Negli ultimi anni il tema della sostenibilità a livello urbano ha orientato la ricerca di nuovi modelli di trasformazione della città e, in particolare, delle sue aree più degradate. Tra queste le grandi aree industriali dismesse spesso collocate nelle periferie o lungo le coste, a ridosso dei waterfront, per le quali emergono problematiche sociali oltre che di edilizia, senza considerare il carico di memoria che buona parte del patrimonio storico dell’industria ci restituisce. La lunga vicenda degli interventi sulle aree industriali, legata anche alla nascita dell’archeologia industriale, ha caratterizzato un dibattito culminato, alla fine degli anni ottanta, nella considerazione che queste aree fossero una grande risorsa per le città, tale da richiedere approcci procedurali, tecnici ed economici innovativi ai progetti. Molti i grandi progetti europei e internazionali che si legano a questa nuova politica di intervento - Emsher Park, Cultuur Park, Fabbrica Olivetti, Area Bicocca, Lingotto, Area ex Breda- diventando occasione di recupero sociale e urbano, di bonifica e di rinaturalizzazione, di rigenerazione, di riqualificazione edilizia, di valorizzazione delle risorse naturali (acqua, energia) e di sperimentazione progettuale. A questi grandi scenari di intervento, di elevato impegno politico, economico e gestionale, si affianca una serie di interventi di minore dimensione basati su azioni di microriqualificazione finalizzata alla costruibilità e alla fattibilità economica delle soluzioni in accordo con una strategia di governance orientata alla semplificazione delle procedure, alla contestualizzazione delle tecnologie di intervento, al soddisfacimento dei requisiti di fruibilità e accessibilità delle aree, di flessibilità e di adattabilità delle soluzioni tecniche in relazione non solo alle modalità di realizzazione ma soprattutto alla ricerca di una qualità in uso elevata e compatibile con l’ambiente. Il contributo intende approfondire le tematiche della microriqualificazione delle aree industriali dismesse con esempi di progetti e di realizzazioni al fine di prefigurare, per queste aree destinate ad un possibile abbandono, nuovi scenari di vita e di restituire un quadro di possibili azioni per la riqualificazione ritenendo che esso possa rappresentare un contributo della progettazione tecnologica al più ampio e multidisciplinare campo della rigenerazione urbana.
Aree industriali. Dai grandi progetti alle strategie di microriqualificazione per la sostenibilità ambientale / Falotico, Antonella. - (2012), pp. 1663-1673. (Intervento presentato al convegno ABITARE IL FUTURO, II EDIZIONE tenutosi a NAPOLI, dpuu nel 12/13_12_2012).
Aree industriali. Dai grandi progetti alle strategie di microriqualificazione per la sostenibilità ambientale
FALOTICO, ANTONELLA
2012
Abstract
Negli ultimi anni il tema della sostenibilità a livello urbano ha orientato la ricerca di nuovi modelli di trasformazione della città e, in particolare, delle sue aree più degradate. Tra queste le grandi aree industriali dismesse spesso collocate nelle periferie o lungo le coste, a ridosso dei waterfront, per le quali emergono problematiche sociali oltre che di edilizia, senza considerare il carico di memoria che buona parte del patrimonio storico dell’industria ci restituisce. La lunga vicenda degli interventi sulle aree industriali, legata anche alla nascita dell’archeologia industriale, ha caratterizzato un dibattito culminato, alla fine degli anni ottanta, nella considerazione che queste aree fossero una grande risorsa per le città, tale da richiedere approcci procedurali, tecnici ed economici innovativi ai progetti. Molti i grandi progetti europei e internazionali che si legano a questa nuova politica di intervento - Emsher Park, Cultuur Park, Fabbrica Olivetti, Area Bicocca, Lingotto, Area ex Breda- diventando occasione di recupero sociale e urbano, di bonifica e di rinaturalizzazione, di rigenerazione, di riqualificazione edilizia, di valorizzazione delle risorse naturali (acqua, energia) e di sperimentazione progettuale. A questi grandi scenari di intervento, di elevato impegno politico, economico e gestionale, si affianca una serie di interventi di minore dimensione basati su azioni di microriqualificazione finalizzata alla costruibilità e alla fattibilità economica delle soluzioni in accordo con una strategia di governance orientata alla semplificazione delle procedure, alla contestualizzazione delle tecnologie di intervento, al soddisfacimento dei requisiti di fruibilità e accessibilità delle aree, di flessibilità e di adattabilità delle soluzioni tecniche in relazione non solo alle modalità di realizzazione ma soprattutto alla ricerca di una qualità in uso elevata e compatibile con l’ambiente. Il contributo intende approfondire le tematiche della microriqualificazione delle aree industriali dismesse con esempi di progetti e di realizzazioni al fine di prefigurare, per queste aree destinate ad un possibile abbandono, nuovi scenari di vita e di restituire un quadro di possibili azioni per la riqualificazione ritenendo che esso possa rappresentare un contributo della progettazione tecnologica al più ampio e multidisciplinare campo della rigenerazione urbana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.