I territori del meridione d’Italia, sospesi fra legalità e illegalità, risentono fortemente, da un lato della vitalità del sistema malavitoso, dall'altro di modalità di governo lasco, latitante o carente da parte di istituzioni locali che agiscono spesso o sotto la minaccia di camorra e mafia o, peggio, in collusione con esse. A queste latitudini è più frequente, di conseguenza, registrare l'inefficacia degli strumenti di rigenerazione urbana disponibili, dovendo essi operare su contesti deformati da logiche che infragiliscono l'azione pubblica e l'insieme di conoscenze di cui si dota per governare, ivi compreso il progetto e, a maggior ragione, quello partecipato. Riflettendo sul caso del patrimonio di beni confiscati alla criminalità organizzata che insiste sul territorio dell’Agro Aversano si tenta di esplicitare quali sono, e di che natura, le motivazioni che invitano a diffidare della progettazione partecipata o, quanto meno, del suo modello più diffuso, suggerendo modalità alternative di guardare alla partecipazione come processo di immersione nel territorio.
Spingere un territorio a raccontarsi. Come finalizzare l'ascolto attivo alla trasformazione condivisa dei luoghi / Palestino, MARIA FEDERICA. - (2012), pp. 113-125.
Spingere un territorio a raccontarsi. Come finalizzare l'ascolto attivo alla trasformazione condivisa dei luoghi
PALESTINO, MARIA FEDERICA
2012
Abstract
I territori del meridione d’Italia, sospesi fra legalità e illegalità, risentono fortemente, da un lato della vitalità del sistema malavitoso, dall'altro di modalità di governo lasco, latitante o carente da parte di istituzioni locali che agiscono spesso o sotto la minaccia di camorra e mafia o, peggio, in collusione con esse. A queste latitudini è più frequente, di conseguenza, registrare l'inefficacia degli strumenti di rigenerazione urbana disponibili, dovendo essi operare su contesti deformati da logiche che infragiliscono l'azione pubblica e l'insieme di conoscenze di cui si dota per governare, ivi compreso il progetto e, a maggior ragione, quello partecipato. Riflettendo sul caso del patrimonio di beni confiscati alla criminalità organizzata che insiste sul territorio dell’Agro Aversano si tenta di esplicitare quali sono, e di che natura, le motivazioni che invitano a diffidare della progettazione partecipata o, quanto meno, del suo modello più diffuso, suggerendo modalità alternative di guardare alla partecipazione come processo di immersione nel territorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.