Il desiderio di Felicità si accende nei tempi della crisi, quando maggiore è il disagio sociale e la mancanza di legami. La Felicità ha dunque la sua storia, che si misura nell’esigenza delle trasformazioni. In Grecia L’Etica, che ne rappresenta il “sapere”, si afferma negli stessi anni della Tragedia. Due generi letterari che durano il tempo della costituzione della Polis e della sua fine. La Tragedia rappresenta la critica della prepotenza dei capi famiglia legittimata sulla genealogia religiosa. L’Etica costruisce l’impianto delle virtù regolative delle relazioni sociali. In seguito la felicità diventa terapia delle passioni, uscendo dall’etica delle virtù per dire del piacere controllato come sua misura. S’impone come espressione dell’amor proprio, per rappresentarsi in una condotta di vita appartata. La felicità diventa un sentimento. Anche l’Utopia ne fa parte. È dunque propria dei moderni, indicando qualcosa di bene diverso da Eudaimonia, Atarassia, Aponia, Beatitudo, stazioni semantiche ed esistenziali che arrivano fino alla moderna “felicità” che incrocia i piani del diritto e dell’“armonia” del mercato economico. La crisi del modello economico attuale è anche crisi del Desiderio e della Felicità, che ereditiamo dal moderno, per ripensarne la disposizione in un ritorno all’etica non delle virtù ma dei legami.
Legami di felicità / Ferraro, Giuseppe. - 1:(2013), pp. 117-134.
Legami di felicità
FERRARO, GIUSEPPE
2013
Abstract
Il desiderio di Felicità si accende nei tempi della crisi, quando maggiore è il disagio sociale e la mancanza di legami. La Felicità ha dunque la sua storia, che si misura nell’esigenza delle trasformazioni. In Grecia L’Etica, che ne rappresenta il “sapere”, si afferma negli stessi anni della Tragedia. Due generi letterari che durano il tempo della costituzione della Polis e della sua fine. La Tragedia rappresenta la critica della prepotenza dei capi famiglia legittimata sulla genealogia religiosa. L’Etica costruisce l’impianto delle virtù regolative delle relazioni sociali. In seguito la felicità diventa terapia delle passioni, uscendo dall’etica delle virtù per dire del piacere controllato come sua misura. S’impone come espressione dell’amor proprio, per rappresentarsi in una condotta di vita appartata. La felicità diventa un sentimento. Anche l’Utopia ne fa parte. È dunque propria dei moderni, indicando qualcosa di bene diverso da Eudaimonia, Atarassia, Aponia, Beatitudo, stazioni semantiche ed esistenziali che arrivano fino alla moderna “felicità” che incrocia i piani del diritto e dell’“armonia” del mercato economico. La crisi del modello economico attuale è anche crisi del Desiderio e della Felicità, che ereditiamo dal moderno, per ripensarne la disposizione in un ritorno all’etica non delle virtù ma dei legami.File | Dimensione | Formato | |
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