Il titolo del saggio riprendere un’espressione di Michel Foucault, “bisogna difendere la società”. Nella stessa prospettiva propone di ripensare il disciplinamento dell’insegnamento universitario nel momento in cui gli studi appaiono “decretati” piuttosto che “disciplinati”, orientando non più alla formazione ma a una “formattazione” dell’apprendimento di studenti/prodotti. In questione sono i moduli, la relazione didattica e il suo rapporto con la ricerca, ma altrettanto la definizioni di ruoli professionali, amministrativi, culturali e politici. Questioni che si restringono ai criteri della “Valutazione”, ma anche dell’“Invalutabile” proprio della professione, Bestimmung, ovvero della tonalità personale e perciò della vocazione e della relazione educativa. Autonomia, Indipendenza, Comunità sono parole che attraversano la storia dell’Università alla sua origine e che ritornano alterate nella riforma degli Ordinamenti negli ultimi anni. L’uso della parola “comunità accademica” indica una comunità di sapere che non può essere separata dall’immagine di comunità sociale. L’Università degli Studi è una comunità dentro la comunità, un mondo di sapere dentro un mondo che ha bisogno di sapere per essere comune. Occorre perciò uscire dalla ritornante separazione, e confusione, tra pubblico e privato, per ritrovare un’“estensione” dell’università ovvero la sua diffusione come espressione di un “campus universitario urbano”. In tal senso, nel testo, sono messe a confronto esperienze di comunità accademica di altri Paesi così come le riflessioni dei tanti studiosi che hanno espresso il diritto all’università e dell’università.
Difendere l'Università / Ferraro, Giuseppe. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 201-226.
Difendere l'Università
FERRARO, GIUSEPPE
2010
Abstract
Il titolo del saggio riprendere un’espressione di Michel Foucault, “bisogna difendere la società”. Nella stessa prospettiva propone di ripensare il disciplinamento dell’insegnamento universitario nel momento in cui gli studi appaiono “decretati” piuttosto che “disciplinati”, orientando non più alla formazione ma a una “formattazione” dell’apprendimento di studenti/prodotti. In questione sono i moduli, la relazione didattica e il suo rapporto con la ricerca, ma altrettanto la definizioni di ruoli professionali, amministrativi, culturali e politici. Questioni che si restringono ai criteri della “Valutazione”, ma anche dell’“Invalutabile” proprio della professione, Bestimmung, ovvero della tonalità personale e perciò della vocazione e della relazione educativa. Autonomia, Indipendenza, Comunità sono parole che attraversano la storia dell’Università alla sua origine e che ritornano alterate nella riforma degli Ordinamenti negli ultimi anni. L’uso della parola “comunità accademica” indica una comunità di sapere che non può essere separata dall’immagine di comunità sociale. L’Università degli Studi è una comunità dentro la comunità, un mondo di sapere dentro un mondo che ha bisogno di sapere per essere comune. Occorre perciò uscire dalla ritornante separazione, e confusione, tra pubblico e privato, per ritrovare un’“estensione” dell’università ovvero la sua diffusione come espressione di un “campus universitario urbano”. In tal senso, nel testo, sono messe a confronto esperienze di comunità accademica di altri Paesi così come le riflessioni dei tanti studiosi che hanno espresso il diritto all’università e dell’università.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.