Lavori recenti hanno dimostrato che gli stupefacenti sono contaminanti comuni dell’ambiente acquatico (Zuccato et al., 2008; Daughton, 2011). Abbiamo pertanto voluto verificare se l’esposizione prolungata a concentrazioni ambientali di cocaina determinasse nell’anguilla europea, noto biomonitor di contaminazione ambientale (Belpaire and Goemans, 2007), il bioaccumulo di questa droga nei tessuti periferici. Anguille silver sono state suddivise in: trattate (20 ng/l di cocaina freebase in etanolo, per un mese); controllo (acqua di fonte); carrier (etanolo); recupero (privati di cocaina per tre giorni). Muscolo, fegato, pelle e rene sono stati pesati, congelati e sottoposti a HPLC per la determinazione del contenuto di cocaina. La cocaina è stata rinvenuta in tutti i tessuti degli esemplari trattati, in maggiore quantità nel muscolo, in minore quantità nella pelle. I tessuti degli esemplari recupero contenevano ancora cocaina, ma in quantità molto ridotte. Negli esemplari controllo nei carrier presentavano tracce di cocaina. I nostri risultati dimostrano che l’anguilla bioaccumula cocaina. Considerando gli effetti tossici di questa droga (Rehm et al., 2006), la sua presenza nei tessuti periferici e nel muscolo, che rappresenta la parte edibile dell’animale, lascia intravedere nuovi rischi sia per la fauna acquatica che per la salute umana.
Bioaccumulo di cocaina nell’anguilla europea (Anguilla anguilla)In seguito a una prolungata esposizione a concentrazioni ambientali di cocaina / Maddaloni, M.; Gay, Flaminia; Capaldo, Anna; Valiante, Salvatore; DE FALCO, Maria; Lenzi, M.; Laforgia, Vincenza. - (2011), pp. 152-152. (Intervento presentato al convegno LXXII Congresso Nazionale Unione Zoologica Italiana tenutosi a Bologna nel Bologna 5-8/09/2011).
Bioaccumulo di cocaina nell’anguilla europea (Anguilla anguilla)In seguito a una prolungata esposizione a concentrazioni ambientali di cocaina
GAY, FLAMINIA;CAPALDO, ANNA;VALIANTE, Salvatore;DE FALCO, MARIA;LAFORGIA, VINCENZA
2011
Abstract
Lavori recenti hanno dimostrato che gli stupefacenti sono contaminanti comuni dell’ambiente acquatico (Zuccato et al., 2008; Daughton, 2011). Abbiamo pertanto voluto verificare se l’esposizione prolungata a concentrazioni ambientali di cocaina determinasse nell’anguilla europea, noto biomonitor di contaminazione ambientale (Belpaire and Goemans, 2007), il bioaccumulo di questa droga nei tessuti periferici. Anguille silver sono state suddivise in: trattate (20 ng/l di cocaina freebase in etanolo, per un mese); controllo (acqua di fonte); carrier (etanolo); recupero (privati di cocaina per tre giorni). Muscolo, fegato, pelle e rene sono stati pesati, congelati e sottoposti a HPLC per la determinazione del contenuto di cocaina. La cocaina è stata rinvenuta in tutti i tessuti degli esemplari trattati, in maggiore quantità nel muscolo, in minore quantità nella pelle. I tessuti degli esemplari recupero contenevano ancora cocaina, ma in quantità molto ridotte. Negli esemplari controllo nei carrier presentavano tracce di cocaina. I nostri risultati dimostrano che l’anguilla bioaccumula cocaina. Considerando gli effetti tossici di questa droga (Rehm et al., 2006), la sua presenza nei tessuti periferici e nel muscolo, che rappresenta la parte edibile dell’animale, lascia intravedere nuovi rischi sia per la fauna acquatica che per la salute umana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.