Il degrado delle murature per effetto dell’umidità è uno dei fenomeni più frequenti nell’edilizia napoletana a causa della peculiare costituzione sia del sottosuolo sia della struttura del tufo, il materiale da costruzione più diffuso. Dotato di un elevato grado di porosità, il tufo, favorisce l’assorbimento dell’acqua da parte delle strutture murarie e, se utilizzato a faccia vista, raggiunge gradi di umidità elevatissimi incidendo negativamente sulla resistenza meccanica oltre a dare luogo a fenomeni di erosione ed a cicli di gelo e disgelo. La presenza di percorsi d’acqua sotterranei, occultati dalle stratificazioni della città, e di serbatoi naturali ed artificiali, creati per l’estrazione della pietra da costruzione e facenti funzione di contenitori delle riserve idriche fino al primo dopoguerra, hanno fatto si che molti edifici sono attualmente fondati su suoli con un elevato contenuto di acqua. L’associazione tra un sottosuolo ad alto contenuto idrico ed un materiale da costruzione ad alta capacità di assorbimento ha causato l’ammaloramento di molti edifici, specialmente in fondazione ed ai primi livelli, rendendo il problema dell’umidità di notevole importanza sia in fase di diagnostica sia di risanamento. Il testo esamina i fenomeni di umidità suddividendoli in cinque diverse classi a seconda dell’interazione dell’acqua con la muratura: umidità da costruzione; umidità da acqua piovana; umidità da condensazione; umidità accidentale; umidità da risalita capillare. L’analisi è stata indirizzata in particolare sui fenomeni di umidità ascendente o da risalita capillare e sugli interventi mediante l’utilizzo degli intonaci da risanamento, per i quali è stata sviluppata una analisi prestazionale/ sperimentale in laboratorio, i cui dati chiudono lo studio. Il testo è organizzato in sezioni quattro sezioni: la diagnosi; i metodi di intervento; le caratteristiche dei sistemi evaporativi e le normative vigenti; la verifica prestazionale/sperimentale. La prima parte attiene la definizione del materiale di base, l’individuazione dei tipi di umidità. La seconda analizza l’individuazione degli interventi di risanamento, con particolare attenzione per i sistemi evaporativi, lo studio delle caratteristiche degli intonaci da risanamento e delle prestazioni ad essi richieste, ha occupato la seconda parte del lavoro, orientata quindi verso l’individuazione di un metodo di intervento. La terza sessione approfondisce lo studio delle caratteristiche del particolare sistema di risanamento adottato, in relazione alle norme UNI ed alla direttiva WTA con riferimento al sistema di risanamento sperimentato Antol Risan della Torggler s.p.a. L’ultima parte del lavoro è costituita dalla verifica prestazionale e sperimentale effettuata presso il Laboratorio del Dipartimento di Ingegneria Edile della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli, Federico II; l’analisi dei risultati e le conclusioni, relative all’efficacia del sistema adottato concludono il lavoro. Il testo è particolarmente rivolto agli studenti universitari ed ai giovani professionisti; si propone come strumento di studio delle dinamiche e dei concetti che sono alla base dei fenomeni osservati e della sperimentazione; la conoscenza dei concetti elementari darà la possibilità di potersi successivamente districare nel mondo delle informazioni commerciali che quotidianamente ci assalgono sottoforma di ricerca scientifica
I fenomeni di umidità sulle murature in tufo giallo napoletano. La risalita capillare. Gli interventi con intonaci da risanamento. Teoria - Tecnica - Sperimentazione / Castelluccio, Roberto. - (2012), pp. 1-81.
I fenomeni di umidità sulle murature in tufo giallo napoletano. La risalita capillare. Gli interventi con intonaci da risanamento. Teoria - Tecnica - Sperimentazione
CASTELLUCCIO, ROBERTO
2012
Abstract
Il degrado delle murature per effetto dell’umidità è uno dei fenomeni più frequenti nell’edilizia napoletana a causa della peculiare costituzione sia del sottosuolo sia della struttura del tufo, il materiale da costruzione più diffuso. Dotato di un elevato grado di porosità, il tufo, favorisce l’assorbimento dell’acqua da parte delle strutture murarie e, se utilizzato a faccia vista, raggiunge gradi di umidità elevatissimi incidendo negativamente sulla resistenza meccanica oltre a dare luogo a fenomeni di erosione ed a cicli di gelo e disgelo. La presenza di percorsi d’acqua sotterranei, occultati dalle stratificazioni della città, e di serbatoi naturali ed artificiali, creati per l’estrazione della pietra da costruzione e facenti funzione di contenitori delle riserve idriche fino al primo dopoguerra, hanno fatto si che molti edifici sono attualmente fondati su suoli con un elevato contenuto di acqua. L’associazione tra un sottosuolo ad alto contenuto idrico ed un materiale da costruzione ad alta capacità di assorbimento ha causato l’ammaloramento di molti edifici, specialmente in fondazione ed ai primi livelli, rendendo il problema dell’umidità di notevole importanza sia in fase di diagnostica sia di risanamento. Il testo esamina i fenomeni di umidità suddividendoli in cinque diverse classi a seconda dell’interazione dell’acqua con la muratura: umidità da costruzione; umidità da acqua piovana; umidità da condensazione; umidità accidentale; umidità da risalita capillare. L’analisi è stata indirizzata in particolare sui fenomeni di umidità ascendente o da risalita capillare e sugli interventi mediante l’utilizzo degli intonaci da risanamento, per i quali è stata sviluppata una analisi prestazionale/ sperimentale in laboratorio, i cui dati chiudono lo studio. Il testo è organizzato in sezioni quattro sezioni: la diagnosi; i metodi di intervento; le caratteristiche dei sistemi evaporativi e le normative vigenti; la verifica prestazionale/sperimentale. La prima parte attiene la definizione del materiale di base, l’individuazione dei tipi di umidità. La seconda analizza l’individuazione degli interventi di risanamento, con particolare attenzione per i sistemi evaporativi, lo studio delle caratteristiche degli intonaci da risanamento e delle prestazioni ad essi richieste, ha occupato la seconda parte del lavoro, orientata quindi verso l’individuazione di un metodo di intervento. La terza sessione approfondisce lo studio delle caratteristiche del particolare sistema di risanamento adottato, in relazione alle norme UNI ed alla direttiva WTA con riferimento al sistema di risanamento sperimentato Antol Risan della Torggler s.p.a. L’ultima parte del lavoro è costituita dalla verifica prestazionale e sperimentale effettuata presso il Laboratorio del Dipartimento di Ingegneria Edile della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli, Federico II; l’analisi dei risultati e le conclusioni, relative all’efficacia del sistema adottato concludono il lavoro. Il testo è particolarmente rivolto agli studenti universitari ed ai giovani professionisti; si propone come strumento di studio delle dinamiche e dei concetti che sono alla base dei fenomeni osservati e della sperimentazione; la conoscenza dei concetti elementari darà la possibilità di potersi successivamente districare nel mondo delle informazioni commerciali che quotidianamente ci assalgono sottoforma di ricerca scientificaFile | Dimensione | Formato | |
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