Il presente studio ha lo scopo di approfondire gli aspetti tematici del Corso di Laboratorio di Composizione Architettonica 2 dell’anno accademico 2010-2011, della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II tenuto dalla Prof. Arch. Emma Buondonno. Il tema “Valorizzazione turistico-ricettiva delle risorse termali dell’Acqua Calena e del fiume Savone di Francolise” nasce dall’esigenza di rendere nuovamente attive le sorgenti termali del luogo, a forte vocazione naturalistica e paesaggistica, che un tempo furono parte integrante della comunità insediata e delle attività economiche connesse. Il lavoro svolto ha inteso fornire le ipotesi per il futuro utilizzo dell’area e della risorsa idrica termale denominata “Acqua Calena”, anticamente luogo rinomato per le proprietà delle sue acque termali-minerali e, in seguito, per l’imbottigliamento e la commercializzazione della suddetta acqua. La valorizzazione della risorsa termale deve tener conto del passato riuscendo, tuttavia, a generare nuove opportunità per la riqualificazione del sito e la nascita di attività produttive compatibili con l’ambiente naturale; si deve coniugare, quindi, l’architettura delle antiche terme con quella futura, la natura dei luoghi e la memoria storica delle stratificazioni antropiche. L’area dell’Acqua Calena, dominata dal castello di Francolise e costeggiata dal fiume Savone, a pochi chilometri da Teano, fu detta inizialmente “Cantarone”, in seguito fu definita “Il Bagno”; quest’acqua, raggiunta la notevole fama nella seconda metà del sec. XVIII, periodo durante il quale ci sono pervenute numerosissime testimonianze letterarie, sgorga alla temperatura di 22° C ed è ricca di bicarbonato e anidride carbonica, per cui, se bevuta in abbondanza, determina un lieve stato di ebbrezza. Già i Romani la usavano come bagno termale e ne erano assai entusiasti grazie alla sua caratteristica di rendere euforici chi la bevesse così come il vino. Nell’area è compreso un mulino ad acqua, costruito alla fine del 1700 ad opera della duchessa di Caramanico, e una taverna risalente alla stessa epoca. La sorgente venne sfruttata per molti secoli e persino venduta in bottiglia come acqua minerale. Una decina di anni fa però numerosi interventi di speculazioni edilizie l’hanno soffocata sotto colate di cemento, ricacciandola nelle viscere della terra; lo stabilimento e l’intera area sono, di conseguenza, abbandonati e sottoutilizzati. Allo stato attuale, la zona, è interessata soprattutto da orti semi-spontanei e da terreni incolti, in cui sono presenti macerie e rifiuti di vario genere, scaricati anch’essi abusivamente. L’area oggetto di studio è percepita come un importante insieme integrato di valori naturalistico-ambientali contemporaneamente alle stratificazioni storiche dell’antropizzazione; gli interventi di bonifica dell’area, divenuta nel recente passato una discarica abusiva, posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica, e delle sorgenti, utilizzando i pozzi artesiani previo isolamento della falda freatica, sono le principali opere di risanamento ambientale del sito e sono, inoltre, opere propedeutiche ad ogni futuro utilizzo della risorsa termale. Con il progetto di riqualificazione si intende procedere per fasi attuative, rispettando sempre l’ambiente circostante e prevedendo interventi di efficienza energetica con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile per le nuove realizzazioni, come l’uso dei pannelli fotovoltaici, in modo tale da rendere la suddetta area, il nuovo complesso termale e di imbottigliamento dell’Acqua Calena autosufficiente dal punto di vista energetico. L’intento è quello di potenziare tutti gli aspetti della risorsa termale attraverso l’opportuna scelta di integrazione di percorsi paesistico-culturali con, all’interno del mulino, un allestimento museale sulla storia del sito, in quanto nel comprensorio non vi sono luoghi di interesse culturale destinati alla memoria storica del territorio di Francolise. La taverna restaurata, oltre a svolgere il ruolo per il quale fu concepita, sarà adibita anche alla vendita dei prodotti termali e dell’acqua minerale; gli attuali locali atti all’imbottigliamento dell’Acqua Calena saranno trasformati, in parte, come piscine termali e centro benessere e in parte come alloggi per avviare un turismo termale che in quelle zone è del tutto assente. Il nuovo impianto di imbottigliamento sarà adeguato alle normative vigenti in materia. L’area compresa tra il mulino e il fiume Savone, a sud-est, verrà destinata al maneggio per incentivare non solo il turismo equestre, ma anche, e soprattutto, l’ippoterapia, attività necessaria per le riabilitazioni posttraumi. Per rendere la località dell’Acqua Calena una zona ricettiva e fruibile da tutti, tra gli edifici termali ed il maneggio verrà realizzata una ludoteca, in modo tale da poter offrire ai bambini e agli adolescenti di Francolise e dei comuni limitrofi un luogo ricreativo nel quale potranno svolgere varie attività ludiche e ricreative - laboratoriali, al fine di migliorare l’offerta formativa complessiva e culturale esistente; inoltre, verrà realizzato un ampio teatro-cinema ed auditorium, in quanto il Comune è privo di strutture ricettive orientate verso tali funzioni. In merito alla Città dei bambini e delle bambine è necessario rilevare l’assenza nella Provincia di Caserta di luoghi che rispondano alle normative Europee e nazionali per la realizzazione di spazi destinati al gioco e all’infanzia secondo i criteri internazionali sottoscritti dai Paesi più all’avanguardia. Tutte le attività previste, infine, saranno integrate nella realizzazione del “parco fluviale naturalistico” lungo il Savone con aree ludiche e spazi per il tempo libero nonché con itinerari turistici ed enogastronomici. La proposta progettuale si articola in cinque fasi: 1. la prima fase consiste nell’analisi sistematica della struttura orografica, idrografica e storica del territorio, delle sue risorse e del mercato collegato alla filiera del turismo termale di Francolise; 2. la seconda fase consiste nella sovrapposizione della rete infrastrutturale e della rete idrografica esistenti con l’ipotesi della nuova rete di mobilità e di percorsi di progetto; al fine di individuare le direttrici principali di accesso al parco, alle strutture ricettive e, quindi, agli itinerari tematici; 3. la terza fase consiste nella definizione ed integrazione delle reti: idrografica e della mobilità, con le composizioni architettoniche per la fruizione turistico-termale dei luoghi, nella valorizzazione delle risorse termali e delle eccellenze della filiera agro-alimentare del territorio; 4. la quarta fase consiste nel promuovere l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile nella progettazione delle nuove architetture e nei nuovi padiglioni con interventi volti all’efficienza energetica; 5. la quinta fase, infine, consiste nel fornire attrezzature collettive e servizi anche pubblici di spazi fruibili da tutti, attuando una progettazione priva di barriere architettoniche, dunque, con particolare attenzione alle necessità da parte di coloro che sono diversamente abili, sia che stanno su sedie a ruote sia che hanno una limitata capacità visiva e per gli anziani. Gli obiettivi proposti sono: – sostenere, consolidare e sviluppare l’imprenditorialità nella filiera del turismo termale, in quella agroalimentare e nell’efficienza energetica attraverso una sensibilizzazione per le fonti di energia rinnovabile; – promuovere nuove offerte turistiche tra le quali il segmento terme-benessere e delle eccellenze francolisane come l’olio extravergine di oliva, il miele prodotto esclusivamente da un’apicoltura biologica, le nocciole, anch’esse proveniente da un’agricoltura biologica e la mozzarella d.o.p; – rafforzare l’immagine della Provincia di Caserta come territorio ad alta vocazione turistica sia per le risorse ambientali che storico-artistiche
Valorizzazione turistico - ricettiva delle risorse termali dell'Acqua Calena e del fiume Savone di Francolise / Buondonno, Emma. - STAMPA. - (2013).
Valorizzazione turistico - ricettiva delle risorse termali dell'Acqua Calena e del fiume Savone di Francolise.
BUONDONNO, EMMA
2013
Abstract
Il presente studio ha lo scopo di approfondire gli aspetti tematici del Corso di Laboratorio di Composizione Architettonica 2 dell’anno accademico 2010-2011, della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II tenuto dalla Prof. Arch. Emma Buondonno. Il tema “Valorizzazione turistico-ricettiva delle risorse termali dell’Acqua Calena e del fiume Savone di Francolise” nasce dall’esigenza di rendere nuovamente attive le sorgenti termali del luogo, a forte vocazione naturalistica e paesaggistica, che un tempo furono parte integrante della comunità insediata e delle attività economiche connesse. Il lavoro svolto ha inteso fornire le ipotesi per il futuro utilizzo dell’area e della risorsa idrica termale denominata “Acqua Calena”, anticamente luogo rinomato per le proprietà delle sue acque termali-minerali e, in seguito, per l’imbottigliamento e la commercializzazione della suddetta acqua. La valorizzazione della risorsa termale deve tener conto del passato riuscendo, tuttavia, a generare nuove opportunità per la riqualificazione del sito e la nascita di attività produttive compatibili con l’ambiente naturale; si deve coniugare, quindi, l’architettura delle antiche terme con quella futura, la natura dei luoghi e la memoria storica delle stratificazioni antropiche. L’area dell’Acqua Calena, dominata dal castello di Francolise e costeggiata dal fiume Savone, a pochi chilometri da Teano, fu detta inizialmente “Cantarone”, in seguito fu definita “Il Bagno”; quest’acqua, raggiunta la notevole fama nella seconda metà del sec. XVIII, periodo durante il quale ci sono pervenute numerosissime testimonianze letterarie, sgorga alla temperatura di 22° C ed è ricca di bicarbonato e anidride carbonica, per cui, se bevuta in abbondanza, determina un lieve stato di ebbrezza. Già i Romani la usavano come bagno termale e ne erano assai entusiasti grazie alla sua caratteristica di rendere euforici chi la bevesse così come il vino. Nell’area è compreso un mulino ad acqua, costruito alla fine del 1700 ad opera della duchessa di Caramanico, e una taverna risalente alla stessa epoca. La sorgente venne sfruttata per molti secoli e persino venduta in bottiglia come acqua minerale. Una decina di anni fa però numerosi interventi di speculazioni edilizie l’hanno soffocata sotto colate di cemento, ricacciandola nelle viscere della terra; lo stabilimento e l’intera area sono, di conseguenza, abbandonati e sottoutilizzati. Allo stato attuale, la zona, è interessata soprattutto da orti semi-spontanei e da terreni incolti, in cui sono presenti macerie e rifiuti di vario genere, scaricati anch’essi abusivamente. L’area oggetto di studio è percepita come un importante insieme integrato di valori naturalistico-ambientali contemporaneamente alle stratificazioni storiche dell’antropizzazione; gli interventi di bonifica dell’area, divenuta nel recente passato una discarica abusiva, posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica, e delle sorgenti, utilizzando i pozzi artesiani previo isolamento della falda freatica, sono le principali opere di risanamento ambientale del sito e sono, inoltre, opere propedeutiche ad ogni futuro utilizzo della risorsa termale. Con il progetto di riqualificazione si intende procedere per fasi attuative, rispettando sempre l’ambiente circostante e prevedendo interventi di efficienza energetica con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile per le nuove realizzazioni, come l’uso dei pannelli fotovoltaici, in modo tale da rendere la suddetta area, il nuovo complesso termale e di imbottigliamento dell’Acqua Calena autosufficiente dal punto di vista energetico. L’intento è quello di potenziare tutti gli aspetti della risorsa termale attraverso l’opportuna scelta di integrazione di percorsi paesistico-culturali con, all’interno del mulino, un allestimento museale sulla storia del sito, in quanto nel comprensorio non vi sono luoghi di interesse culturale destinati alla memoria storica del territorio di Francolise. La taverna restaurata, oltre a svolgere il ruolo per il quale fu concepita, sarà adibita anche alla vendita dei prodotti termali e dell’acqua minerale; gli attuali locali atti all’imbottigliamento dell’Acqua Calena saranno trasformati, in parte, come piscine termali e centro benessere e in parte come alloggi per avviare un turismo termale che in quelle zone è del tutto assente. Il nuovo impianto di imbottigliamento sarà adeguato alle normative vigenti in materia. L’area compresa tra il mulino e il fiume Savone, a sud-est, verrà destinata al maneggio per incentivare non solo il turismo equestre, ma anche, e soprattutto, l’ippoterapia, attività necessaria per le riabilitazioni posttraumi. Per rendere la località dell’Acqua Calena una zona ricettiva e fruibile da tutti, tra gli edifici termali ed il maneggio verrà realizzata una ludoteca, in modo tale da poter offrire ai bambini e agli adolescenti di Francolise e dei comuni limitrofi un luogo ricreativo nel quale potranno svolgere varie attività ludiche e ricreative - laboratoriali, al fine di migliorare l’offerta formativa complessiva e culturale esistente; inoltre, verrà realizzato un ampio teatro-cinema ed auditorium, in quanto il Comune è privo di strutture ricettive orientate verso tali funzioni. In merito alla Città dei bambini e delle bambine è necessario rilevare l’assenza nella Provincia di Caserta di luoghi che rispondano alle normative Europee e nazionali per la realizzazione di spazi destinati al gioco e all’infanzia secondo i criteri internazionali sottoscritti dai Paesi più all’avanguardia. Tutte le attività previste, infine, saranno integrate nella realizzazione del “parco fluviale naturalistico” lungo il Savone con aree ludiche e spazi per il tempo libero nonché con itinerari turistici ed enogastronomici. La proposta progettuale si articola in cinque fasi: 1. la prima fase consiste nell’analisi sistematica della struttura orografica, idrografica e storica del territorio, delle sue risorse e del mercato collegato alla filiera del turismo termale di Francolise; 2. la seconda fase consiste nella sovrapposizione della rete infrastrutturale e della rete idrografica esistenti con l’ipotesi della nuova rete di mobilità e di percorsi di progetto; al fine di individuare le direttrici principali di accesso al parco, alle strutture ricettive e, quindi, agli itinerari tematici; 3. la terza fase consiste nella definizione ed integrazione delle reti: idrografica e della mobilità, con le composizioni architettoniche per la fruizione turistico-termale dei luoghi, nella valorizzazione delle risorse termali e delle eccellenze della filiera agro-alimentare del territorio; 4. la quarta fase consiste nel promuovere l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile nella progettazione delle nuove architetture e nei nuovi padiglioni con interventi volti all’efficienza energetica; 5. la quinta fase, infine, consiste nel fornire attrezzature collettive e servizi anche pubblici di spazi fruibili da tutti, attuando una progettazione priva di barriere architettoniche, dunque, con particolare attenzione alle necessità da parte di coloro che sono diversamente abili, sia che stanno su sedie a ruote sia che hanno una limitata capacità visiva e per gli anziani. Gli obiettivi proposti sono: – sostenere, consolidare e sviluppare l’imprenditorialità nella filiera del turismo termale, in quella agroalimentare e nell’efficienza energetica attraverso una sensibilizzazione per le fonti di energia rinnovabile; – promuovere nuove offerte turistiche tra le quali il segmento terme-benessere e delle eccellenze francolisane come l’olio extravergine di oliva, il miele prodotto esclusivamente da un’apicoltura biologica, le nocciole, anch’esse proveniente da un’agricoltura biologica e la mozzarella d.o.p; – rafforzare l’immagine della Provincia di Caserta come territorio ad alta vocazione turistica sia per le risorse ambientali che storico-artisticheI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.