INTRODUZIONE - La didattica applicata alla zooantropologia prevede un’attuazione in campo educativo e pedagogico dei principi zooantropologici; essa si prefigge un duplice obiettivo: di ridurre il gap relazionale tra animali e giovani generazioni e di recuperare i contenuti e le valenze della relazione, al fine dell’utilizzo pedagogico ed educativo. Nasce un nuovo modello educativo che pone al centro delle strutture pedagogiche l’animale, non più come oggetto da sfruttare, ma come soggetto che aiuti il bambino nella sua crescita educativa (1,2). In quest’ottica generale, la Fattoria Zooantropologica sembra essere un buon sistema in grado di permettere la “fruizione” da parte di bambini e\o soggetti con disabilità di questo modello relazionale e di consentire, altresì, attività e terapie assistite con gli animali (3,4). La Fattoria Zooantropologica offre l’opportunità di attivare la relazione reciproca in un ambiente nuovo, attraente e confortevole tra il fruitore e l’animale che giova di un habitat naturale e familiare. L’esperienza diretta permette ai bambini di usare tutti i loro sensi per imparare: più i bambini vedono, toccano, odorano, sentono, gustano, più imparano (5,6). Partendo da questi presupposti, lo studio si è posto l’obiettivo di effettuare una valutazione del gradimento delle differenti specie animali, attraverso l’analisi degli indici di interazione dei bambini rispetto agli animali presenti in fattoria, al fine di fornire delle linee guida nella scelta del pet in relazione ad una amplificazione delle risposte cognitive ed emozionali del bambino.
ANALISI DELL’INDICE DI INTERAZIONE BAMBINO-PETS IN FATTORIA ZOOANTROPOLOGICA: STUDIO PILOTA / Cestaro, A; D'Angelo, Danila; Vassalotti, G; Pelagalli, Alessandra; Pero, MARIA ELENA; Ciani, Francesca; Mastellone, Vincenzo; Zullo, T1; Affuso, G2; Lombardi, Pietro; Avallone, Luigi. - LXVI:1(2012), pp. 30-33. (Intervento presentato al convegno LXVI Congresso nazionale scienze veterinarie tenutosi a Roma nel 12-14/09/2012).
ANALISI DELL’INDICE DI INTERAZIONE BAMBINO-PETS IN FATTORIA ZOOANTROPOLOGICA: STUDIO PILOTA
D'ANGELO, DANILA;PELAGALLI, ALESSANDRA;PERO, MARIA ELENA;CIANI, FRANCESCA;MASTELLONE, VINCENZO;LOMBARDI, PIETRO;AVALLONE, LUIGI
2012
Abstract
INTRODUZIONE - La didattica applicata alla zooantropologia prevede un’attuazione in campo educativo e pedagogico dei principi zooantropologici; essa si prefigge un duplice obiettivo: di ridurre il gap relazionale tra animali e giovani generazioni e di recuperare i contenuti e le valenze della relazione, al fine dell’utilizzo pedagogico ed educativo. Nasce un nuovo modello educativo che pone al centro delle strutture pedagogiche l’animale, non più come oggetto da sfruttare, ma come soggetto che aiuti il bambino nella sua crescita educativa (1,2). In quest’ottica generale, la Fattoria Zooantropologica sembra essere un buon sistema in grado di permettere la “fruizione” da parte di bambini e\o soggetti con disabilità di questo modello relazionale e di consentire, altresì, attività e terapie assistite con gli animali (3,4). La Fattoria Zooantropologica offre l’opportunità di attivare la relazione reciproca in un ambiente nuovo, attraente e confortevole tra il fruitore e l’animale che giova di un habitat naturale e familiare. L’esperienza diretta permette ai bambini di usare tutti i loro sensi per imparare: più i bambini vedono, toccano, odorano, sentono, gustano, più imparano (5,6). Partendo da questi presupposti, lo studio si è posto l’obiettivo di effettuare una valutazione del gradimento delle differenti specie animali, attraverso l’analisi degli indici di interazione dei bambini rispetto agli animali presenti in fattoria, al fine di fornire delle linee guida nella scelta del pet in relazione ad una amplificazione delle risposte cognitive ed emozionali del bambino.File | Dimensione | Formato | |
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