Nel giardino della Villa di Marco Fabio Rufo, all’interno dell’area archeologica di Pompei, è stato realizzato uno scavo archeologico di modesta entità, che ha portato alla luce tre natatii (vasche). Un rilievo di dettaglio mediante i metodi della resistività e dei potenziali spontanei è stato eseguito nella parte del giardino non interessata da saggi, al fine di individuare l’eventuale continuazione delle vasche portate a giorno e la presenza di ulteriori strutture in altre aree del giardino. Le strutture sepolte individuate con le due metodologie hanno consentito di rivedere la precedente interpretazione archeologica secondo la quale nell’area del giardino della Villa dovevano essere presenti soltanto tre vasche, la cui funzione non è ancora ben chiara. Inoltre, l’individuazione di ulteriori anomalie dei parametri osservati in altri settori del giardino lasciano ipotizzare la presenza di strutture sepolte la cui interpretazione archeologica è tuttora in progress.
Indagini integrate di tomografia geoelettrica e di potenziale spontaneo per il rinvenimento di strutture sepolte nel giardino di Villa Marco Fabio Rufo (Area Archeologica di Pompei – Napoli) / LA MANNA, M.; Soldovieri, M. G.; Garofalo, B.; DI MAIO, Rosa; Fedi, Maurizio; Roberti, Nicola. - STAMPA. - (2007), pp. 551-551. (Intervento presentato al convegno 26° Convegno Nazionale GNGTS tenutosi a Roma nel 13-15 Novembre 2007).
Indagini integrate di tomografia geoelettrica e di potenziale spontaneo per il rinvenimento di strutture sepolte nel giardino di Villa Marco Fabio Rufo (Area Archeologica di Pompei – Napoli)
LA MANNA M.;DI MAIO, ROSA;FEDI, MAURIZIO;ROBERTI, NICOLA
2007
Abstract
Nel giardino della Villa di Marco Fabio Rufo, all’interno dell’area archeologica di Pompei, è stato realizzato uno scavo archeologico di modesta entità, che ha portato alla luce tre natatii (vasche). Un rilievo di dettaglio mediante i metodi della resistività e dei potenziali spontanei è stato eseguito nella parte del giardino non interessata da saggi, al fine di individuare l’eventuale continuazione delle vasche portate a giorno e la presenza di ulteriori strutture in altre aree del giardino. Le strutture sepolte individuate con le due metodologie hanno consentito di rivedere la precedente interpretazione archeologica secondo la quale nell’area del giardino della Villa dovevano essere presenti soltanto tre vasche, la cui funzione non è ancora ben chiara. Inoltre, l’individuazione di ulteriori anomalie dei parametri osservati in altri settori del giardino lasciano ipotizzare la presenza di strutture sepolte la cui interpretazione archeologica è tuttora in progress.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.