Vorrei costruire un parco .. devo ristrutturare la mia casa … come ammodernare il mio casale … queste le richieste solite di un cliente tipo al proprio architetto … ma cosa succede se i committenti non sono adulti ma bambini ? La risposta arriva dall’Arch. Prof.ssa Emma Buondonno e dai ragazzi della facoltà di Architettura della Federico II di Napoli, che dopo aver analizzato e valutato le esigenze dei bambini e delle bambine nella fascia di età evolutiva che va dai 2 ai 12 anni, ha sviluppato un progetto, ambizioso ed allo stesso tempo innovativo, dal nome “ Città dei Bambini e delle Bambine”. Questo progetto si sviluppa sul territorio di Ercolano e nasce dalla duplice esigenza di offrire dei servizi ed attrezzature alla città stessa e di far rivivere una delle zone più antiche e prestigiose della città come Villa Giulio De la Ville. “L’obiettivo, cita il progetto, è quello di creare un polo di attrazione ricreativo ed educativo per i piccoli della città, per dare un centro di opportunità ai bambini, e poter riqualificare una zona altrimenti degradata e destinata ad un abbandono infinito”. In Italia esistono altri esempi simili, come a Frattamaggiore (Na), San Giorgio a Cremano (Na) e a Genova, e rappresentano tutti idee geniali e concrete da cui scaturisce il senso di appartenenza al proprio territorio nel pieno rispetto del passato, finalizzato a migliorare lo stato attuale ed ottimizzare quello futuro: “…soltanto una città costruita a misura di bambino sarà una città a misura di tutti”. Tutta la Villa è stata progettata avendo come fulcro un solo elemento : i bambini; e questo è ben messo in evidenza in ogni spazio pensato e progettato . Visionando il progetto, la Villa si articola su tre livelli: Il primo piano è dedicato ai più piccoli, dove ci sono le aule che ospitano i giochi dell’architetto , Designer Bruno Munari , in esso troviamo la stanza del “vietato non toccare” o quella del “colore”, dove i bambini imparano ad “osservare” e “sentire” il colore, elemento, quest’ultimo, fondamentale nella loro vita. Al piano ammezzato si trovano, invece, gli uffici amministrativi, mentre al Primo c’è la biblioteca. Annessa a quest’ultima c’è la sala lettura. Si passa, poi, nella zona dei laboratori dell’argilla, della pittura, di scienze, di riciclaggio, il laboratorio dei più piccoli, il laboratorio musicale, quello dei 5 sensi e quello motorio. In sostanza in tutti gli ambienti interni, ma vedremo anche in quelli esterni della Villa, la funzionalità architettonica e quella pedagogica coesistono armonicamente in un rapporto continuo in cui le fasi di sviluppo cognitivo del bambino hanno guidato la mano dei progettisti (si guardino i “painting wall”- superfici pronte ad essere “sporcate” dai ragazzi). Anche gli spazi esterni, quindi, richiamano continuamente gli aspetti ludici dell’infanzia, a partire dall’illuminazione fatta a forma di caramelle giganti, le case sugli alberi, le sedute a forma di funghi o di fiori, i muri fioriti e le ricostruzioni dei villaggi preistorici con tanto di dinosauri, caverne e riproduzioni di uomini primitivi. In questi spazi verdi si può correre, giocare, muoversi in piena libertà. Il grande giardino è diviso in due zone in base all’età. All’ingresso si trova la zona dei più piccoli, che può ospitare tutte le attività necessarie ai bambini ai fini di innervare l’amore per la natura sin dai primi anni di età, e fa da cornice ad uno splendido laghetto su cui vi è un ponte a forma di bruco che permette il passaggio da una parte all’altra. Poi c’è l’enorme fontana a forma di cratere, il Vulcano buono, da cui esce acqua,piuttosto che lava, che forma un laghetto con al centro una cascata a forma di fungo gigante. Nella parte dedicata ai ragazzi troviamo, invece, zone per studiare le piante acquatiche ed il muro fiorito, dove i ragazzi possono prendersi cura e piantare le proprie piante. Ma Villa Giulio de la ville, così come progettata dai ragazzi della Facoltà, è anche un luogo assurdo e magico come il paese delle meraviglie, dove il bambino è trattato come tale e non come un piccolo uomo, e dove il design diventa organico e una seduta non è semplicemente una sedia in miniatura, ma si trasforma nel petalo di un fiore in giardino o in una posata nella mensa. La progettazione della Villa è stata pienamente rispettosa anche del contesto storico-culturale in cui si è operata, difatti, per citare un esempio su tutti, nel viale del giardino sono state inserite le stesse piante che c’erano prima, in modo da richiamare alla memoria l’antica vegetazione della villa. In conclusione, Villa Giulio de la ville , così come progettata dai ragazzi della Facoltà di Architettura della Federico II di Napoli, come si legge nel loro progetto, risponde pienamente all’esigenza di creare luoghi di ritrovo e di svago protetto, che sviluppino la socialità e l’aggregazione attraverso percorsi ludico-didattici tesi all’insegnamento di regole che maturino una coscienza civica nei confronti di se stessi, degli altri e del territorio che li definisce e determina.
L'Università di Architettura di Napoli al servizio dei bambini / Buondonno, Emma. - ELETTRONICO. - (2011).
L'Università di Architettura di Napoli al servizio dei bambini
BUONDONNO, EMMA
2011
Abstract
Vorrei costruire un parco .. devo ristrutturare la mia casa … come ammodernare il mio casale … queste le richieste solite di un cliente tipo al proprio architetto … ma cosa succede se i committenti non sono adulti ma bambini ? La risposta arriva dall’Arch. Prof.ssa Emma Buondonno e dai ragazzi della facoltà di Architettura della Federico II di Napoli, che dopo aver analizzato e valutato le esigenze dei bambini e delle bambine nella fascia di età evolutiva che va dai 2 ai 12 anni, ha sviluppato un progetto, ambizioso ed allo stesso tempo innovativo, dal nome “ Città dei Bambini e delle Bambine”. Questo progetto si sviluppa sul territorio di Ercolano e nasce dalla duplice esigenza di offrire dei servizi ed attrezzature alla città stessa e di far rivivere una delle zone più antiche e prestigiose della città come Villa Giulio De la Ville. “L’obiettivo, cita il progetto, è quello di creare un polo di attrazione ricreativo ed educativo per i piccoli della città, per dare un centro di opportunità ai bambini, e poter riqualificare una zona altrimenti degradata e destinata ad un abbandono infinito”. In Italia esistono altri esempi simili, come a Frattamaggiore (Na), San Giorgio a Cremano (Na) e a Genova, e rappresentano tutti idee geniali e concrete da cui scaturisce il senso di appartenenza al proprio territorio nel pieno rispetto del passato, finalizzato a migliorare lo stato attuale ed ottimizzare quello futuro: “…soltanto una città costruita a misura di bambino sarà una città a misura di tutti”. Tutta la Villa è stata progettata avendo come fulcro un solo elemento : i bambini; e questo è ben messo in evidenza in ogni spazio pensato e progettato . Visionando il progetto, la Villa si articola su tre livelli: Il primo piano è dedicato ai più piccoli, dove ci sono le aule che ospitano i giochi dell’architetto , Designer Bruno Munari , in esso troviamo la stanza del “vietato non toccare” o quella del “colore”, dove i bambini imparano ad “osservare” e “sentire” il colore, elemento, quest’ultimo, fondamentale nella loro vita. Al piano ammezzato si trovano, invece, gli uffici amministrativi, mentre al Primo c’è la biblioteca. Annessa a quest’ultima c’è la sala lettura. Si passa, poi, nella zona dei laboratori dell’argilla, della pittura, di scienze, di riciclaggio, il laboratorio dei più piccoli, il laboratorio musicale, quello dei 5 sensi e quello motorio. In sostanza in tutti gli ambienti interni, ma vedremo anche in quelli esterni della Villa, la funzionalità architettonica e quella pedagogica coesistono armonicamente in un rapporto continuo in cui le fasi di sviluppo cognitivo del bambino hanno guidato la mano dei progettisti (si guardino i “painting wall”- superfici pronte ad essere “sporcate” dai ragazzi). Anche gli spazi esterni, quindi, richiamano continuamente gli aspetti ludici dell’infanzia, a partire dall’illuminazione fatta a forma di caramelle giganti, le case sugli alberi, le sedute a forma di funghi o di fiori, i muri fioriti e le ricostruzioni dei villaggi preistorici con tanto di dinosauri, caverne e riproduzioni di uomini primitivi. In questi spazi verdi si può correre, giocare, muoversi in piena libertà. Il grande giardino è diviso in due zone in base all’età. All’ingresso si trova la zona dei più piccoli, che può ospitare tutte le attività necessarie ai bambini ai fini di innervare l’amore per la natura sin dai primi anni di età, e fa da cornice ad uno splendido laghetto su cui vi è un ponte a forma di bruco che permette il passaggio da una parte all’altra. Poi c’è l’enorme fontana a forma di cratere, il Vulcano buono, da cui esce acqua,piuttosto che lava, che forma un laghetto con al centro una cascata a forma di fungo gigante. Nella parte dedicata ai ragazzi troviamo, invece, zone per studiare le piante acquatiche ed il muro fiorito, dove i ragazzi possono prendersi cura e piantare le proprie piante. Ma Villa Giulio de la ville, così come progettata dai ragazzi della Facoltà, è anche un luogo assurdo e magico come il paese delle meraviglie, dove il bambino è trattato come tale e non come un piccolo uomo, e dove il design diventa organico e una seduta non è semplicemente una sedia in miniatura, ma si trasforma nel petalo di un fiore in giardino o in una posata nella mensa. La progettazione della Villa è stata pienamente rispettosa anche del contesto storico-culturale in cui si è operata, difatti, per citare un esempio su tutti, nel viale del giardino sono state inserite le stesse piante che c’erano prima, in modo da richiamare alla memoria l’antica vegetazione della villa. In conclusione, Villa Giulio de la ville , così come progettata dai ragazzi della Facoltà di Architettura della Federico II di Napoli, come si legge nel loro progetto, risponde pienamente all’esigenza di creare luoghi di ritrovo e di svago protetto, che sviluppino la socialità e l’aggregazione attraverso percorsi ludico-didattici tesi all’insegnamento di regole che maturino una coscienza civica nei confronti di se stessi, degli altri e del territorio che li definisce e determina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.