In tempi di profonde e repentine trasformazioni, che mettono in discussione “certezze” consolidate, aprendo scenari nuovi, dai contorni non facilmente delineabili, emerge prepotente, nel panorama normativo e nel diritto “vivente” interno e sovranazionale, la centralità dell’individuo e dei suoi diritti. Dall’integrazione di questo complesso intreccio ordinamentale, sintesi di visioni ideologiche diverse e spesso contrastanti, scaturiscono discipline “multilivello” che, pur offrendo soluzioni non omogenee, mostrano, quale dato unificante, l’imprescindibile esigenza di assicurare tutela prioritaria alla “persona” umana, attraverso la garanzia dei suoi diritti fondamentali. Da quelli cc.dd. “tradizionali”, come la proprietà privata, ai diritti nuovi, cc.dd. di quarta generazione, frutto di delicate questioni che traggono origine dall’evoluzione dei processi scientifici e tecnologici caratterizzanti la nostra epoca, la persona, quale “misura” di tutte le cose, punto di riferimento e di valutazione, diviene il filo conduttore di un percorso che pone l’individuo e la sua dignità a premessa e fondamento assiologico di tutti i diritti e le libertà riconosciute al soggetto. Emblematico, per un verso, il tormentato iter normativo e giurisprudenziale che ha delineato, nell’ambito della vicenda espropriativa, l’evoluzione della diversa intensità di protezione accordata alla proprietà privata, sul duplice versante dei criteri di determinazione dell’indennizzo e delle fattispecie di occupazione sine titulo. Il persorso, segnato da ripetuti interventi della Corte europea dei diritti dell’uomo, da censure di incostituzionalità e contrasti interni agli stessi giudici nazionali, ha dato vita, in questi anni, ad uno dei più interessanti e dibattuti casi di “tutela multilivello dei diritti”. Sono state proprio le decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo a tracciare, in questo settore, il cammino del legislatore italiano, sollecitato, in più occasioni, ad apprestare i rimedi necessari per assicurare un giusto equilibrio tra le esigenze dell’interesse generale e la salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo, tra i quali - nella prospettiva delineata dall’art.1 del Protocollo addizionale CEDU - la proprietà privata. Negli stessi termini, la soluzione al delicato intreccio tra interessi individuali ed esigenze collettive, sotteso alle problematiche connesse alla raccolta ed al trattamento dei dati personali, e delle “informazioni” genetiche in particolare, trova adeguata risposta in una legislazione costituzionalmente fondata, orientata al rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e della sua dignità. In questa prospettiva, la protezione dei dati personali diventa un profilo essenziale della libertà personale, quale attributo fondamentale della dignità umana, in cui trova presupposto; la consapevolezza di questo legame tra riservatezza, libertà e rispetto della dignità dell’uomo traspare con chiarezza nelle Raccomandazioni del Parlamento Europeo che considera “la privacy e la protezione delle informazioni individuali specifica espressione del diritto alla dignità umana, riconosciuto nell’art.1 della Carta dei diritti”.

Diritti fondamentali della persona e variabilità del livello di protezione.Dalla proprietà privata al patrimonio genetico / Botta, Consiglia. - (2012).

Diritti fondamentali della persona e variabilità del livello di protezione.Dalla proprietà privata al patrimonio genetico.

BOTTA, CONSIGLIA
2012

Abstract

In tempi di profonde e repentine trasformazioni, che mettono in discussione “certezze” consolidate, aprendo scenari nuovi, dai contorni non facilmente delineabili, emerge prepotente, nel panorama normativo e nel diritto “vivente” interno e sovranazionale, la centralità dell’individuo e dei suoi diritti. Dall’integrazione di questo complesso intreccio ordinamentale, sintesi di visioni ideologiche diverse e spesso contrastanti, scaturiscono discipline “multilivello” che, pur offrendo soluzioni non omogenee, mostrano, quale dato unificante, l’imprescindibile esigenza di assicurare tutela prioritaria alla “persona” umana, attraverso la garanzia dei suoi diritti fondamentali. Da quelli cc.dd. “tradizionali”, come la proprietà privata, ai diritti nuovi, cc.dd. di quarta generazione, frutto di delicate questioni che traggono origine dall’evoluzione dei processi scientifici e tecnologici caratterizzanti la nostra epoca, la persona, quale “misura” di tutte le cose, punto di riferimento e di valutazione, diviene il filo conduttore di un percorso che pone l’individuo e la sua dignità a premessa e fondamento assiologico di tutti i diritti e le libertà riconosciute al soggetto. Emblematico, per un verso, il tormentato iter normativo e giurisprudenziale che ha delineato, nell’ambito della vicenda espropriativa, l’evoluzione della diversa intensità di protezione accordata alla proprietà privata, sul duplice versante dei criteri di determinazione dell’indennizzo e delle fattispecie di occupazione sine titulo. Il persorso, segnato da ripetuti interventi della Corte europea dei diritti dell’uomo, da censure di incostituzionalità e contrasti interni agli stessi giudici nazionali, ha dato vita, in questi anni, ad uno dei più interessanti e dibattuti casi di “tutela multilivello dei diritti”. Sono state proprio le decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo a tracciare, in questo settore, il cammino del legislatore italiano, sollecitato, in più occasioni, ad apprestare i rimedi necessari per assicurare un giusto equilibrio tra le esigenze dell’interesse generale e la salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo, tra i quali - nella prospettiva delineata dall’art.1 del Protocollo addizionale CEDU - la proprietà privata. Negli stessi termini, la soluzione al delicato intreccio tra interessi individuali ed esigenze collettive, sotteso alle problematiche connesse alla raccolta ed al trattamento dei dati personali, e delle “informazioni” genetiche in particolare, trova adeguata risposta in una legislazione costituzionalmente fondata, orientata al rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e della sua dignità. In questa prospettiva, la protezione dei dati personali diventa un profilo essenziale della libertà personale, quale attributo fondamentale della dignità umana, in cui trova presupposto; la consapevolezza di questo legame tra riservatezza, libertà e rispetto della dignità dell’uomo traspare con chiarezza nelle Raccomandazioni del Parlamento Europeo che considera “la privacy e la protezione delle informazioni individuali specifica espressione del diritto alla dignità umana, riconosciuto nell’art.1 della Carta dei diritti”.
2012
9788874316472
Diritti fondamentali della persona e variabilità del livello di protezione.Dalla proprietà privata al patrimonio genetico / Botta, Consiglia. - (2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/516407
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