la ricerca sul cervello umano ha goduto di una quasi immediata fortuna in ambito giuridico, mostrando le sue potenzialità non solo sul piano dell’applicazione di queste tecniche in sede processuale, ma anche tornando a prospettare – di certo non per la prima volta nella storia dell’interazione tra scienza e diritto – la possibilità di rintracciare un fondamento biologico del comportamento che rischia di incidere sulla definizione di alcuni concetti giuridici fondamentali, quali l’imputabilità, la responsabilità giuridica, la capacità d’agire della persona . Se aumenta la casistica giurisprudenziale che testimonia di un ruolo talvolta decisivo svolto dalla consulenza tecnica neuroscientifica in sede processuale , restano ancora da esplorare del tutto le ricadute potenziali e complessive che questa ricerca è in grado di produrre sotto il profilo dello studio delle funzionalità cognitive del cervello umano, soprattutto nel loro impatto sui diritti della persona. Nell’area di questi futuri orizzonti di studio, è indubbio che le indagini neuroscientifiche che toccano il tema della coscienza umana – ancora oggetto di un’attenzione marginale da parte della comunità scientifica dei giuristi , anche probabilmente per il loro stadio sperimentale – appaiono essere particolarmente promettenti. Di sicuro, provare a rispondere alla questione di cosa sia la coscienza umana, oltre a mostrare numerosi e cruciali elementi d’interesse sotto il profilo concettuale, è in grado di aprire scenari sui quali la riflessione giuridica avrà la necessità di interrogarsi a fondo.
Le neuroscienze e i nuovi scenari della "vita materiale": nuove prospettive o antichi problemi? / Marzocco, Valeria. - (2014), pp. 101-114.
Le neuroscienze e i nuovi scenari della "vita materiale": nuove prospettive o antichi problemi?
MARZOCCO, Valeria
2014
Abstract
la ricerca sul cervello umano ha goduto di una quasi immediata fortuna in ambito giuridico, mostrando le sue potenzialità non solo sul piano dell’applicazione di queste tecniche in sede processuale, ma anche tornando a prospettare – di certo non per la prima volta nella storia dell’interazione tra scienza e diritto – la possibilità di rintracciare un fondamento biologico del comportamento che rischia di incidere sulla definizione di alcuni concetti giuridici fondamentali, quali l’imputabilità, la responsabilità giuridica, la capacità d’agire della persona . Se aumenta la casistica giurisprudenziale che testimonia di un ruolo talvolta decisivo svolto dalla consulenza tecnica neuroscientifica in sede processuale , restano ancora da esplorare del tutto le ricadute potenziali e complessive che questa ricerca è in grado di produrre sotto il profilo dello studio delle funzionalità cognitive del cervello umano, soprattutto nel loro impatto sui diritti della persona. Nell’area di questi futuri orizzonti di studio, è indubbio che le indagini neuroscientifiche che toccano il tema della coscienza umana – ancora oggetto di un’attenzione marginale da parte della comunità scientifica dei giuristi , anche probabilmente per il loro stadio sperimentale – appaiono essere particolarmente promettenti. Di sicuro, provare a rispondere alla questione di cosa sia la coscienza umana, oltre a mostrare numerosi e cruciali elementi d’interesse sotto il profilo concettuale, è in grado di aprire scenari sui quali la riflessione giuridica avrà la necessità di interrogarsi a fondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.