Le cause del ritardo del Mezzogiorno e il posizionamento cronologico dell’apertura del divario dualistico italiano possono essere efficacemente rilette attraverso un’analisi di carattere sistemico e di lungo periodo che ponga attenzione all’interazione tra fattori interni e dinamiche esogene al sistema Mezzogiorno/Stato nazione, spesso oggetto di studi storici ed economici divergenti nei risultati rispetto alla base di partenza analitica (alternativa sistema stato/economia-mondo). La proposizione di uno studio che rilegga la storia dell’economia del Mezzogiorno alla luce della dialettica Stato-capitale internazionale nel periodo della prima globalizzazione (retrodatata al 1850 -inizio della rivoluzione finanziaria in Europa), è un’efficace chiave di lettura che coniuga le due dimensioni di analisi. Definire i rapporti di cooperazione/opportunismo e quindi le direzioni del controllo tra alta finanza internazionale, attori politici e gruppi sociali legati al territorio (principal-agent theory) e della distribuzione dei vantaggi della contrattazione tra tali attori rende complementari le ottiche di studio della modernizzazione e della dipendenza. Il supporto degli strumenti di base della teoria dei giochi permette di decodificare questi comportamenti, ponendo le istituzioni (stato assoluto, organi centrali e periferici dello stato liberale) e il loro “uso” da parte degli agenti come nodo di raccordo nell’interazione tra fattori interni e dinamiche esogene al sistema considerato.
Rileggere il Mezzogiorno nella prima globalizzazione: reti di potere, reti di capitali e direttrici della crescita (1850-1913) / Schisani, MARIA CARMELA. - (2011). (Intervento presentato al convegno Rileggere il Mezzogiorno nella prima globalizzazione: reti di potere, reti di capitali e direttrici della crescita (1850-1913) nel ottobre 2011).
Rileggere il Mezzogiorno nella prima globalizzazione: reti di potere, reti di capitali e direttrici della crescita (1850-1913)
SCHISANI, MARIA CARMELA
2011
Abstract
Le cause del ritardo del Mezzogiorno e il posizionamento cronologico dell’apertura del divario dualistico italiano possono essere efficacemente rilette attraverso un’analisi di carattere sistemico e di lungo periodo che ponga attenzione all’interazione tra fattori interni e dinamiche esogene al sistema Mezzogiorno/Stato nazione, spesso oggetto di studi storici ed economici divergenti nei risultati rispetto alla base di partenza analitica (alternativa sistema stato/economia-mondo). La proposizione di uno studio che rilegga la storia dell’economia del Mezzogiorno alla luce della dialettica Stato-capitale internazionale nel periodo della prima globalizzazione (retrodatata al 1850 -inizio della rivoluzione finanziaria in Europa), è un’efficace chiave di lettura che coniuga le due dimensioni di analisi. Definire i rapporti di cooperazione/opportunismo e quindi le direzioni del controllo tra alta finanza internazionale, attori politici e gruppi sociali legati al territorio (principal-agent theory) e della distribuzione dei vantaggi della contrattazione tra tali attori rende complementari le ottiche di studio della modernizzazione e della dipendenza. Il supporto degli strumenti di base della teoria dei giochi permette di decodificare questi comportamenti, ponendo le istituzioni (stato assoluto, organi centrali e periferici dello stato liberale) e il loro “uso” da parte degli agenti come nodo di raccordo nell’interazione tra fattori interni e dinamiche esogene al sistema considerato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.