Questo lavoro presenta un’applicazione di una nuova procedura semplificata per la valutazione dell’azione sismica che innesca meccanismi locali di danno fuori dal piano. Si utilizza un modello di muratura a blocchi rigidi con giunti attritivi e si rinuncia ad un’analisi discreta con micro blocchi a favore di un sistema articolato in distinti corpi rigidi o macro blocchi separati da un certo numero di lesioni in cui sono assunte concentrate le resistenze attritive. É noto che la resistenza attritiva globale che si attiva lungo una lesione da meccanismo combinato, ad esempio scorrimento-rotazione, è minore di quella che si attiva per scorrimento puro, ma non è facilmente stimabile. In particolare, con riferimento ad uno dei meccanismi fuori dal piano più ricorrenti, la procedura adottata è orientata alla definizione in forma chiusa di maggioranti e minoranti dei moltiplicatori di innesco dei meccanismi, caratterizzati rispettivamente dalla totale presenza e dalla totale assenza delle resistenze attritive lungo le lesioni considerate. Si discute ampiamente l’influenza del sovraccarico di un eventuale solaio con orditura variabile e semplicemente appoggiato. Opportuni grafici mostrano gli intervalli di variabilità delle soluzioni in funzione dei parametri più significativi e i risultati sono confrontati con quelli sperimentali esistenti in letteratura.
Influenza del sovraccarico sui meccanismi di danno fuori dal piano di strutture murarie / Casapulla, Claudia. - (2012), pp. 422-431. (Intervento presentato al convegno WONDERmasonry 2009 tenutosi a Ischia, Napoli nel 8-9-10 ottobre 2009).
Influenza del sovraccarico sui meccanismi di danno fuori dal piano di strutture murarie
CASAPULLA, CLAUDIA
2012
Abstract
Questo lavoro presenta un’applicazione di una nuova procedura semplificata per la valutazione dell’azione sismica che innesca meccanismi locali di danno fuori dal piano. Si utilizza un modello di muratura a blocchi rigidi con giunti attritivi e si rinuncia ad un’analisi discreta con micro blocchi a favore di un sistema articolato in distinti corpi rigidi o macro blocchi separati da un certo numero di lesioni in cui sono assunte concentrate le resistenze attritive. É noto che la resistenza attritiva globale che si attiva lungo una lesione da meccanismo combinato, ad esempio scorrimento-rotazione, è minore di quella che si attiva per scorrimento puro, ma non è facilmente stimabile. In particolare, con riferimento ad uno dei meccanismi fuori dal piano più ricorrenti, la procedura adottata è orientata alla definizione in forma chiusa di maggioranti e minoranti dei moltiplicatori di innesco dei meccanismi, caratterizzati rispettivamente dalla totale presenza e dalla totale assenza delle resistenze attritive lungo le lesioni considerate. Si discute ampiamente l’influenza del sovraccarico di un eventuale solaio con orditura variabile e semplicemente appoggiato. Opportuni grafici mostrano gli intervalli di variabilità delle soluzioni in funzione dei parametri più significativi e i risultati sono confrontati con quelli sperimentali esistenti in letteratura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.