Le industrie funzionanti o dismesse, sono con le residenze e le infrastrutture le emergenze dell'area orientale di Napoli, il massiccio intervento dell’uomo, la profonda artificializzazione del territorio, hanno reso molto complesso rintracciare i caratteri fisici originari e la naturale conformazione dei luoghi. L’elemento che più di ogni altro avrebbe potuto profondamente incidere sul destino dell’area orientale è il rapporto con il mare e con la costa, dando forza alla dimensione naturale e peculiare della città; ma, a differenza dell’area occidentale, qui il porto ha avuto un ruolo determinante. I successivi ampliamenti dell’area portuale e la realizzazione di alcuni impianti industriali, proprio sulla costa in adiacenza ad essa hanno visto nel tempo una lenta ma inesorabile cesura tra mare, costa e città. Ma proprio da queste presenze industriali e dal rapporto con gli elementi naturali, innanzitutto con il mare, è possibile riprendere la riflessione. Dell’area orientale è importante cogliere dalla lettura e interpretazione della condizione attuale i segni e i sistemi che -pur nella frammentazione- rappresentano la struttura del territorio. Una struttura fatta di eterogenei segni, di natura e consistenza molto diverse, ma che hanno ormai assunto un ruolo preciso, all’interno della quale rintracciare le relazioni tra elementi naturali e artificiali, le misure che sono ormai fissate. Ragionare sull’area orientale richiede un ritorno ad una scala territoriale, ad una geografia attraverso cui ritornare alla piana -non più paludosa, non più vuota e verde-, al rapporto con il Vesuvio e le colline più lontane, al mare e alla costa, considerando che questa è ormai un’area consolidata, in cui è possibile leggere una stratificazione, con le sue permanenze ed i suoi “elementi primari”.
L'area orientale di Napoli: una descrizione / Santangelo, MARIA ROSARIA. - STAMPA. - 2:(2006), pp. 15-25.
L'area orientale di Napoli: una descrizione
SANTANGELO, MARIA ROSARIA
2006
Abstract
Le industrie funzionanti o dismesse, sono con le residenze e le infrastrutture le emergenze dell'area orientale di Napoli, il massiccio intervento dell’uomo, la profonda artificializzazione del territorio, hanno reso molto complesso rintracciare i caratteri fisici originari e la naturale conformazione dei luoghi. L’elemento che più di ogni altro avrebbe potuto profondamente incidere sul destino dell’area orientale è il rapporto con il mare e con la costa, dando forza alla dimensione naturale e peculiare della città; ma, a differenza dell’area occidentale, qui il porto ha avuto un ruolo determinante. I successivi ampliamenti dell’area portuale e la realizzazione di alcuni impianti industriali, proprio sulla costa in adiacenza ad essa hanno visto nel tempo una lenta ma inesorabile cesura tra mare, costa e città. Ma proprio da queste presenze industriali e dal rapporto con gli elementi naturali, innanzitutto con il mare, è possibile riprendere la riflessione. Dell’area orientale è importante cogliere dalla lettura e interpretazione della condizione attuale i segni e i sistemi che -pur nella frammentazione- rappresentano la struttura del territorio. Una struttura fatta di eterogenei segni, di natura e consistenza molto diverse, ma che hanno ormai assunto un ruolo preciso, all’interno della quale rintracciare le relazioni tra elementi naturali e artificiali, le misure che sono ormai fissate. Ragionare sull’area orientale richiede un ritorno ad una scala territoriale, ad una geografia attraverso cui ritornare alla piana -non più paludosa, non più vuota e verde-, al rapporto con il Vesuvio e le colline più lontane, al mare e alla costa, considerando che questa è ormai un’area consolidata, in cui è possibile leggere una stratificazione, con le sue permanenze ed i suoi “elementi primari”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.