Il progetto della rete ecologica di Ercolano costituisce il primo dei tre obiettivi alla base della strategia di pianificazione del PUC avviato nel 2006 ed in corso di svolgimento. Il sistema integrato dei trasporti e i frammenti urbani di attrezzature e servizi collettivi, insieme alla rete ecologica, infatti, compongono il quadro delle linee programmatiche di indirizzo urbanistico della città vesuviana. Coerentemente al PTR della Campania e ai Piani PPR, PTCP di Napoli, POS della zona rossa, PPN del Vesuvio e delle Attività Estrattive, il sistema della rete ecologica genera l’opportunità di integrare le seguenti finalità: 1. interrompere il continuum edilizio costiero vesuviano sia verso Portici che verso Torre del Greco; 2. agganciare la fascia litoranea costiera, con gli approdi storici del Granatello e della Favorita, al Parco Nazionale del Vesuvio; 3. rinaturalizzare le infrastrutture delle vie d’acqua degli alvei primario e secondario in relazione alla valorizzazione della città archeologica di Herculaneum. L’infrastruttura verde proposta si salda, dunque, alla rete della mobilità come nella tradizione paesaggistica di intreccio delle green-way e green-belt. E’ sbagliato impostare la questione della congestione del traffico urbano presupponendo che la soluzione sia la chiusura dei centri della città. E’ esattamente il contrario: “Non bisogna concentrare tutte le funzioni di maggiore attrazione nel centro delle città”, ma al contrario ribaltare lo schema urbano monocentrico in uno schema metropolitano policentrico, invertire i flussi e le dinamiche degli spostamenti dalla dimensione di “forza centripeta” a quella di “forza centrifuga”. Le linee programmatiche e di indirizzo per la difesa della natura e lo sviluppo sostenibile del territorio di Ercolano integrano e rafforzano i criteri e le scelte operate dal Piano Territoriale Regionale, dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Napoli, dal Piano Strategico Operativo per la zona rossa, dal Piano del Parco Nazionale del Vesuvio e dal Piano Territoriale Paesistico. Sono, infatti, ribadite nel presente documento le tesi già maturate ed esposte nella discussione dei predetti strumenti urbanistici ed in particolare nella definizione della rete ecologica regionale con il Ring di natura di Ercolano, della rete delle infrastrutture con il Sistema integrato dei trasporti e degli scambiatori intermodali di traffico ferro – gomma - mare e della riqualificazione urbana con i Piani di recupero della città stratificata, il Frammento urbano e produttivo commerciale, il Frammento urbano e produttivo artigianale ed industriale, il Frammento di architettura e natura delle cave e la Città del sapere e del turismo costiera. Ercolano è la prima città del Parco Nazionale del Vesuvio che si incontra provenendo da Napoli con il territorio che si estende dal mare fino alla sommità del cratere vulcanico. Anche in origine Heràcleion, poi Herculaneum, era la prima città “posta a 4 miglia ad oriente di Neapolis, lungo le basse pendici del Vesuvio che in quel luogo formava un promontorio eminente sulla linea del litorale, delimitato, ai due lati, dal letto incassato di due corsi d’acqua di carattere torrentizio; ed era attraversata dalla grande via litoranea Antiniana lungo il golfo”. La stratificazione storica, documentata attraverso cartografie, iconografie e fonti bibliografiche, consolida le ragioni dello sviluppo insediativo e socio-economico della fascia costiera vesuviana ed esalta lo straordinario valore paesaggistico ed ambientale del vulcano quale scenario principale del golfo di Napoli. Il primo obiettivo da perseguire, infatti, è “la salvaguardia e la valorizzazione dell’immagine e dell’identità del complesso vesuviano nel suo contesto paesistico ed ambientale, col massimo rispetto delle dinamiche evolutive connesse al vulcanismo”. Ne scaturisce che Ercolano è la città “Porta” di ingresso al Parco Nazionale del Vesuvio. L’accessibilità via mare ad Ercolano è prevista con il progetto del Retinae Portus, il nuovo approdo turistico, e con il potenziamento dell’Approdo della Real Favorita, la stazione del metrò del mare. L’accessibilità attraverso l’antica via litoranea è migliorata con il progetto di riqualificazione di tutta l’arteria di Corso Resina. I due sistemi di accessibilità di interesse paesaggistico - ambientale e storico - monumentale sono compresi all’interno della strategia del sistema integrato dei trasporti e degli scambiatori intermodali di traffico della città di Ercolano. Per quanto riguarda il sistema di trasporto su ferro è utile sottolineare che la rete ferroviaria costiera sarà trasformata in metrò regionale e lungo il tracciato è possibile prevedere 4 stazioni al Polo universitario, al Retinae Portus, all’Approdo della Real Favorita ed agli Scogli della Scala. Il secondo tracciato su ferro è costituito dalla linea della Circumvesuviana. Ercolano attualmente è servita da due stazioni: via IV Novembre e via Doglie. Il potenziamento della linea è perseguibile con il progetto della nuova stazione di via Doglie e la riproposta dell’Antica stazione di Pugliano. Le due linee su ferro, parallele alla costa e disgiunte, possono essere agganciate tra loro, attraverso 3 percorsi pedonali meccanizzati, tapis roulant, scale mobili e leggere monorotaie. Il primo percorso pedonale meccanizzato connette lo scambiatore intermodale del Polo universitario con parcheggi e bus-terminal alla nuova stazione interrata della Circumvesuviana di Pugliano. Il secondo percorso pedonale meccanizzato connette lo scambiatore intermodale del Portus Resinae con parcheggi alla stazione della Circumvesuviana di via IV Novembre. Il terzo percorso pedonale meccanizzato connette lo scambiatore intermodale dell’Approdo della Real Favorita con bus-terminal alla stazione della Circumvesuviana di via Doglie. Il sistema integrato dei trasporti e gli scambiatori intermodali di traffico di Ercolano, per il trasporto su gomma, prevedono la realizzazione dell’anulare a scorrimento veloce della città alta, composto da due circuiti a scorrimento veloce strutturati sulla via Benedetto Cozzolino. Il primo circuito a scorrimento veloce è composto dal tratto dell’autostrada A3, compreso tra i nuovi svincoli di Portici-Ercolano e Via Cupa Monti, e via Benedetto Cozzolino. Il secondo circuito a scorrimento veloce è composto da via Benedetto Cozzolino e via Novella Castelluccio. Il progetto di accessibilità al Parco Nazionale del Vesuvio dalla città di Ercolano deve prevedere la riconfigurazione dei tracciati viari di San Vito e via Vesuvio. Tra le ragioni di carattere naturalistico dei luoghi e gli interventi che ne scaturiscono si possono ricordare: le pendici del Vesuvio che raggiungono il mare con l’individuazione delle colate laviche e dei corridoi ecologici a raggiera per la valorizzazione naturalistica del territorio e la costruzione della rete ecologia regionale; il sistema dei torrenti, degli alvei e delle briglie che attraversa dal Gran Cono l’intero abitato con il risanamento idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio tracciando la rete delle vie d’acqua superficiali e dei parchi fluviali per ripristinare il bacino idrografico originario ed il naturale apporto di detriti e sedimenti per il ripascimento del litorale gravemente compromesso; il restauro ambientale della rete idrografica con l’affioramento delle acque e la costituzione di zone umide è previsto, inoltre, per consentire il miglioramento del microclima ed il contenimento delle temperature eccessive estive; la ricognizione di tutte le porzioni di territorio non urbanizzato per il censimento, la catalogazione e la valutazione per la sua migliore utilizzazione, in base ai principi della Land evaluation e della Landscape ecology, al fine di superare la concezione dello zoning e considerare i limiti della sostenibilità ambientale, il grave rischio sismico, vulcanico e bradisismico permanente, il degenerare in senso globale dello stato di salute del pianeta e l’obbligo di preservare i suoli più fertili fino ad ora conosciuti. Queste ultime considerazioni scaturiscono dal secondo obiettivo finalizzato alla “conservazione ed arricchimento del patrimonio naturale, con la preservazione della biodiversità e delle reti ecologiche di connessione con il contesto ambientale, la riduzione dei fenomeni di frammentazione ambientale e la bonifica delle aree degradate suscettibili di recupero naturalistico”. Soprattutto Ercolano può rappresentare una peculiarità del Vesuvio per l’apertura all’esterno delle reti ecologiche “interessanti il territorio protetto, in particolare per quanto concerne i pochi e preziosi varchi ancora liberi per le connessioni con il litorale”. Sulla base di tale presupposto la città di Ercolano deve essere valorizzata nella definizione concettuale di sistema urbano strategico ed area contigua al Parco Nazionale Naturale del Vesuvio e sua connessione al litorale. Gli orientamenti internazionali dell’Unione Mondiale per la Natura suggeriscono un approccio socialmente aperto verso l’intero contesto territoriale per consentire l’integrazione delle azioni e dei progetti di politiche in grado di coniugare la difesa ambientale e lo sviluppo sostenibile delle comunità insediate nei territori dei parchi e delle aree contigue. All’interno di tale prospettiva è necessario esaminare più in dettaglio le caratteristiche del territorio di Ercolano, sia interno che esterno al Parco del Vesuvio e comprenderne le possibilità di valorizzazione paesaggistico - ambientale e sociale - produttiva. Per una più rapida ricognizione sono stati individuati i seguenti sistemi territoriali ambientali e di sviluppo: Prima connessione al litorale; Seconda connessione al litorale; Il sistema insediativo ed infrastrutturale di via Vesuvio; Il sistema insediativo ed infrastrutturale del borgo rurale di San Vito; Il frammento urbano e produttivo commerciale del primo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino; Il frammento urbano e produttivo artigianale ed industriale del secondo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino; Il frammento di architettura e natura: il recupero dei siti degradati e delle cave abbandonate e la città della scienza della terra; Il sistema delle attrezzature pubbliche e servizi collettivi a scala provinciale: la formazione superiore e professionale e l’assistenza sanitaria; La città stratificata e l’ampliamento della fruizione del sito archeologico. La prima connessione al litorale del vulcano è possibile individuarla al confine di Torre del Greco lungo via Casacampora in corrispondenza del corridoio ecologico delle lave affioranti e delle preesistenze storico-monumentali delle ville e dei parchi come la Real Favorita, villa Ruggiero, il parco del Miglio d’oro e villa Matarazzo. Il sistema ambientale e storico-culturale della connessione diviene una infrastruttura territoriale di straordinaria importanza, un unicum di natura, arte, architettura, sistema produttivo e reti di infrastrutture primarie e secondarie. La connessione del Vesuvio al litorale attraverso il primo corridoio ecologico permette il disimpegno del Parco Naturale mediante gli scambiatori ferro-gomma-mare, del metrò regionale e del metrò del mare, dell’approdo della Real Favorita e degli Scogli della Scala agganciati, come si è già detto, alla stazione di via Doglie con i percorsi pedonali meccanizzati. La specializzazione funzionale e produttiva del settore urbano interessato dal progetto di connessione è l’attività agricola di pregio la cui valorizzazione è tesa alla definizione di prodotti tipici di elevata qualità. Contemporaneamente allo sviluppo delle attività agricole di qualità è possibile perseguire un ulteriore obiettivo ovvero la conservazione dei valori paesaggistici ed ambientali dei terrazzamenti e delle persistenze delle case rurali e delle masserie. Il tracciato viario, pur nella sua straordinaria espressione simbolica di strada rurale, oggi richiede una riconfigurazione capace di preservare i valori ambientali e paesaggistici nel soddisfacimento del fabbisogno della popolazione residente di adeguate infrastrutture primarie. La seconda connessione al litorale del vulcano è possibile individuarla al confine di Portici in corrispondenza delle parti che compongono l’intero sistema monumentale del Sito Reale Borbonico della Reggia di Portici e della Real Fagianeria di Resina. Il sistema territoriale che è possibile configurare oltre quello ecologico, ambientale, storico, artistico, architettonico e monumentale è il sistema produttivo della sede scientifica ed universitaria con il nuovo Polo delle ex officine Fiore. Lo stesso sistema produttivo può essere potenziato attraverso la riconversione in attività turistico, ricettive o produttive non inquinanti e a tecnologie avanzate delle industrie dismesse così come previsto dal PUA dell’area industriale del PRG che ha recepito le indicazioni del Piano Territoriale Paesistico rendendo esecutivo lo strumento urbanistico. Lo scambiatore intermodale di traffico del metrò regionale al Polo universitario, la nuova stazione sotterranea di Piazza Pugliano della Circumvesuviana ed il treno a cremagliera per il Vesuvio consentono di realizzare l’infrastruttura per la mobilità e l’accessibilità più importante delle reti su ferro e pedonali meccanizzate al Parco Nazionale del Vesuvio. E’, infatti, superfluo sottolineare che dallo scambiatore più importante della Regione Campania, il nodo di Piazza Garibaldi, su ferro sarà possibile raggiungere direttamente il cuore del Parco invertendo l’attuale prevalente tendenza di movimentazione dei flussi turistici con i sistemi di trasporto su gomma in trasporto su ferro e via mare. Il sistema insediativo di via Vesuvio è compreso tre le due connessioni del Parco Nazionale del Vesuvio al litorale e, dal punto di vista infrastrutturale, il tracciato viario costituisce la risalita al vulcano partendo da Torre del Greco fino a ricongiungersi alla strada di San Vito. I problemi posti dallo sviluppo urbano ed edilizio a carattere spontaneo che ha progressivamente sottratto risorse di suoli all’attività produttiva agricola, la carenza delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e lo strisciante effetto di periferizzazione del contesto territoriale renderanno le porzioni di territorio, interessate da questo fenomeno, oggetto di piani particolareggiati di riqualificazione ambientale e sociale. Le opportunità offerte attraverso i progetti e programmi integrati di valorizzazione di intervento unitario, PR.I.V.I.U., previsti dal Piano del Parco Nazionale del Vesuvio, scaturiscono dalla necessità di non assecondare una tendenza alla polverizzazione delle attività turistico e ricettive così come in passato si è assistito alla frantumazione dei suoli e delle aziende produttive agricole, e propongono, in alternativa, il progetto di un tessuto urbano e sociale della città di Ercolano, all’interno del Parco del Vesuvio, reinventato alla luce delle nuove esigenze di sviluppo e di accoglienza dei fruitori del Parco coniugate al fabbisogno della popolazione insediata. Il borgo rurale di San Vito, per le tracce ancora chiaramente presenti del tessuto della stratificazione storica, anche se gravemente compromesse dalle recenti edificazioni a carattere spontaneo, costituisce il nucleo principale ed il più caratterizzante degli insediamenti rurali esterni al centro storico di Ercolano. L’economia fondata sulle produzioni agricole e sulla trasformazione dei prodotti è divenuta una economia di sussistenza, nonostante l’importante ruolo che riveste il settore nella conservazione degli ambienti agricoli e forestali, dei paesaggi e del territorio attraverso la cura e la manutenzione dello spazio non edificato. A San Vito si assiste ormai da decenni alla sostituzione progressiva delle attività primarie per lasciare il posto a destinazioni residenziali e ad attività commerciali connesse. Le attrezzature pubbliche ed i servizi collettivi sono quasi del tutto carenti e numerosi comparti edificati sono privi delle opere di urbanizzazione primaria. Lungo la strada che conduce al Vesuvio sono sorti molti alberghi e ristoranti che vanno migliorati sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista qualitativo. Come area contigua al Parco Nazionale del Vesuvio, ma anche come propria identità storica e sociale, il borgo di San Vito richiede un intervento di recupero attraverso il Piano Particolareggiato. Prima ancora di poter accogliere ed offrire ospitalità ai turisti sarebbe auspicabile soddisfare il fabbisogno dei residenti delle attrezzature e dei servizi pubblici tuttora carenti e delle opere di urbanizzazione primaria. Il frammento urbano e produttivo del primo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino si sviluppa dal mercato dei fiori alla Real Fagianeria in area contigua al Parco del Vesuvio ed in corrispondenza del centro urbano della città di Ercolano. Per la sua collocazione e per le caratteristiche che si intende far assumere all’organismo urbano il frammento a funzioni integrate ad autosufficienza energetica ed ecocompatibile, è un sistema flessibile nel tempo e nello spazio a crescita controllata e che, scavalcato il corridoio ecologico della Real Fagianeria, prosegue nel successivo frammento del secondo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino e, tramite quest’ultimo, si aggancia al frammento di architettura e natura dei biotopi realizzati per il recupero delle cave e dei siti degradati. Il frammento urbano è un organismo a funzioni integrate e ad autosufficienza energetica con l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia e ad alto contenuto tecnologico. La sperimentazione progettuale, strutturale ed impiantistica rappresenta un campo di indagine del linguaggio contemporaneo dell’architettura del tutto assente nella città di Ercolano ed è necessario invertire l’attuale tendenza che vede consumare ogni sforzo creativo tra il necessario restauro del patrimonio del passato e la costruzione di edilizia recente, diffusa indiscriminatamente sul territorio e priva di qualunque valore. Il frammento urbano, per chi proviene dal mare per accedere al Parco Nazionale del Vesuvio, deve costituire il traguardo visivo e paesaggistico della nuova frontiera del linguaggio architettonico contemporaneo sostenibile nel processo incessante di trasformazione della natura ad opera degli esseri umani: e poiché gli esseri umani sono parte integrante della natura l’architettura, in quanto opera umana, è essa stessa natura. Il frammento urbano e produttivo del secondo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino integra ed esalta i presupposti compositivi del precedente potenziando le destinazioni d’uso artigianali, commerciali, industriali ed imprenditoriali in genere. L’intero settore urbano deve superare l’attuale condizione di periferia indistinta e rintracciare i capisaldi delle diverse stratificazioni storiche fino alle recenti parti di tessuto edilizio dei quartieri residenziali. Il progetto strategico più complesso della città di Ercolano e del Parco del Vesuvio, per quanto attiene le necessarie azioni da promuovere per la bonifica dei siti oggetto di discariche abusive, è il recupero naturalistico, ambientale e paesaggistico delle cave dismesse. Numerosi sono oggi gli esempi di progetti analoghi in diverse regioni europee e le linee delle sperimentazioni progettuali sono essenzialmente due: la prima è orientata al restauro ambientale o al ripristino della situazione originaria che nel caso di cave dismesse significa riconfigurare l’orografia originaria con terrazzamenti artificiali e con l’utilizzo eventuale della cubatura precedentemente sottratta per parcheggi o servizi di tipo pubblico; la seconda è orientata a reinventare lo spazio in un sapiente controllo delle dimensioni, dei volumi e del linguaggio espressivo scelto. A quest’ultimo orientamento fa riferimento il progetto dell’Eden Project di Grimshaw in Cornovaglia. Per il sito di Ercolano il progetto strategico previsto dal Piano del Parco dovrebbe integrare entrambe le linee di pensiero precedentemente descritte e non prefigurare un intervento soltanto mirato alla riconfigurazione naturalistica e paesaggistica dell’area di risulta dell’attività estrattiva. Al contrario poiché l’area interessata è molto estesa ed è separata essenzialmente in due comparti il primo, più a ridosso dell’abitato ed il secondo oltre la via Novella Castelluccio ci è consentita una sperimentazione progettuale che interpreti entrambe le linee strategiche d’intervento. Oltre il linguaggio espressivo dell’architettura e le intenzionalità progettuali intese come linee di tendenza, il progetto di riqualificazione delle cave potrebbe far nascere ad Ercolano ed all’interno del Parco la Città della scienza della terra come centro di ricerca e di diffusione della cultura scientifica inerente alle tematiche del pianeta con il Museo della scienza del suolo. Il sistema delle cave attualmente è configurato come un insieme di crateri più o meno profondi e l’architettura dei biotopi, simili a quelli dell’Eden Project, potrebbe accogliere un National Resorts ed un centro di attività ricreative e sportive integrate alle attività culturali di un teatro – auditorium concepito come il forum e la cittadella della musica del parco della Villette di Parigi. Oltre il 20 % della popolazione residente della città di Ercolano è costituita da giovani con età compresa tra 0 e 20 anni. Una enorme risorsa per la crescita dell’intero sistema sociale, culturale ed economico della regione e della stessa nazione. La consistente evasione scolastica nelle fasce della scuola dell’obbligo e la dispersione nell’accesso alle prime occupazioni con elevato indice di disoccupazione esprimono, al contrario, la fragilità del sistema economico e produttivo della città e lo spreco della risorsa costituita dal capitale umano di Ercolano. Le linee strategiche da perseguire per elevare socialmente e culturalmente la comunità della città di Ercolano sono due: rafforzare il sistema dell’istruzione e della scuola dell’obbligo attraverso il sostegno alle famiglie socialmente deboli per contrastare l’evasione scolastica, al corpo docente per l’integrazione di progetti e programmi specifici, al personale tecnico ed amministrativo per l’incentivazione adeguata in relazione alle difficoltà oggettive del contesto sociale in questione ed, infine, attraverso la realizzazione di spazi, laboratori, aule informatiche ed attrezzature scolastiche adeguate poiché attualmente il deficit a livello comunale è di 120.000 metri quadrati da destinare a tali funzioni; realizzare il sistema integrato dell’istruzione superiore di competenza provinciale attualmente fondato su un solo istituto ed un secondo in via di costruzione. Il potenziamento delle offerte formative superiori andrebbe orientato verso istituti tecnici e professionali come per le tecnologie agrarie e forestali, la cura e gestione del territorio e delle aree naturali protette, il turismo, l’accoglienza e per le attività artistiche di pregio. Nelle linee programmatiche e negli indirizzi per il nuovo piano urbanistico comunale è individuata la perimetrazione della città stratificata di interesse storico – monumentale ed ambientale – paesaggistico compresa tra Piazza Pugliano ed il mare che ingloba il Miglio d’Oro con le Ville ed i Parchi settecenteschi tra il Sito Reale Borbonico di Portici ed il Sito della Real Favorita di Ercolano, quasi al confine con Torre del Greco, nonché il sito archeologico. Per la città stratificata ed il sito archeologico è in corso di elaborazione il piano particolareggiato esecutivo al fine di coniugare in un unico strumento urbanistico le strategie di ampliamento della fruizione del sito archeologico e l’integrazione con il contesto urbano stratificato del centro storico.

La Rete Ecologica di Ercolano: Il Ring di Natura; I Corridoi Ecologico – Monumentali; Il Frammento di Natura e Architettura / Buondonno, Emma. - (2011). (Intervento presentato al convegno INU CAMPANIA, Città senza petrolio tenutosi a Napoli, Centro Congressi Federico II, Via Partenope 36 nel 10 giugno 2011).

La Rete Ecologica di Ercolano: Il Ring di Natura; I Corridoi Ecologico – Monumentali; Il Frammento di Natura e Architettura.

BUONDONNO, EMMA
2011

Abstract

Il progetto della rete ecologica di Ercolano costituisce il primo dei tre obiettivi alla base della strategia di pianificazione del PUC avviato nel 2006 ed in corso di svolgimento. Il sistema integrato dei trasporti e i frammenti urbani di attrezzature e servizi collettivi, insieme alla rete ecologica, infatti, compongono il quadro delle linee programmatiche di indirizzo urbanistico della città vesuviana. Coerentemente al PTR della Campania e ai Piani PPR, PTCP di Napoli, POS della zona rossa, PPN del Vesuvio e delle Attività Estrattive, il sistema della rete ecologica genera l’opportunità di integrare le seguenti finalità: 1. interrompere il continuum edilizio costiero vesuviano sia verso Portici che verso Torre del Greco; 2. agganciare la fascia litoranea costiera, con gli approdi storici del Granatello e della Favorita, al Parco Nazionale del Vesuvio; 3. rinaturalizzare le infrastrutture delle vie d’acqua degli alvei primario e secondario in relazione alla valorizzazione della città archeologica di Herculaneum. L’infrastruttura verde proposta si salda, dunque, alla rete della mobilità come nella tradizione paesaggistica di intreccio delle green-way e green-belt. E’ sbagliato impostare la questione della congestione del traffico urbano presupponendo che la soluzione sia la chiusura dei centri della città. E’ esattamente il contrario: “Non bisogna concentrare tutte le funzioni di maggiore attrazione nel centro delle città”, ma al contrario ribaltare lo schema urbano monocentrico in uno schema metropolitano policentrico, invertire i flussi e le dinamiche degli spostamenti dalla dimensione di “forza centripeta” a quella di “forza centrifuga”. Le linee programmatiche e di indirizzo per la difesa della natura e lo sviluppo sostenibile del territorio di Ercolano integrano e rafforzano i criteri e le scelte operate dal Piano Territoriale Regionale, dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Napoli, dal Piano Strategico Operativo per la zona rossa, dal Piano del Parco Nazionale del Vesuvio e dal Piano Territoriale Paesistico. Sono, infatti, ribadite nel presente documento le tesi già maturate ed esposte nella discussione dei predetti strumenti urbanistici ed in particolare nella definizione della rete ecologica regionale con il Ring di natura di Ercolano, della rete delle infrastrutture con il Sistema integrato dei trasporti e degli scambiatori intermodali di traffico ferro – gomma - mare e della riqualificazione urbana con i Piani di recupero della città stratificata, il Frammento urbano e produttivo commerciale, il Frammento urbano e produttivo artigianale ed industriale, il Frammento di architettura e natura delle cave e la Città del sapere e del turismo costiera. Ercolano è la prima città del Parco Nazionale del Vesuvio che si incontra provenendo da Napoli con il territorio che si estende dal mare fino alla sommità del cratere vulcanico. Anche in origine Heràcleion, poi Herculaneum, era la prima città “posta a 4 miglia ad oriente di Neapolis, lungo le basse pendici del Vesuvio che in quel luogo formava un promontorio eminente sulla linea del litorale, delimitato, ai due lati, dal letto incassato di due corsi d’acqua di carattere torrentizio; ed era attraversata dalla grande via litoranea Antiniana lungo il golfo”. La stratificazione storica, documentata attraverso cartografie, iconografie e fonti bibliografiche, consolida le ragioni dello sviluppo insediativo e socio-economico della fascia costiera vesuviana ed esalta lo straordinario valore paesaggistico ed ambientale del vulcano quale scenario principale del golfo di Napoli. Il primo obiettivo da perseguire, infatti, è “la salvaguardia e la valorizzazione dell’immagine e dell’identità del complesso vesuviano nel suo contesto paesistico ed ambientale, col massimo rispetto delle dinamiche evolutive connesse al vulcanismo”. Ne scaturisce che Ercolano è la città “Porta” di ingresso al Parco Nazionale del Vesuvio. L’accessibilità via mare ad Ercolano è prevista con il progetto del Retinae Portus, il nuovo approdo turistico, e con il potenziamento dell’Approdo della Real Favorita, la stazione del metrò del mare. L’accessibilità attraverso l’antica via litoranea è migliorata con il progetto di riqualificazione di tutta l’arteria di Corso Resina. I due sistemi di accessibilità di interesse paesaggistico - ambientale e storico - monumentale sono compresi all’interno della strategia del sistema integrato dei trasporti e degli scambiatori intermodali di traffico della città di Ercolano. Per quanto riguarda il sistema di trasporto su ferro è utile sottolineare che la rete ferroviaria costiera sarà trasformata in metrò regionale e lungo il tracciato è possibile prevedere 4 stazioni al Polo universitario, al Retinae Portus, all’Approdo della Real Favorita ed agli Scogli della Scala. Il secondo tracciato su ferro è costituito dalla linea della Circumvesuviana. Ercolano attualmente è servita da due stazioni: via IV Novembre e via Doglie. Il potenziamento della linea è perseguibile con il progetto della nuova stazione di via Doglie e la riproposta dell’Antica stazione di Pugliano. Le due linee su ferro, parallele alla costa e disgiunte, possono essere agganciate tra loro, attraverso 3 percorsi pedonali meccanizzati, tapis roulant, scale mobili e leggere monorotaie. Il primo percorso pedonale meccanizzato connette lo scambiatore intermodale del Polo universitario con parcheggi e bus-terminal alla nuova stazione interrata della Circumvesuviana di Pugliano. Il secondo percorso pedonale meccanizzato connette lo scambiatore intermodale del Portus Resinae con parcheggi alla stazione della Circumvesuviana di via IV Novembre. Il terzo percorso pedonale meccanizzato connette lo scambiatore intermodale dell’Approdo della Real Favorita con bus-terminal alla stazione della Circumvesuviana di via Doglie. Il sistema integrato dei trasporti e gli scambiatori intermodali di traffico di Ercolano, per il trasporto su gomma, prevedono la realizzazione dell’anulare a scorrimento veloce della città alta, composto da due circuiti a scorrimento veloce strutturati sulla via Benedetto Cozzolino. Il primo circuito a scorrimento veloce è composto dal tratto dell’autostrada A3, compreso tra i nuovi svincoli di Portici-Ercolano e Via Cupa Monti, e via Benedetto Cozzolino. Il secondo circuito a scorrimento veloce è composto da via Benedetto Cozzolino e via Novella Castelluccio. Il progetto di accessibilità al Parco Nazionale del Vesuvio dalla città di Ercolano deve prevedere la riconfigurazione dei tracciati viari di San Vito e via Vesuvio. Tra le ragioni di carattere naturalistico dei luoghi e gli interventi che ne scaturiscono si possono ricordare: le pendici del Vesuvio che raggiungono il mare con l’individuazione delle colate laviche e dei corridoi ecologici a raggiera per la valorizzazione naturalistica del territorio e la costruzione della rete ecologia regionale; il sistema dei torrenti, degli alvei e delle briglie che attraversa dal Gran Cono l’intero abitato con il risanamento idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio tracciando la rete delle vie d’acqua superficiali e dei parchi fluviali per ripristinare il bacino idrografico originario ed il naturale apporto di detriti e sedimenti per il ripascimento del litorale gravemente compromesso; il restauro ambientale della rete idrografica con l’affioramento delle acque e la costituzione di zone umide è previsto, inoltre, per consentire il miglioramento del microclima ed il contenimento delle temperature eccessive estive; la ricognizione di tutte le porzioni di territorio non urbanizzato per il censimento, la catalogazione e la valutazione per la sua migliore utilizzazione, in base ai principi della Land evaluation e della Landscape ecology, al fine di superare la concezione dello zoning e considerare i limiti della sostenibilità ambientale, il grave rischio sismico, vulcanico e bradisismico permanente, il degenerare in senso globale dello stato di salute del pianeta e l’obbligo di preservare i suoli più fertili fino ad ora conosciuti. Queste ultime considerazioni scaturiscono dal secondo obiettivo finalizzato alla “conservazione ed arricchimento del patrimonio naturale, con la preservazione della biodiversità e delle reti ecologiche di connessione con il contesto ambientale, la riduzione dei fenomeni di frammentazione ambientale e la bonifica delle aree degradate suscettibili di recupero naturalistico”. Soprattutto Ercolano può rappresentare una peculiarità del Vesuvio per l’apertura all’esterno delle reti ecologiche “interessanti il territorio protetto, in particolare per quanto concerne i pochi e preziosi varchi ancora liberi per le connessioni con il litorale”. Sulla base di tale presupposto la città di Ercolano deve essere valorizzata nella definizione concettuale di sistema urbano strategico ed area contigua al Parco Nazionale Naturale del Vesuvio e sua connessione al litorale. Gli orientamenti internazionali dell’Unione Mondiale per la Natura suggeriscono un approccio socialmente aperto verso l’intero contesto territoriale per consentire l’integrazione delle azioni e dei progetti di politiche in grado di coniugare la difesa ambientale e lo sviluppo sostenibile delle comunità insediate nei territori dei parchi e delle aree contigue. All’interno di tale prospettiva è necessario esaminare più in dettaglio le caratteristiche del territorio di Ercolano, sia interno che esterno al Parco del Vesuvio e comprenderne le possibilità di valorizzazione paesaggistico - ambientale e sociale - produttiva. Per una più rapida ricognizione sono stati individuati i seguenti sistemi territoriali ambientali e di sviluppo: Prima connessione al litorale; Seconda connessione al litorale; Il sistema insediativo ed infrastrutturale di via Vesuvio; Il sistema insediativo ed infrastrutturale del borgo rurale di San Vito; Il frammento urbano e produttivo commerciale del primo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino; Il frammento urbano e produttivo artigianale ed industriale del secondo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino; Il frammento di architettura e natura: il recupero dei siti degradati e delle cave abbandonate e la città della scienza della terra; Il sistema delle attrezzature pubbliche e servizi collettivi a scala provinciale: la formazione superiore e professionale e l’assistenza sanitaria; La città stratificata e l’ampliamento della fruizione del sito archeologico. La prima connessione al litorale del vulcano è possibile individuarla al confine di Torre del Greco lungo via Casacampora in corrispondenza del corridoio ecologico delle lave affioranti e delle preesistenze storico-monumentali delle ville e dei parchi come la Real Favorita, villa Ruggiero, il parco del Miglio d’oro e villa Matarazzo. Il sistema ambientale e storico-culturale della connessione diviene una infrastruttura territoriale di straordinaria importanza, un unicum di natura, arte, architettura, sistema produttivo e reti di infrastrutture primarie e secondarie. La connessione del Vesuvio al litorale attraverso il primo corridoio ecologico permette il disimpegno del Parco Naturale mediante gli scambiatori ferro-gomma-mare, del metrò regionale e del metrò del mare, dell’approdo della Real Favorita e degli Scogli della Scala agganciati, come si è già detto, alla stazione di via Doglie con i percorsi pedonali meccanizzati. La specializzazione funzionale e produttiva del settore urbano interessato dal progetto di connessione è l’attività agricola di pregio la cui valorizzazione è tesa alla definizione di prodotti tipici di elevata qualità. Contemporaneamente allo sviluppo delle attività agricole di qualità è possibile perseguire un ulteriore obiettivo ovvero la conservazione dei valori paesaggistici ed ambientali dei terrazzamenti e delle persistenze delle case rurali e delle masserie. Il tracciato viario, pur nella sua straordinaria espressione simbolica di strada rurale, oggi richiede una riconfigurazione capace di preservare i valori ambientali e paesaggistici nel soddisfacimento del fabbisogno della popolazione residente di adeguate infrastrutture primarie. La seconda connessione al litorale del vulcano è possibile individuarla al confine di Portici in corrispondenza delle parti che compongono l’intero sistema monumentale del Sito Reale Borbonico della Reggia di Portici e della Real Fagianeria di Resina. Il sistema territoriale che è possibile configurare oltre quello ecologico, ambientale, storico, artistico, architettonico e monumentale è il sistema produttivo della sede scientifica ed universitaria con il nuovo Polo delle ex officine Fiore. Lo stesso sistema produttivo può essere potenziato attraverso la riconversione in attività turistico, ricettive o produttive non inquinanti e a tecnologie avanzate delle industrie dismesse così come previsto dal PUA dell’area industriale del PRG che ha recepito le indicazioni del Piano Territoriale Paesistico rendendo esecutivo lo strumento urbanistico. Lo scambiatore intermodale di traffico del metrò regionale al Polo universitario, la nuova stazione sotterranea di Piazza Pugliano della Circumvesuviana ed il treno a cremagliera per il Vesuvio consentono di realizzare l’infrastruttura per la mobilità e l’accessibilità più importante delle reti su ferro e pedonali meccanizzate al Parco Nazionale del Vesuvio. E’, infatti, superfluo sottolineare che dallo scambiatore più importante della Regione Campania, il nodo di Piazza Garibaldi, su ferro sarà possibile raggiungere direttamente il cuore del Parco invertendo l’attuale prevalente tendenza di movimentazione dei flussi turistici con i sistemi di trasporto su gomma in trasporto su ferro e via mare. Il sistema insediativo di via Vesuvio è compreso tre le due connessioni del Parco Nazionale del Vesuvio al litorale e, dal punto di vista infrastrutturale, il tracciato viario costituisce la risalita al vulcano partendo da Torre del Greco fino a ricongiungersi alla strada di San Vito. I problemi posti dallo sviluppo urbano ed edilizio a carattere spontaneo che ha progressivamente sottratto risorse di suoli all’attività produttiva agricola, la carenza delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e lo strisciante effetto di periferizzazione del contesto territoriale renderanno le porzioni di territorio, interessate da questo fenomeno, oggetto di piani particolareggiati di riqualificazione ambientale e sociale. Le opportunità offerte attraverso i progetti e programmi integrati di valorizzazione di intervento unitario, PR.I.V.I.U., previsti dal Piano del Parco Nazionale del Vesuvio, scaturiscono dalla necessità di non assecondare una tendenza alla polverizzazione delle attività turistico e ricettive così come in passato si è assistito alla frantumazione dei suoli e delle aziende produttive agricole, e propongono, in alternativa, il progetto di un tessuto urbano e sociale della città di Ercolano, all’interno del Parco del Vesuvio, reinventato alla luce delle nuove esigenze di sviluppo e di accoglienza dei fruitori del Parco coniugate al fabbisogno della popolazione insediata. Il borgo rurale di San Vito, per le tracce ancora chiaramente presenti del tessuto della stratificazione storica, anche se gravemente compromesse dalle recenti edificazioni a carattere spontaneo, costituisce il nucleo principale ed il più caratterizzante degli insediamenti rurali esterni al centro storico di Ercolano. L’economia fondata sulle produzioni agricole e sulla trasformazione dei prodotti è divenuta una economia di sussistenza, nonostante l’importante ruolo che riveste il settore nella conservazione degli ambienti agricoli e forestali, dei paesaggi e del territorio attraverso la cura e la manutenzione dello spazio non edificato. A San Vito si assiste ormai da decenni alla sostituzione progressiva delle attività primarie per lasciare il posto a destinazioni residenziali e ad attività commerciali connesse. Le attrezzature pubbliche ed i servizi collettivi sono quasi del tutto carenti e numerosi comparti edificati sono privi delle opere di urbanizzazione primaria. Lungo la strada che conduce al Vesuvio sono sorti molti alberghi e ristoranti che vanno migliorati sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista qualitativo. Come area contigua al Parco Nazionale del Vesuvio, ma anche come propria identità storica e sociale, il borgo di San Vito richiede un intervento di recupero attraverso il Piano Particolareggiato. Prima ancora di poter accogliere ed offrire ospitalità ai turisti sarebbe auspicabile soddisfare il fabbisogno dei residenti delle attrezzature e dei servizi pubblici tuttora carenti e delle opere di urbanizzazione primaria. Il frammento urbano e produttivo del primo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino si sviluppa dal mercato dei fiori alla Real Fagianeria in area contigua al Parco del Vesuvio ed in corrispondenza del centro urbano della città di Ercolano. Per la sua collocazione e per le caratteristiche che si intende far assumere all’organismo urbano il frammento a funzioni integrate ad autosufficienza energetica ed ecocompatibile, è un sistema flessibile nel tempo e nello spazio a crescita controllata e che, scavalcato il corridoio ecologico della Real Fagianeria, prosegue nel successivo frammento del secondo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino e, tramite quest’ultimo, si aggancia al frammento di architettura e natura dei biotopi realizzati per il recupero delle cave e dei siti degradati. Il frammento urbano è un organismo a funzioni integrate e ad autosufficienza energetica con l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia e ad alto contenuto tecnologico. La sperimentazione progettuale, strutturale ed impiantistica rappresenta un campo di indagine del linguaggio contemporaneo dell’architettura del tutto assente nella città di Ercolano ed è necessario invertire l’attuale tendenza che vede consumare ogni sforzo creativo tra il necessario restauro del patrimonio del passato e la costruzione di edilizia recente, diffusa indiscriminatamente sul territorio e priva di qualunque valore. Il frammento urbano, per chi proviene dal mare per accedere al Parco Nazionale del Vesuvio, deve costituire il traguardo visivo e paesaggistico della nuova frontiera del linguaggio architettonico contemporaneo sostenibile nel processo incessante di trasformazione della natura ad opera degli esseri umani: e poiché gli esseri umani sono parte integrante della natura l’architettura, in quanto opera umana, è essa stessa natura. Il frammento urbano e produttivo del secondo circuito dell’anulare a scorrimento veloce di via Benedetto Cozzolino integra ed esalta i presupposti compositivi del precedente potenziando le destinazioni d’uso artigianali, commerciali, industriali ed imprenditoriali in genere. L’intero settore urbano deve superare l’attuale condizione di periferia indistinta e rintracciare i capisaldi delle diverse stratificazioni storiche fino alle recenti parti di tessuto edilizio dei quartieri residenziali. Il progetto strategico più complesso della città di Ercolano e del Parco del Vesuvio, per quanto attiene le necessarie azioni da promuovere per la bonifica dei siti oggetto di discariche abusive, è il recupero naturalistico, ambientale e paesaggistico delle cave dismesse. Numerosi sono oggi gli esempi di progetti analoghi in diverse regioni europee e le linee delle sperimentazioni progettuali sono essenzialmente due: la prima è orientata al restauro ambientale o al ripristino della situazione originaria che nel caso di cave dismesse significa riconfigurare l’orografia originaria con terrazzamenti artificiali e con l’utilizzo eventuale della cubatura precedentemente sottratta per parcheggi o servizi di tipo pubblico; la seconda è orientata a reinventare lo spazio in un sapiente controllo delle dimensioni, dei volumi e del linguaggio espressivo scelto. A quest’ultimo orientamento fa riferimento il progetto dell’Eden Project di Grimshaw in Cornovaglia. Per il sito di Ercolano il progetto strategico previsto dal Piano del Parco dovrebbe integrare entrambe le linee di pensiero precedentemente descritte e non prefigurare un intervento soltanto mirato alla riconfigurazione naturalistica e paesaggistica dell’area di risulta dell’attività estrattiva. Al contrario poiché l’area interessata è molto estesa ed è separata essenzialmente in due comparti il primo, più a ridosso dell’abitato ed il secondo oltre la via Novella Castelluccio ci è consentita una sperimentazione progettuale che interpreti entrambe le linee strategiche d’intervento. Oltre il linguaggio espressivo dell’architettura e le intenzionalità progettuali intese come linee di tendenza, il progetto di riqualificazione delle cave potrebbe far nascere ad Ercolano ed all’interno del Parco la Città della scienza della terra come centro di ricerca e di diffusione della cultura scientifica inerente alle tematiche del pianeta con il Museo della scienza del suolo. Il sistema delle cave attualmente è configurato come un insieme di crateri più o meno profondi e l’architettura dei biotopi, simili a quelli dell’Eden Project, potrebbe accogliere un National Resorts ed un centro di attività ricreative e sportive integrate alle attività culturali di un teatro – auditorium concepito come il forum e la cittadella della musica del parco della Villette di Parigi. Oltre il 20 % della popolazione residente della città di Ercolano è costituita da giovani con età compresa tra 0 e 20 anni. Una enorme risorsa per la crescita dell’intero sistema sociale, culturale ed economico della regione e della stessa nazione. La consistente evasione scolastica nelle fasce della scuola dell’obbligo e la dispersione nell’accesso alle prime occupazioni con elevato indice di disoccupazione esprimono, al contrario, la fragilità del sistema economico e produttivo della città e lo spreco della risorsa costituita dal capitale umano di Ercolano. Le linee strategiche da perseguire per elevare socialmente e culturalmente la comunità della città di Ercolano sono due: rafforzare il sistema dell’istruzione e della scuola dell’obbligo attraverso il sostegno alle famiglie socialmente deboli per contrastare l’evasione scolastica, al corpo docente per l’integrazione di progetti e programmi specifici, al personale tecnico ed amministrativo per l’incentivazione adeguata in relazione alle difficoltà oggettive del contesto sociale in questione ed, infine, attraverso la realizzazione di spazi, laboratori, aule informatiche ed attrezzature scolastiche adeguate poiché attualmente il deficit a livello comunale è di 120.000 metri quadrati da destinare a tali funzioni; realizzare il sistema integrato dell’istruzione superiore di competenza provinciale attualmente fondato su un solo istituto ed un secondo in via di costruzione. Il potenziamento delle offerte formative superiori andrebbe orientato verso istituti tecnici e professionali come per le tecnologie agrarie e forestali, la cura e gestione del territorio e delle aree naturali protette, il turismo, l’accoglienza e per le attività artistiche di pregio. Nelle linee programmatiche e negli indirizzi per il nuovo piano urbanistico comunale è individuata la perimetrazione della città stratificata di interesse storico – monumentale ed ambientale – paesaggistico compresa tra Piazza Pugliano ed il mare che ingloba il Miglio d’Oro con le Ville ed i Parchi settecenteschi tra il Sito Reale Borbonico di Portici ed il Sito della Real Favorita di Ercolano, quasi al confine con Torre del Greco, nonché il sito archeologico. Per la città stratificata ed il sito archeologico è in corso di elaborazione il piano particolareggiato esecutivo al fine di coniugare in un unico strumento urbanistico le strategie di ampliamento della fruizione del sito archeologico e l’integrazione con il contesto urbano stratificato del centro storico.
2011
La Rete Ecologica di Ercolano: Il Ring di Natura; I Corridoi Ecologico – Monumentali; Il Frammento di Natura e Architettura / Buondonno, Emma. - (2011). (Intervento presentato al convegno INU CAMPANIA, Città senza petrolio tenutosi a Napoli, Centro Congressi Federico II, Via Partenope 36 nel 10 giugno 2011).
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