Negli ultimi decenni l'illuminazione artificiale nei centri abitati ha assunto un ruolo sempre più ampio superando le mere esigenze tecnico funzionali e rivelando possibilità di fruizione dello spazio urbano, durante le ore serali, con l'obiettivo di rendere sempre più gradevole la sosta ed il godimento dello spazio pubblico inteso come estensione di quello privato, favorendo non solo il piacere estetico dell'ambiente, con i suoi aspetti di qualità urbana ed architettonica, ma anche l'interesse per i fenomeni di socializzazione e aggregazione. Non è un caso che il Technical Report n.136 della CIE: "Guide to the Lighting of Urban Areas" del 2000, introduca,oltre ai parametri quantitativi quali i livelli di illuminamento e gli indici per il controllo dell'abbagliamento necessari a garantire la sicurezza, l'orientamento e la percorribilità dei percorsi urbani, anche aspetti qualitativi riguardanti le esigenze ambientali delle differenti zone, riconoscendo il rilevante contributo dell'illuminazione nella caratterizzazione dell'identità collettiva e della vitalità urbana. Tutti questi aspetti vanno considerati insieme alle tante possibilità e potenzialità offerte da un mercato in cui sono presenti, accanto a sistemi più "tradizionali" e collaudati, nuove tecnologie, a partire dalle sorgenti innovative ed energeticamente efficienti fino all'impiego di materiali innovativi con specifiche proprietà ottiche per il controllo e la diffusione della luce, ed ai sistemi di telegestione e controllo. Se a ciò si aggiungono non solo le questioni di impatto ambientale correlate all'inserimento degli apparecchi illuminanti nel contesto urbano, soprattutto durante le ore diurne, ma anche quelle di ottimizzazione dei costi per installazione ed esercizio, senza peraltro trascurare, anzi ponendolo come obiettivo, il risparmio energetico connesso anche ai problemi di inquinamento luminoso, si comprende immediatamente come sia facile, in questo settore, commettere madornali errori i cui effetti ricadranno sulla qualità di vita degli individui e di come sia necessaria, tra i progettisti, la diffusione di una adeguata sensibilità e cultura della luce sostenuta dalla ricerca e dalla contestuale sperimentazione. Il discorso diventa, se possibile, ancor più complesso e nello stesso tempo delicato quando si interviene su tessuti urbani preesistenti o su centri storici. Con tali premesse, la città di Bojano, con la pluralità dei suoi quartieri storici, a partire da Civita e dalle successive espansioni sette-ottocentesche più a valle, si rivela non solo un campione esemplare, ma anche un terreno fertilissimo in cui si possono studiare, simulare e proporre soluzioni illuminotecniche, ragionando sulle diverse possibilità e valutandone gli aspetti positivi e negativi.

Questioni di Luce / Bellia, Laura. - (2008). (Intervento presentato al convegno 1° Seminario Internazionale in Progettazione di Interni tenutosi a Boiano nel 29/07/2008).

Questioni di Luce

BELLIA, LAURA
2008

Abstract

Negli ultimi decenni l'illuminazione artificiale nei centri abitati ha assunto un ruolo sempre più ampio superando le mere esigenze tecnico funzionali e rivelando possibilità di fruizione dello spazio urbano, durante le ore serali, con l'obiettivo di rendere sempre più gradevole la sosta ed il godimento dello spazio pubblico inteso come estensione di quello privato, favorendo non solo il piacere estetico dell'ambiente, con i suoi aspetti di qualità urbana ed architettonica, ma anche l'interesse per i fenomeni di socializzazione e aggregazione. Non è un caso che il Technical Report n.136 della CIE: "Guide to the Lighting of Urban Areas" del 2000, introduca,oltre ai parametri quantitativi quali i livelli di illuminamento e gli indici per il controllo dell'abbagliamento necessari a garantire la sicurezza, l'orientamento e la percorribilità dei percorsi urbani, anche aspetti qualitativi riguardanti le esigenze ambientali delle differenti zone, riconoscendo il rilevante contributo dell'illuminazione nella caratterizzazione dell'identità collettiva e della vitalità urbana. Tutti questi aspetti vanno considerati insieme alle tante possibilità e potenzialità offerte da un mercato in cui sono presenti, accanto a sistemi più "tradizionali" e collaudati, nuove tecnologie, a partire dalle sorgenti innovative ed energeticamente efficienti fino all'impiego di materiali innovativi con specifiche proprietà ottiche per il controllo e la diffusione della luce, ed ai sistemi di telegestione e controllo. Se a ciò si aggiungono non solo le questioni di impatto ambientale correlate all'inserimento degli apparecchi illuminanti nel contesto urbano, soprattutto durante le ore diurne, ma anche quelle di ottimizzazione dei costi per installazione ed esercizio, senza peraltro trascurare, anzi ponendolo come obiettivo, il risparmio energetico connesso anche ai problemi di inquinamento luminoso, si comprende immediatamente come sia facile, in questo settore, commettere madornali errori i cui effetti ricadranno sulla qualità di vita degli individui e di come sia necessaria, tra i progettisti, la diffusione di una adeguata sensibilità e cultura della luce sostenuta dalla ricerca e dalla contestuale sperimentazione. Il discorso diventa, se possibile, ancor più complesso e nello stesso tempo delicato quando si interviene su tessuti urbani preesistenti o su centri storici. Con tali premesse, la città di Bojano, con la pluralità dei suoi quartieri storici, a partire da Civita e dalle successive espansioni sette-ottocentesche più a valle, si rivela non solo un campione esemplare, ma anche un terreno fertilissimo in cui si possono studiare, simulare e proporre soluzioni illuminotecniche, ragionando sulle diverse possibilità e valutandone gli aspetti positivi e negativi.
2008
Questioni di Luce / Bellia, Laura. - (2008). (Intervento presentato al convegno 1° Seminario Internazionale in Progettazione di Interni tenutosi a Boiano nel 29/07/2008).
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