Le discipline riunite nel settore ICAR 16 hanno un ruolo specifico nel progetto di architettura, è invece convinzione diffusa che l' Architettura degli Interni si identifichi in un??? azione di comple¬tamento. In tal senso, anche se la disciplina copre spazi fondamen¬tali nella significazione tra contenuto e contenente, non terrebbe conto della radicalità dell' assetto dello spazio cui lo studio è destinato, che costituisce luogo fondativo dell'idea stessa di Architet¬tura. Il campo di intervento degli aspetti terminali del pro¬getto as¬sume il vero senso disciplinare solo con la presenza dell'altro e tutti e due costituiscono il luogo feno¬menologico della disciplina. E??? possibile affermare che in una concezione dello spazio fondata sui bisogni e gesti umani, i due momenti addirittura si integrano fino a so¬vrapporsi per annullare le distinte identità. Su questi presupposti si chiarisce anche il ruolo del settore disciplinare nel processo formativo dell???architetto. Arredare significa rendere abitabile lo spazio con attrezzature necessarie a soddisfa¬re lo svolgimento delle funzioni e delle attività umane, rispondendo non solo ai bisogni concreti ed elementari, ma anche a quelli culturali, psicologici e più estesamente esistenziali. La centralità dell???uomo, nella complessità delle sue istanze, fa sì che nel progetto di interni assumano pari importanza la conoscenza dell???oggetto e quella del fenomeno che scaturisce dall???uso dell???oggetto stesso e che ne sostanzia di senso il progetto. Questa peculiarità avvita le conoscenze specifiche del settore al contributo proveniente dalle scienze umane, che chiariscono gli aspetti comportamentali e culturali legati all???abitare. Progettare alla scala umana dell???interno è anche cercare di riferire il disegno alla complessità ed alla ricchezza dell???esperienza dello spazio prefigurato, contrastando la tendenza a sostituire l???esperienza con l???informazione, rischio dell???attuale condizione culturale che tende a virtualizzare ogni cosa. Pertanto, l???architettura degli interni dispone di una particolare attitudine ad opporsi al processo di riduzione in immagine che oggi coinvolge, deprivandola, la pratica dell???architettura, come acutamente la critica osserva . La tradizione italiana, in particolare, è fondata su una spessa cultura dell???abitare che ha giustificato la pregnanza della sua scuola e che rappresenta uno scudo dal formalismo contemporaneo. La progettazione alla scala del dettaglio è implicitamente tettonica, i processi di definizione della forma sono senza mediazione legati all???individuazione della matericità e dei processi costruttivi. La dimensione della sperimentazione progettuale è l???ambito privilegiato in cui confluisce una tale ricchezza e complessità di problematiche e dove, in un virtuoso processo di circolarità ermeneutica, la ricerca teorica e l???indagine operativa si alimentano e verificano. La didattica non può fare a meno di questo aspetto, in cui confluiscono tutti gli apporti derivanti dalla sistematizzazione storica e teorica delle conoscenze proprie del settore disciplinare. Affiancato alla canonica attività progettuale all???interno dei corsi di studio, sia la didattica e la ricerca trovano un produttivo campo di azione nello strumento del workshop o seminario di progettazione, che costituisce un canale preferenziale per metabolizzare, all???interno dei processi formativi e di indagine, istanze ed energie culturali e materiali provenienti dai contesti concreti in cui si svolgono le attività seminariali, attingendo alle culture locali, in collaborazione con amministrazioni pubbliche, enti, fondazioni, realtà produttive che forniscono l???opportunità di arginare la frattura tra teoria e pratica del progetto che minaccia l???area della progettazione nelle facoltà italiane.
Il ruolo della piccola scala dell'architettura / Cafiero, Gioconda; Rinaldi, C.. - (2011), pp. 174-175.
Il ruolo della piccola scala dell'architettura
CAFIERO, GIOCONDA;
2011
Abstract
Le discipline riunite nel settore ICAR 16 hanno un ruolo specifico nel progetto di architettura, è invece convinzione diffusa che l' Architettura degli Interni si identifichi in un??? azione di comple¬tamento. In tal senso, anche se la disciplina copre spazi fondamen¬tali nella significazione tra contenuto e contenente, non terrebbe conto della radicalità dell' assetto dello spazio cui lo studio è destinato, che costituisce luogo fondativo dell'idea stessa di Architet¬tura. Il campo di intervento degli aspetti terminali del pro¬getto as¬sume il vero senso disciplinare solo con la presenza dell'altro e tutti e due costituiscono il luogo feno¬menologico della disciplina. E??? possibile affermare che in una concezione dello spazio fondata sui bisogni e gesti umani, i due momenti addirittura si integrano fino a so¬vrapporsi per annullare le distinte identità. Su questi presupposti si chiarisce anche il ruolo del settore disciplinare nel processo formativo dell???architetto. Arredare significa rendere abitabile lo spazio con attrezzature necessarie a soddisfa¬re lo svolgimento delle funzioni e delle attività umane, rispondendo non solo ai bisogni concreti ed elementari, ma anche a quelli culturali, psicologici e più estesamente esistenziali. La centralità dell???uomo, nella complessità delle sue istanze, fa sì che nel progetto di interni assumano pari importanza la conoscenza dell???oggetto e quella del fenomeno che scaturisce dall???uso dell???oggetto stesso e che ne sostanzia di senso il progetto. Questa peculiarità avvita le conoscenze specifiche del settore al contributo proveniente dalle scienze umane, che chiariscono gli aspetti comportamentali e culturali legati all???abitare. Progettare alla scala umana dell???interno è anche cercare di riferire il disegno alla complessità ed alla ricchezza dell???esperienza dello spazio prefigurato, contrastando la tendenza a sostituire l???esperienza con l???informazione, rischio dell???attuale condizione culturale che tende a virtualizzare ogni cosa. Pertanto, l???architettura degli interni dispone di una particolare attitudine ad opporsi al processo di riduzione in immagine che oggi coinvolge, deprivandola, la pratica dell???architettura, come acutamente la critica osserva . La tradizione italiana, in particolare, è fondata su una spessa cultura dell???abitare che ha giustificato la pregnanza della sua scuola e che rappresenta uno scudo dal formalismo contemporaneo. La progettazione alla scala del dettaglio è implicitamente tettonica, i processi di definizione della forma sono senza mediazione legati all???individuazione della matericità e dei processi costruttivi. La dimensione della sperimentazione progettuale è l???ambito privilegiato in cui confluisce una tale ricchezza e complessità di problematiche e dove, in un virtuoso processo di circolarità ermeneutica, la ricerca teorica e l???indagine operativa si alimentano e verificano. La didattica non può fare a meno di questo aspetto, in cui confluiscono tutti gli apporti derivanti dalla sistematizzazione storica e teorica delle conoscenze proprie del settore disciplinare. Affiancato alla canonica attività progettuale all???interno dei corsi di studio, sia la didattica e la ricerca trovano un produttivo campo di azione nello strumento del workshop o seminario di progettazione, che costituisce un canale preferenziale per metabolizzare, all???interno dei processi formativi e di indagine, istanze ed energie culturali e materiali provenienti dai contesti concreti in cui si svolgono le attività seminariali, attingendo alle culture locali, in collaborazione con amministrazioni pubbliche, enti, fondazioni, realtà produttive che forniscono l???opportunità di arginare la frattura tra teoria e pratica del progetto che minaccia l???area della progettazione nelle facoltà italiane.File | Dimensione | Formato | |
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