La fabbrica è stata per quasi due secoli il principale luogo di socializzazione di buona parte della popolazione urbana1; con la crisi dell’industria tradizionale sono venuti meno gli equilibri che nel tempo si erano stabilizzati ed i processi di dismissione degli impianti, di de-industrializzazione di vaste aree urbane hanno messo in crisi un modello ormai consolidato. L’altra componente che ha segnato i rapporti tra città e territorio, e che ha visto nella fabbrica il principale elemento di riferimento, è il sistema della mobilità; i grandi sistemi delle ferrovie, dei fasci stradali e dei viadotti sono divenuti una sorta di nuovo sistema di innervatura del territorio, che ha trasformato in modo evidente i rapporti spaziali e l’estetica del territorio e della città. Questa riflessione parte proprio dalle nuove potenzialità degli insediamenti produttivi e dal nuovo ruolo che l’industria può assumere in termini di interazione ed integrazione con l’ambiente, con la città e con il territorio; una ipotesi che assegna all’industria un ruolo strategico nuovo che sia centrale e che dia concretezza ad un processo di riassetto e sviluppo; l’industria può divenire l’elemento che inverte i processi di periferizzazione di intere parti del territorio, instaura nuove relazioni ed esercita un ruolo di riequilibrio per le intere aree metropolitane.
Territorio, città e industria / Santangelo, MARIA ROSARIA. - STAMPA. - (2003), pp. 25-38.
Territorio, città e industria
SANTANGELO, MARIA ROSARIA
2003
Abstract
La fabbrica è stata per quasi due secoli il principale luogo di socializzazione di buona parte della popolazione urbana1; con la crisi dell’industria tradizionale sono venuti meno gli equilibri che nel tempo si erano stabilizzati ed i processi di dismissione degli impianti, di de-industrializzazione di vaste aree urbane hanno messo in crisi un modello ormai consolidato. L’altra componente che ha segnato i rapporti tra città e territorio, e che ha visto nella fabbrica il principale elemento di riferimento, è il sistema della mobilità; i grandi sistemi delle ferrovie, dei fasci stradali e dei viadotti sono divenuti una sorta di nuovo sistema di innervatura del territorio, che ha trasformato in modo evidente i rapporti spaziali e l’estetica del territorio e della città. Questa riflessione parte proprio dalle nuove potenzialità degli insediamenti produttivi e dal nuovo ruolo che l’industria può assumere in termini di interazione ed integrazione con l’ambiente, con la città e con il territorio; una ipotesi che assegna all’industria un ruolo strategico nuovo che sia centrale e che dia concretezza ad un processo di riassetto e sviluppo; l’industria può divenire l’elemento che inverte i processi di periferizzazione di intere parti del territorio, instaura nuove relazioni ed esercita un ruolo di riequilibrio per le intere aree metropolitane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.