Al centro del contributo si trova il rapporto intertestuale tra gli episodi dei Mystères de Paris di Eugène Sue dedicati alla Louve e la novella verghiana La Lupa. La comune designazione popolare di stampo animalesco – all’interno di due "mondi di invenzione" lontanissimi per carattere, radicamento sociale e modalità della rappresentazione – sembrerebbe scaturire dall’appartenenza, condivisa dalle protagoniste dei testi, a quel topos della femme fatale a suo tempo indagato da Praz. Proprio le macroscopiche costanti tematiche consentono di misurare i notevoli scarti morfologici e ideologici e di porre le basi di un itinerario critico a ritroso, in un abbrivo di archeologia dell’immaginario che allude a mitologie arcaiche e notturne; ma piuttosto che addentrarsi in tale ricostruzione, il saggio sceglie di volgersi a un’ulteriore, e al contrario malnota, prova dell’autore siciliano, dal titolo emblematico "Tentazione!". In questa novella, di soli pochi anni più tarda rispetto alla Lupa, è narrato l’omicidio passionale commesso da una brigata pervertitasi in branco: ma se si conduce un’analisi attenta al disegno dei corpi e alle minime giunture del testo, è forte il sospetto che il fantasma della Lupa aleggi ancora in questa nuova costruzione narrativa, incrinandone la parola. Colei che di fatto è la vittima sacrificale dello stupro appare infatti, in molti punti del testo (a cominciare dallo stesso titolo così ambiguamente modulato), nulla di meno che la tentatrice: ecco così riaffiorare, insieme all’immagine insepolta della Lupa, gli strati più «repressi» di una cultura essenzialmente reazionaria e misogina.
Lupa in fabula, o la passione che uccide: dai Mystères de Paris alle novelle di Verga / DE CRISTOFARO, Francesco Paolo. - STAMPA. - (2009), pp. 125-147.
Lupa in fabula, o la passione che uccide: dai Mystères de Paris alle novelle di Verga
DE CRISTOFARO, Francesco Paolo
2009
Abstract
Al centro del contributo si trova il rapporto intertestuale tra gli episodi dei Mystères de Paris di Eugène Sue dedicati alla Louve e la novella verghiana La Lupa. La comune designazione popolare di stampo animalesco – all’interno di due "mondi di invenzione" lontanissimi per carattere, radicamento sociale e modalità della rappresentazione – sembrerebbe scaturire dall’appartenenza, condivisa dalle protagoniste dei testi, a quel topos della femme fatale a suo tempo indagato da Praz. Proprio le macroscopiche costanti tematiche consentono di misurare i notevoli scarti morfologici e ideologici e di porre le basi di un itinerario critico a ritroso, in un abbrivo di archeologia dell’immaginario che allude a mitologie arcaiche e notturne; ma piuttosto che addentrarsi in tale ricostruzione, il saggio sceglie di volgersi a un’ulteriore, e al contrario malnota, prova dell’autore siciliano, dal titolo emblematico "Tentazione!". In questa novella, di soli pochi anni più tarda rispetto alla Lupa, è narrato l’omicidio passionale commesso da una brigata pervertitasi in branco: ma se si conduce un’analisi attenta al disegno dei corpi e alle minime giunture del testo, è forte il sospetto che il fantasma della Lupa aleggi ancora in questa nuova costruzione narrativa, incrinandone la parola. Colei che di fatto è la vittima sacrificale dello stupro appare infatti, in molti punti del testo (a cominciare dallo stesso titolo così ambiguamente modulato), nulla di meno che la tentatrice: ecco così riaffiorare, insieme all’immagine insepolta della Lupa, gli strati più «repressi» di una cultura essenzialmente reazionaria e misogina.File | Dimensione | Formato | |
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