Ad un secolo dall’inaugurazione dello Studio giuridico Napoletano, il contributo mette in risalto il clima di peculiare sinergia che vi si realizzò tra docento universitari, magistrati ed avvocati. Si pone in luce la singolarità davvero unica della congiuntura culturale chè venne ad inserirsi nel quadro complesso del “risanamento” della Città di Napoli allorquando quasi a completamento, a suggello dell’opera di riassetto, in un’originale centralità urbanistica vide l’erigersi, con una forte connotazione simbolica, il nuovo Palazzo degli Studi con al cuore la Facoltà di Giurisprudenza e i nascenti Istituti Giuridici. In effetti, era il complessivo clima socio-economico che mutava e la sfera del diritto, non meno di quella architettonica, non poteva restarne indenne. Figure prestigiose se ne rendevano interpreti e legavano quelle nuove spinte all’antica tradizione forense meridionale conservando ed anzi accentuando il rapporto tra la sede di formazione pubblica e il foro a discapito delle già prestigiose scuole private dell’Ottocento. Ne scaturiva una “naturale” sinergia, espressione di vivacità intellettuale di livello europeo – per i molti, il saggio indica come voce particolarmente autorevole Pasquale Fiore –, ma anche di spazio per un sfera di libertà di cui veniva a rendersi compartecipe lo stesso Croce.
Circoli, seminari, studi: spazi di contributo professionale alla cultura giuridica tra Otto e Novecento / Cernigliaro, Aurelio. - 1:(2013), pp. 153-175.
Circoli, seminari, studi: spazi di contributo professionale alla cultura giuridica tra Otto e Novecento
CERNIGLIARO, AURELIO
2013
Abstract
Ad un secolo dall’inaugurazione dello Studio giuridico Napoletano, il contributo mette in risalto il clima di peculiare sinergia che vi si realizzò tra docento universitari, magistrati ed avvocati. Si pone in luce la singolarità davvero unica della congiuntura culturale chè venne ad inserirsi nel quadro complesso del “risanamento” della Città di Napoli allorquando quasi a completamento, a suggello dell’opera di riassetto, in un’originale centralità urbanistica vide l’erigersi, con una forte connotazione simbolica, il nuovo Palazzo degli Studi con al cuore la Facoltà di Giurisprudenza e i nascenti Istituti Giuridici. In effetti, era il complessivo clima socio-economico che mutava e la sfera del diritto, non meno di quella architettonica, non poteva restarne indenne. Figure prestigiose se ne rendevano interpreti e legavano quelle nuove spinte all’antica tradizione forense meridionale conservando ed anzi accentuando il rapporto tra la sede di formazione pubblica e il foro a discapito delle già prestigiose scuole private dell’Ottocento. Ne scaturiva una “naturale” sinergia, espressione di vivacità intellettuale di livello europeo – per i molti, il saggio indica come voce particolarmente autorevole Pasquale Fiore –, ma anche di spazio per un sfera di libertà di cui veniva a rendersi compartecipe lo stesso Croce.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.