Lo studio, nel ripercorrere gli itinerari della responsabilità degli operatori legali (avvocato, dottore commercialista, notaio), s’interroga sulla possibilità di ricostruire uno statuto unitario delle responsabilità professionali. Sotto il profilo della prestazione, la più rigorosa posizione assunta dalla giurisprudenza in tema di responsabilità sanitaria inizia ad incidere anche in tema di professioni legali, pur in presenza di un’implicita valutazione assiologica effettuata dalle Corti: il sempre più frequente ricorso all’inversione dell’onere della prova, ispirato al principio di vicinanza o di prossimità, induce a ravvisare ora delle obbligazioni "de moyens renforcées" o "de résultat atténuées", caratterizzate da una presunzione di responsabilità suscettibile di prova contraria, ora (ad es., nell’attività di consulenza, nella redazione di contratti e pareri, nell’adempimento degli obblighi d’informazione) una vera e propria obbligazione di risultato. Ma il problema centrale consiste nella prova del nesso di causa: il cammino delle Corti dalla “certezza morale”, alla “ragionevole certezza”, alla “ragionevole probabilità” si conferma ondivago. Il risarcimento del danno da perdita di chances appare una soluzione auspicabile anche a seguito dell’irrigidimento dei doveri deontologici e dell’introduzione dell’assicurazione obbligatoria, in quanto, nel commisurare la riparazione alle chances realmente perdute, può rappresentare uno strumento giusto ed efficiente di valutazione dei competing interests delle parti, espressione della generale funzione di compensation della responsabilità civile.
LA RESPONSABILITA' CIVILE NELLE PROFESSIONI LEGALI / Feola, Maria. - (2014), pp. 339-375.
LA RESPONSABILITA' CIVILE NELLE PROFESSIONI LEGALI
FEOLA, MARIA
2014
Abstract
Lo studio, nel ripercorrere gli itinerari della responsabilità degli operatori legali (avvocato, dottore commercialista, notaio), s’interroga sulla possibilità di ricostruire uno statuto unitario delle responsabilità professionali. Sotto il profilo della prestazione, la più rigorosa posizione assunta dalla giurisprudenza in tema di responsabilità sanitaria inizia ad incidere anche in tema di professioni legali, pur in presenza di un’implicita valutazione assiologica effettuata dalle Corti: il sempre più frequente ricorso all’inversione dell’onere della prova, ispirato al principio di vicinanza o di prossimità, induce a ravvisare ora delle obbligazioni "de moyens renforcées" o "de résultat atténuées", caratterizzate da una presunzione di responsabilità suscettibile di prova contraria, ora (ad es., nell’attività di consulenza, nella redazione di contratti e pareri, nell’adempimento degli obblighi d’informazione) una vera e propria obbligazione di risultato. Ma il problema centrale consiste nella prova del nesso di causa: il cammino delle Corti dalla “certezza morale”, alla “ragionevole certezza”, alla “ragionevole probabilità” si conferma ondivago. Il risarcimento del danno da perdita di chances appare una soluzione auspicabile anche a seguito dell’irrigidimento dei doveri deontologici e dell’introduzione dell’assicurazione obbligatoria, in quanto, nel commisurare la riparazione alle chances realmente perdute, può rappresentare uno strumento giusto ed efficiente di valutazione dei competing interests delle parti, espressione della generale funzione di compensation della responsabilità civile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.