Sono state condotte prove su ortive diverse, nei confronti del nematode cistiforme della carota (Heterodera carotae) e dei galligeni (Meloidogyne spp.), per valutare l’efficacia dell’applicazione del bionematocida Flocter® 5% PB a base di Bacillus firmus ceppo I-1582. I risultati hanno messo in evidenza che B. firmus non modifica la sua performance se applicato in dose singola (80 kg/ha) o frazionata (40 + 40 Kg/ha). Svolge un’azione di contenimento dei danni, oltre che dei galligeni, anche del fungo fitopatogeno Pyrenochaeta lycopersici. Ciò è da correlare ad un più rilevante sviluppo delle piante, che mostrano una maggiore attività fotosintetica (indice di SPAD), e, soprattutto, agli incrementi quanti-qualitativi delle produzioni. Appare inoltre evidente che, in presenza di infestazioni elevate, è necessaria l’integrazione con un altro mezzo e la solarizzazione può essere il partner ideale. Parole chiave: parassiti tellurici, difesa ecocompatibile, mezzi integrati
Risultati di due anni di prove di lotta ai nematodi delle ortive con un bionematocida (Flocter) a base di Bacillus firmus / Risi, C.; Colombo, A.; Crescenzi, A.; D’Addabbo, T.; D’Errico, F. P.; D’Errico, G; Di Silvestro, D.; Giacometti, Rosa; Offredi, P. F.; Roversi, P. F.; Troccoli, A.. - 1:(2014), pp. 325-336. (Intervento presentato al convegno Giornate Fitopatologiche-Protezione delle piente,qualità,ambiente tenutosi a Chianciano Terme (Siena) nel 18-21 marzo 2014).
Risultati di due anni di prove di lotta ai nematodi delle ortive con un bionematocida (Flocter) a base di Bacillus firmus.
GIACOMETTI, ROSA;
2014
Abstract
Sono state condotte prove su ortive diverse, nei confronti del nematode cistiforme della carota (Heterodera carotae) e dei galligeni (Meloidogyne spp.), per valutare l’efficacia dell’applicazione del bionematocida Flocter® 5% PB a base di Bacillus firmus ceppo I-1582. I risultati hanno messo in evidenza che B. firmus non modifica la sua performance se applicato in dose singola (80 kg/ha) o frazionata (40 + 40 Kg/ha). Svolge un’azione di contenimento dei danni, oltre che dei galligeni, anche del fungo fitopatogeno Pyrenochaeta lycopersici. Ciò è da correlare ad un più rilevante sviluppo delle piante, che mostrano una maggiore attività fotosintetica (indice di SPAD), e, soprattutto, agli incrementi quanti-qualitativi delle produzioni. Appare inoltre evidente che, in presenza di infestazioni elevate, è necessaria l’integrazione con un altro mezzo e la solarizzazione può essere il partner ideale. Parole chiave: parassiti tellurici, difesa ecocompatibile, mezzi integratiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.