Porcelio de' Pandoni, umanista di origine napoletana, attivo nelle principali corti dell'Italia nel corso del sec. XV, compose - su commissione di Antonello Petrucci - tra il 1465 ed il 1466 un poemetto intitolato "De proelio apud Troiam" sulla vittoria riportata a Troia dalle truppe di Ferrante d'Aragona sul pretendente angioino al trono di Napoli, Giovanni d'Angiò, e volle dedicarlo al vincitore Ferrante. Il saggio analizza l'opera, ancora inedita, e nemette in luce gli aspetti intertestuali, con particolare attenzione per il modello prediletto dall'umanista, l'Eneide virgiliana.
Epica e strategie celebrative nel De proelio apud Troiam di Porcelio de’ Pandoni / Iacono, Antonietta. - (2011), pp. 269-290.
Epica e strategie celebrative nel De proelio apud Troiam di Porcelio de’ Pandoni
IACONO, ANTONIETTA
2011
Abstract
Porcelio de' Pandoni, umanista di origine napoletana, attivo nelle principali corti dell'Italia nel corso del sec. XV, compose - su commissione di Antonello Petrucci - tra il 1465 ed il 1466 un poemetto intitolato "De proelio apud Troiam" sulla vittoria riportata a Troia dalle truppe di Ferrante d'Aragona sul pretendente angioino al trono di Napoli, Giovanni d'Angiò, e volle dedicarlo al vincitore Ferrante. Il saggio analizza l'opera, ancora inedita, e nemette in luce gli aspetti intertestuali, con particolare attenzione per il modello prediletto dall'umanista, l'Eneide virgiliana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.