In questi ultimi anni gli insegnamenti di Architettura e Composizione Architettonica III e Architettura delle Infrastrutture svolti presso la facoltà di Ingegneria di Napoli nell’ambito del corso di studi di Ingegneria Edile - Architettura hanno indirizzato le sperimentazioni didattiche verso i progetti complessi dell’ingegneria, gli edifici collettivi e di servizio, le infrastrutture, gli impianti per il risanamento e la manutenzione dell’ambiente. Temi che, nonostante la rilevanza problematica nella trasformazione della città e nella riqualificazione del territorio, sovente sono affrontati nell’assoluta indifferenza per i caratteri dei luoghi e dei contesti. Al contrario, proprio nel campo degli edifici collettivi e delle infrastrutture, l’ingegneria ha prodotto opere di grande valore e coerenza, che hanno fatto entrare negli interessi culturali della critica e della storia dell’architettura interi campi del costruire e promosso una nuova concezione del territorio antropizzato, inteso come entità spaziale aperta e disponibile a diversi interventi, nel quale contesto naturale ed opera dell’uomo sono chiamati ad integrarsi vicendevolmente. Questi stessi temi sono, dunque, affrontati nelle esercitazioni progettuali e nelle tesi di laurea presentate in Mostra che si propongono di rendere esplicita tale valenza teorica e metodologica applicandola semplificativamente ad occasioni diverse per scala e complessità: il progetto di una biblioteca di quartiere a Napoli, per le esercitazioni del corso di Composizione III, e due progetti di riqualificazione per l’area archeologica di Cuma ed il Macello dismesso di Mola di Bari, sviluppati come tesi di laurea. Ciò che accomuna questi progetti è l’idea che l’architettura sia l’esito interpretativo di un insieme di condizioni ed elementi particolari, storicamente determinati - il programma d’uso, le forme e le regole di configurazione del contesto, i vincoli tecnici e normativi - e che il suo carattere consista in primo luogo nella capacità di esprimere in forme contemporanee tali condizioni.
Sperimentazioni didattiche tra ingegneria e architettura / Viola, Francesco. - STAMPA. - (2013), pp. 128-129.
Sperimentazioni didattiche tra ingegneria e architettura
VIOLA, FRANCESCO
2013
Abstract
In questi ultimi anni gli insegnamenti di Architettura e Composizione Architettonica III e Architettura delle Infrastrutture svolti presso la facoltà di Ingegneria di Napoli nell’ambito del corso di studi di Ingegneria Edile - Architettura hanno indirizzato le sperimentazioni didattiche verso i progetti complessi dell’ingegneria, gli edifici collettivi e di servizio, le infrastrutture, gli impianti per il risanamento e la manutenzione dell’ambiente. Temi che, nonostante la rilevanza problematica nella trasformazione della città e nella riqualificazione del territorio, sovente sono affrontati nell’assoluta indifferenza per i caratteri dei luoghi e dei contesti. Al contrario, proprio nel campo degli edifici collettivi e delle infrastrutture, l’ingegneria ha prodotto opere di grande valore e coerenza, che hanno fatto entrare negli interessi culturali della critica e della storia dell’architettura interi campi del costruire e promosso una nuova concezione del territorio antropizzato, inteso come entità spaziale aperta e disponibile a diversi interventi, nel quale contesto naturale ed opera dell’uomo sono chiamati ad integrarsi vicendevolmente. Questi stessi temi sono, dunque, affrontati nelle esercitazioni progettuali e nelle tesi di laurea presentate in Mostra che si propongono di rendere esplicita tale valenza teorica e metodologica applicandola semplificativamente ad occasioni diverse per scala e complessità: il progetto di una biblioteca di quartiere a Napoli, per le esercitazioni del corso di Composizione III, e due progetti di riqualificazione per l’area archeologica di Cuma ed il Macello dismesso di Mola di Bari, sviluppati come tesi di laurea. Ciò che accomuna questi progetti è l’idea che l’architettura sia l’esito interpretativo di un insieme di condizioni ed elementi particolari, storicamente determinati - il programma d’uso, le forme e le regole di configurazione del contesto, i vincoli tecnici e normativi - e che il suo carattere consista in primo luogo nella capacità di esprimere in forme contemporanee tali condizioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.