L’obiettivo è quello di creare un polo di attrazione ricreativo ed educativo per i piccoli della Città, per dare la possibilità di un centro di opportunità ai bambini, e poter riqualificare una zona altrimenti degradata e destinata ad un abbandono infinito. Durante le lezioni per approfondire il tema trattato si sono svolti dei seminari di approfondimento; in un incontro con l’architetto Francesco Langella, è stata presentata la Città dei Bambini e delle Bambine,strutturata in Villa Falanga a San Giorgio a Cremano. L’architetto ha presentato l’attività in corso. La definizione degli spazi per le attività, la creazione e la progettazione di arredi da parte di bambini, fruitori dello spazio, la collocazione di laboratori all’interno della struttura. Ponendo l’attenzione sulla progettazione partecipata sull’importanza di considerare i bambini la “cosa” più importante del mondo e non solo come fruitori di spazi pensati da persone che si rifanno a degli standard che non gli appartengono; ma come “protagonisti assoluti del loro mondo, della loro realtà. In questo caso specifico l' ottica cambia in maniera consistente dato che il soggetto della nostra progettazione, è il bambino. Si deve leggere necessariamente tutto secondo la sua lente e non quella di un uomo adulto. Ed è proprio qui che entra in gioco la progettazione partecipata, ossia una corrispondenza tra il progettista e l'utente di questo spazio, il bambino. Il compito del progettista in questo caso è proprio quello di capire di cosa hanno bisogno i bambini che abitano a San Girogio a Cremano. Rendere partecipe la popolazione del progetto e anche gli adulti di domani ossia il bambino, fa in modo che il progetto assuma una importanza maggiore e anche un significato più pregnante per le persone, che avranno maggior rispetto per ciò che si andrà a costruire; far in modo che nasca in loro un senso di appartenenza verso questo territorio, per poi proteggerlo e salvaguardarlo. All' interno di questa vera e propria piccola città, il bambino è seguito durante la sua crescita, la sua formazione in modo da proiettare tutto questo verso l' esterno ossia nella Città, rendendola di conseguenza migliore, educando persone del domani più consapevoli delle grandi risorse che possiedono, durante la sua crescita, la sua formazione in modo da proiettare tutto questo verso l’esterno ossia nella Città, rendendola di conseguenza migliore, educando persone del domani più consapevoli delle risorse che possiedono. L’obiettivo è quello di offrire dei servizi, affinchè gli abitanti trovino soddisfazione e senso di appartenenza al proprio territorio, imparando a rispettare poi il proprio passato, migliorando il presente e ottimizzando il futuro. Di seguito sono proposte diverse alternative di un medesimo concetto per arrivare a una soluzione comune. Dall’analisi di cinque progetti emblematici scelti all’interno delle esperienze nazionali e riportati nel seguente convegno, possiamo individuare le attività per bambini di età compresa dai 3 ai 13 anni e di conseguenza dei laboratori dedicati come: di arte, forma, colore per i più piccoli; laboratorio teatrale-sartoria-sala prove; di botanica, di costruzioni, sensoriale, cucina-attiva, scrittura, ceramica, musica, costruzione di strumenti musicali, materiali, scienze. Sono stati progettati anche degli spazi esterni pertinenziali adibiti a bar, ristoranti, sala conferenza, sala mostre, ambienti adibiti a celebrazioni di funzioni religiose, sala concerti, sala espositiva, esposizione di abiti teatrali prodotti all’interno della Città stessa, internet point.

RABBI, Ricerca Azione con le bambine ed i bambini interistituzionale. Per il Piano del Gioco / Buondonno, Emma. - (2011). (Intervento presentato al convegno Nuovo Piano triennale del Laboratorio Regionale Città dei bambini e delle bambine tenutosi a Villa falanga, San Giorgio a Cremano nel 25 gennaio 2011).

RABBI, Ricerca Azione con le bambine ed i bambini interistituzionale. Per il Piano del Gioco

BUONDONNO, EMMA
2011

Abstract

L’obiettivo è quello di creare un polo di attrazione ricreativo ed educativo per i piccoli della Città, per dare la possibilità di un centro di opportunità ai bambini, e poter riqualificare una zona altrimenti degradata e destinata ad un abbandono infinito. Durante le lezioni per approfondire il tema trattato si sono svolti dei seminari di approfondimento; in un incontro con l’architetto Francesco Langella, è stata presentata la Città dei Bambini e delle Bambine,strutturata in Villa Falanga a San Giorgio a Cremano. L’architetto ha presentato l’attività in corso. La definizione degli spazi per le attività, la creazione e la progettazione di arredi da parte di bambini, fruitori dello spazio, la collocazione di laboratori all’interno della struttura. Ponendo l’attenzione sulla progettazione partecipata sull’importanza di considerare i bambini la “cosa” più importante del mondo e non solo come fruitori di spazi pensati da persone che si rifanno a degli standard che non gli appartengono; ma come “protagonisti assoluti del loro mondo, della loro realtà. In questo caso specifico l' ottica cambia in maniera consistente dato che il soggetto della nostra progettazione, è il bambino. Si deve leggere necessariamente tutto secondo la sua lente e non quella di un uomo adulto. Ed è proprio qui che entra in gioco la progettazione partecipata, ossia una corrispondenza tra il progettista e l'utente di questo spazio, il bambino. Il compito del progettista in questo caso è proprio quello di capire di cosa hanno bisogno i bambini che abitano a San Girogio a Cremano. Rendere partecipe la popolazione del progetto e anche gli adulti di domani ossia il bambino, fa in modo che il progetto assuma una importanza maggiore e anche un significato più pregnante per le persone, che avranno maggior rispetto per ciò che si andrà a costruire; far in modo che nasca in loro un senso di appartenenza verso questo territorio, per poi proteggerlo e salvaguardarlo. All' interno di questa vera e propria piccola città, il bambino è seguito durante la sua crescita, la sua formazione in modo da proiettare tutto questo verso l' esterno ossia nella Città, rendendola di conseguenza migliore, educando persone del domani più consapevoli delle grandi risorse che possiedono, durante la sua crescita, la sua formazione in modo da proiettare tutto questo verso l’esterno ossia nella Città, rendendola di conseguenza migliore, educando persone del domani più consapevoli delle risorse che possiedono. L’obiettivo è quello di offrire dei servizi, affinchè gli abitanti trovino soddisfazione e senso di appartenenza al proprio territorio, imparando a rispettare poi il proprio passato, migliorando il presente e ottimizzando il futuro. Di seguito sono proposte diverse alternative di un medesimo concetto per arrivare a una soluzione comune. Dall’analisi di cinque progetti emblematici scelti all’interno delle esperienze nazionali e riportati nel seguente convegno, possiamo individuare le attività per bambini di età compresa dai 3 ai 13 anni e di conseguenza dei laboratori dedicati come: di arte, forma, colore per i più piccoli; laboratorio teatrale-sartoria-sala prove; di botanica, di costruzioni, sensoriale, cucina-attiva, scrittura, ceramica, musica, costruzione di strumenti musicali, materiali, scienze. Sono stati progettati anche degli spazi esterni pertinenziali adibiti a bar, ristoranti, sala conferenza, sala mostre, ambienti adibiti a celebrazioni di funzioni religiose, sala concerti, sala espositiva, esposizione di abiti teatrali prodotti all’interno della Città stessa, internet point.
2011
RABBI, Ricerca Azione con le bambine ed i bambini interistituzionale. Per il Piano del Gioco / Buondonno, Emma. - (2011). (Intervento presentato al convegno Nuovo Piano triennale del Laboratorio Regionale Città dei bambini e delle bambine tenutosi a Villa falanga, San Giorgio a Cremano nel 25 gennaio 2011).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/416971
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