Luci e ombre, segni chiari e scuri, netti contrasti ed equilibri cromatici rivelato e traducono, in una dimensione altra, emozioni e avvenimenti generati in imaging in cui è sovrano il linguaggio che si risolve nella dimensione black and white. Questa condizione assume valore e ruolo di mezzo comunicativo dalle forti espressioni e dalle vibranti manifestazioni in cui si generano codici comunicativi e sistemi di trasposizione di emozionalità. “Se il disegno – asserisce Matisse - è proprio dello spirito e il colore è dei sensi dovete prima disegnare, per coltivare lo spirito e per essere capaci di guidare il colore ad un sentimento spirituale”. Ma nella dimensione governata dal netto contrasto tra il bianco e il nero, nella quale trovano talvolta spazio anche le dimensioni intermedie delle stesse tonalità, disegno – segno, colore e immagine ottengono linfa dalla stessa essenza e diventano un efficace canale per indagare e rivelare le dimensioni intime e nascoste della propria essenzialità. Due facce, due realtà di un viaggio introspettivo, quello che interpreta le luci dei segni liberatori e quello che è espressione di ansie, d’irrequietezze, di emozioni antitetiche. Segni impressi con forza, fermezza ed energia, quelli che disegnano corpi, volti urlanti e lacerati, in cui la matericità dei sentimenti si realizza in manifestazioni deformi, cariche di impulsi e di espressività. Visualità che si caratterizzano per la grande carica emotiva e liberatoria, in cui il gesto e il movimento sono bloccati nell’istante di maggiore carica comunicativa e che, al contempo, si palesano nella dimensione rigorosa ed essenziale del linguaggio bicromatico. Smarrimento, disorientamento sono i sentimenti che investono colui che, alla ricerca di un’adeguata dimensione, si perde e viene fagocitato dal caos della metropoli, trasposizione in altra scala, delle analoghe irrequietezze dell’uomo che trovano eco in figurazioni di città che vivono in una dimensione sospesa tra l’immaginario e le suggestioni che queste evocano.
Visualità bicromatiche / Catuogno, Raffaele; Palomba, Daniela. - Unico:(2015), pp. 1-10.
Visualità bicromatiche
CATUOGNO, RAFFAELE;PALOMBA, DANIELA
2015
Abstract
Luci e ombre, segni chiari e scuri, netti contrasti ed equilibri cromatici rivelato e traducono, in una dimensione altra, emozioni e avvenimenti generati in imaging in cui è sovrano il linguaggio che si risolve nella dimensione black and white. Questa condizione assume valore e ruolo di mezzo comunicativo dalle forti espressioni e dalle vibranti manifestazioni in cui si generano codici comunicativi e sistemi di trasposizione di emozionalità. “Se il disegno – asserisce Matisse - è proprio dello spirito e il colore è dei sensi dovete prima disegnare, per coltivare lo spirito e per essere capaci di guidare il colore ad un sentimento spirituale”. Ma nella dimensione governata dal netto contrasto tra il bianco e il nero, nella quale trovano talvolta spazio anche le dimensioni intermedie delle stesse tonalità, disegno – segno, colore e immagine ottengono linfa dalla stessa essenza e diventano un efficace canale per indagare e rivelare le dimensioni intime e nascoste della propria essenzialità. Due facce, due realtà di un viaggio introspettivo, quello che interpreta le luci dei segni liberatori e quello che è espressione di ansie, d’irrequietezze, di emozioni antitetiche. Segni impressi con forza, fermezza ed energia, quelli che disegnano corpi, volti urlanti e lacerati, in cui la matericità dei sentimenti si realizza in manifestazioni deformi, cariche di impulsi e di espressività. Visualità che si caratterizzano per la grande carica emotiva e liberatoria, in cui il gesto e il movimento sono bloccati nell’istante di maggiore carica comunicativa e che, al contempo, si palesano nella dimensione rigorosa ed essenziale del linguaggio bicromatico. Smarrimento, disorientamento sono i sentimenti che investono colui che, alla ricerca di un’adeguata dimensione, si perde e viene fagocitato dal caos della metropoli, trasposizione in altra scala, delle analoghe irrequietezze dell’uomo che trovano eco in figurazioni di città che vivono in una dimensione sospesa tra l’immaginario e le suggestioni che queste evocano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.