In riferimento al Protocollo ITACA, si propone di valutare la sostenibilità di un prodotto edilizio, rispetto all'area della "Gestione e manutenzione", attraverso i seguenti criteri: 1. Archiviazione e aggiornamento della documentazione tecnica nel processo edilizio. 2. Sviluppo e implementazione di un piano di manutenzione. Il primo deriva dal criterio di valutazione 5.2.1 "Disponibilità della documentazione tecnica degli edifici", di cui riprende la concezione secondo cui la conservazione dell'operatività di un edificio passa attraverso la conoscenza dello stesso, non tanto come è stato progettato, quanto "as built" e in fase operativa. Si propone, innanzitutto, di non parlare di "Disponibilità della documentazione" ma piuttosto di "Archiviazione e aggiornamento della documentazione tecnica nel processo edilizio", per rafforzare l'idea che la documentazione tecnica debba essere aggiornata durante tutte le fasi del processo, da quella progettuale a quella di esercizio dell'opera. S'introduce, inoltre, come indicatore di prestazione lo strumento del "Piano di archiviazione e controllo della qualità della documentazione tecnica", di cui sono specificati contenuti, responsabili, criteri, riferimenti normativi. L'elaborazione e implementazione del Piano consentirebbe di sistematizzare e controllare tutte le informazioni necessarie a ottimizzare la programmazione e l'attuazione degli interventi manutentivi, dando evidenza della storia dell'edificio. Il secondo criterio "Sviluppo e implementazione di un piano di manutenzione", riprende quello già previsto nel Protocollo Nazionale Itaca 2009, ma assente sia nel Protocollo Sintetico Campano che nell'ultima versione nazionale del 2011. In conformità con il protocollo 2009 si suggerisce di valutare, non solo la presenza di un Piano di manutenzione, ma anche i contenuti di quest'ultimo, facendo riferimento sia a quanto prescritto nella normativa cogente e di consiglio, sia all'apporto innovativo della ricerca relativa alla definizione della Carta della Vulnerabilità degli elementi tecnici.
Criteri e schede di valutazione nell'area "Gestione e manutenzione dell'edificio" / Pinto, MARIA RITA; Parenti, A.. - (2012), pp. 274-278.
Criteri e schede di valutazione nell'area "Gestione e manutenzione dell'edificio"
PINTO, MARIA RITA;
2012
Abstract
In riferimento al Protocollo ITACA, si propone di valutare la sostenibilità di un prodotto edilizio, rispetto all'area della "Gestione e manutenzione", attraverso i seguenti criteri: 1. Archiviazione e aggiornamento della documentazione tecnica nel processo edilizio. 2. Sviluppo e implementazione di un piano di manutenzione. Il primo deriva dal criterio di valutazione 5.2.1 "Disponibilità della documentazione tecnica degli edifici", di cui riprende la concezione secondo cui la conservazione dell'operatività di un edificio passa attraverso la conoscenza dello stesso, non tanto come è stato progettato, quanto "as built" e in fase operativa. Si propone, innanzitutto, di non parlare di "Disponibilità della documentazione" ma piuttosto di "Archiviazione e aggiornamento della documentazione tecnica nel processo edilizio", per rafforzare l'idea che la documentazione tecnica debba essere aggiornata durante tutte le fasi del processo, da quella progettuale a quella di esercizio dell'opera. S'introduce, inoltre, come indicatore di prestazione lo strumento del "Piano di archiviazione e controllo della qualità della documentazione tecnica", di cui sono specificati contenuti, responsabili, criteri, riferimenti normativi. L'elaborazione e implementazione del Piano consentirebbe di sistematizzare e controllare tutte le informazioni necessarie a ottimizzare la programmazione e l'attuazione degli interventi manutentivi, dando evidenza della storia dell'edificio. Il secondo criterio "Sviluppo e implementazione di un piano di manutenzione", riprende quello già previsto nel Protocollo Nazionale Itaca 2009, ma assente sia nel Protocollo Sintetico Campano che nell'ultima versione nazionale del 2011. In conformità con il protocollo 2009 si suggerisce di valutare, non solo la presenza di un Piano di manutenzione, ma anche i contenuti di quest'ultimo, facendo riferimento sia a quanto prescritto nella normativa cogente e di consiglio, sia all'apporto innovativo della ricerca relativa alla definizione della Carta della Vulnerabilità degli elementi tecnici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.