Il tentativo di progettare la città a pezzi, a frammenti, è il tentativo disperato di non far sparire la città. La crescita della città in metropoli prima e megalopoli dopo è il processo di dissoluzione della città. La città dissolvendosi intende punire la sua prole. I teorici dell’urbanistica non hanno più bisogno dei “significati” della città per l’affermazione del tecnicismo; pertanto l’utopia è morta ma la morte dell’utopia ha un’importanza semiologia pari alla sua nascita. Lo spazio utopistico si costruisce nel tentativo di colmare i vuoti creati dalla caduta dei miti delle religioni e del sacro. L’utopia si pone come un progetto di società, un progetto politico collettivo; come modello sociale, l’utopia è un’analisi critica della società, individua gli errori e propone rimedi, costruisce, comunque, uno spazio nel reale. La fine di un’analisi critica della società coincide con la morte dell’utopia e la dissoluzione della città. Lo sviluppo urbanistico e la volontà di progettare la città a pezzi e a frammenti in realtà vanificano il tentativo di non far distruggere la città. La Regione Campania ha un’estensione territoriale di 13.590 kmq ed una popolazione residente di 5.803.728 abitanti, è seconda alla Regione Lombardia e per densità territoriale di popolazione è al primo posto della classifica nazionale con 427 abitanti per kmq. La Regione Lombardia ha undici città capoluoghi delle rispettive province mentre in Campania ne esistono cinque appartenenti al pentagono compreso nel raggio di una distanza di 50 km con porzioni rilevanti del territorio regionale molto lontane dal capoluogo regionale di Napoli come il Cilento, il Vallo di Diano e le aree interne sannite ed irpine. Napoli, città capoluogo della Regione e della Provincia, costituisce il centro dello schema dell’assetto territoriale ed amministrativo attuale con la concentrazione di tutte le funzioni principali della scala regionale e provinciale. Il governo della Regione, della Provincia e del Comune si svolge tra il Centro Direzionale, Piazza Matteotti e Piazza Municipio, in un raggio di 10 km. I flussi del traffico e degli spostamenti dei cittadini della Campania avvengono da e per lo svincolo autostradale Napoli-Caserta per agganciarsi all’asse nazionale Roma-Caserta-Salerno. In sintesi l’armatura urbana regionale attuale può essere rappresentata attraverso lo schema di assetto territoriale monocentrico (Napoli) e monodirezionale (Napoli-Caserta). Su tale schema di assetto territoriale di Napoli, che ha raggiunto la dimensione metropolitana coincidente con l’intera provincia di Napoli e parti delle province costiere di Caserta e Salerno, è in fase di realizzazione il progetto delle reti infrastrutturali nazionali ed europee con la definizione dei corridoi plurinodali e precisamente il primo corridoio trans-europeo “Berlino-Roma-Napoli-Reggio” e l’ottavo corridoio trans-balcanico “Napoli-Bari-Balcani”. Ne deriva il ruolo di cerniera svolto dalla città di Napoli e di piattaforma logistica del Mediterraneo, per la quale si è candidata la provincia di Caserta, per lo stoccaggio e lo spostamento di merci e beni tra l’Europa ed il Mediterraneo. La rete infrastrutturale su ferro dell’alta velocità Roma-Caserta-Vesuvio est è la spina dorsale di questo nuovo scenario di trasformazione territoriale al quale assisteremo nei prossimi decenni anche con il potenziamento dello scalo passeggeri e merci del Porto commerciale di Napoli e dell’aeroporto internazionale di Grazzanise per le linee aeree. L’area metropolitana di Napoli-Caserta si aggancerebbe di fatto all’area metropolitana di Roma e si configurerebbe la terza area metropolitana europea per dimensioni e popolazione insediata. L’effetto di questo trend economico-territoriale e politico-sociale determina ancora oggi il progressivo cambio di destinazione d’uso dei suoli agricoli dell’intera Piana Campana, i più fertili del pianeta, per la realizzazione di capannoni per lo stoccaggio delle merci, di poli fieristici, di centri commerciali e attività edilizie connesse all’espansione della metropoli napoletana.
Da città a regione metropolitana campana. Emergenza antropica di Napoli e armature urbane regionali / Buondonno, Emma. - STAMPA. - (2009), pp. 897-905. (Intervento presentato al convegno I valori dell'urbanistica fra etica e estetica. IV giornata di Studi INU tenutosi a Centro Congressi Partenope dell'Università degli Studi di Napoli Federico II nel 17 marzo 2008).
Da città a regione metropolitana campana. Emergenza antropica di Napoli e armature urbane regionali
BUONDONNO, EMMA
2009
Abstract
Il tentativo di progettare la città a pezzi, a frammenti, è il tentativo disperato di non far sparire la città. La crescita della città in metropoli prima e megalopoli dopo è il processo di dissoluzione della città. La città dissolvendosi intende punire la sua prole. I teorici dell’urbanistica non hanno più bisogno dei “significati” della città per l’affermazione del tecnicismo; pertanto l’utopia è morta ma la morte dell’utopia ha un’importanza semiologia pari alla sua nascita. Lo spazio utopistico si costruisce nel tentativo di colmare i vuoti creati dalla caduta dei miti delle religioni e del sacro. L’utopia si pone come un progetto di società, un progetto politico collettivo; come modello sociale, l’utopia è un’analisi critica della società, individua gli errori e propone rimedi, costruisce, comunque, uno spazio nel reale. La fine di un’analisi critica della società coincide con la morte dell’utopia e la dissoluzione della città. Lo sviluppo urbanistico e la volontà di progettare la città a pezzi e a frammenti in realtà vanificano il tentativo di non far distruggere la città. La Regione Campania ha un’estensione territoriale di 13.590 kmq ed una popolazione residente di 5.803.728 abitanti, è seconda alla Regione Lombardia e per densità territoriale di popolazione è al primo posto della classifica nazionale con 427 abitanti per kmq. La Regione Lombardia ha undici città capoluoghi delle rispettive province mentre in Campania ne esistono cinque appartenenti al pentagono compreso nel raggio di una distanza di 50 km con porzioni rilevanti del territorio regionale molto lontane dal capoluogo regionale di Napoli come il Cilento, il Vallo di Diano e le aree interne sannite ed irpine. Napoli, città capoluogo della Regione e della Provincia, costituisce il centro dello schema dell’assetto territoriale ed amministrativo attuale con la concentrazione di tutte le funzioni principali della scala regionale e provinciale. Il governo della Regione, della Provincia e del Comune si svolge tra il Centro Direzionale, Piazza Matteotti e Piazza Municipio, in un raggio di 10 km. I flussi del traffico e degli spostamenti dei cittadini della Campania avvengono da e per lo svincolo autostradale Napoli-Caserta per agganciarsi all’asse nazionale Roma-Caserta-Salerno. In sintesi l’armatura urbana regionale attuale può essere rappresentata attraverso lo schema di assetto territoriale monocentrico (Napoli) e monodirezionale (Napoli-Caserta). Su tale schema di assetto territoriale di Napoli, che ha raggiunto la dimensione metropolitana coincidente con l’intera provincia di Napoli e parti delle province costiere di Caserta e Salerno, è in fase di realizzazione il progetto delle reti infrastrutturali nazionali ed europee con la definizione dei corridoi plurinodali e precisamente il primo corridoio trans-europeo “Berlino-Roma-Napoli-Reggio” e l’ottavo corridoio trans-balcanico “Napoli-Bari-Balcani”. Ne deriva il ruolo di cerniera svolto dalla città di Napoli e di piattaforma logistica del Mediterraneo, per la quale si è candidata la provincia di Caserta, per lo stoccaggio e lo spostamento di merci e beni tra l’Europa ed il Mediterraneo. La rete infrastrutturale su ferro dell’alta velocità Roma-Caserta-Vesuvio est è la spina dorsale di questo nuovo scenario di trasformazione territoriale al quale assisteremo nei prossimi decenni anche con il potenziamento dello scalo passeggeri e merci del Porto commerciale di Napoli e dell’aeroporto internazionale di Grazzanise per le linee aeree. L’area metropolitana di Napoli-Caserta si aggancerebbe di fatto all’area metropolitana di Roma e si configurerebbe la terza area metropolitana europea per dimensioni e popolazione insediata. L’effetto di questo trend economico-territoriale e politico-sociale determina ancora oggi il progressivo cambio di destinazione d’uso dei suoli agricoli dell’intera Piana Campana, i più fertili del pianeta, per la realizzazione di capannoni per lo stoccaggio delle merci, di poli fieristici, di centri commerciali e attività edilizie connesse all’espansione della metropoli napoletana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.