora perduto, è datato per le attestazioni epigrafiche ad età repubblicana e per i dati di scavo, alternativamente dalla critica, ad età augustea o adrianea. Ad un più puntuale inquadramento cronologico delle sue fasi costruttive concorre ora il riesame della documentazione di scavo integrata da documenti d’archivio di recente recupero, e l’analisi del frammento di mascherone marmoreo, qui edito, comparabile con i mascheroni del Teatro di Marcello. In conclusione si ritiene di poter ascrivere la sistemazione del complesso criptoportico, teatro –foro di Capua ad un’unica fase progettuale attuata in un arco di tempo compreso tra la deduzione della colonia triumvirale e la fondazione della colonia augustea. Alla città che si era schierata al suo fianco durante la lotta per la conquista del potere il princeps esprime la propria riconoscenza assumendosi l’onere della ristrutturazione di un monumento caduto in abbandono ed ora acquisito a strumento della politica del consenso.File | Dimensione | Formato | |
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