Nelle più recenti riflessioni, relative al mondo della ricerca e della cultura, si individua una linea di pensiero che sta mettendo in discussione le vecchie dicotomie che hanno strutturato il sapere in età moderna: assistiamo a un nuovo intreccio di umanesimo e scienza, persona e corpo, natura e storia, pubblico e privato, che problematizza l’attuale assetto delle varie discipline, codificate ancora in un sistema di “categorie”, come se fossero scaffali di un’immensa biblioteca, entro i quali racchiudere la conoscenza. Mentre trionfa sulle pagine dei giornali e nella comunicazione dei media una neo-lingua fatta di termini come spread, derivati e default, il mondo della ricerca riflette sul suo linguaggio, che resta lo strumento più credibile per descrivere il pensiero, i problemi, il gusto dell’epoca attuale. La trasmissione della cultura è fatta non solo di nozioni, ma anche di procedure e di saperi, che incidono profondamente sulle dinamiche della ricerca. Il Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza ha promosso nel 2012 seminari e convegni intesi a proporre momenti di confronto interdisciplinare tra studiosi (docenti, ricercatori, dottorandi) di varie aree e il pubblico, con un carattere di forte concretezza. Si è deciso di organizzare la riflessione attorno ad alcune parole molto comuni, che, appartenendo al lessico intellettuale di base delle singole discipline, sono presenti in tutti gli ambiti di ricerca e di studio e, proprio per questo, sono sfuggenti rispetto a una lettura più attenta e rigorosa: si tratta dei concetti sottesi a vocaboli come “vedere”, “caso”, “genere”, “bellezza”. L’iniziativa, promossa da un gruppo di ricercatrici dell’Università Federico II e di alcuni enti di ricerca, raccolte nel Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza, risponde dunque all’obiettivo di capire in maniera più approfondita i mezzi della conoscenza, sia umanistica che scientifica, e i desideri di sapere che alimentano il nostro presente. Ci si è chiesto cosa “vede” esattamente un fisico, un matematico, un chimico, un architetto, un filologo… quando usa questo verbo nell’esplicitazione della sua ricerca, adottando, talvolta inconsapevolmente, una molteplicità di metafore e procedure che testimoniano la potenza epistemologica e antropologica di cui è carico l’atto del “vedere”. Per ciascuno dei vocaboli scelti sono stati presentati sguardi e voci di esperti di singole discipline, impegnati in un confronto aperto, che ha consentito ai partecipanti di riflettere, in termini di spiazzamento e stimolo, più che di acquisizioni, su procedure metodologiche e aspetti lessicali che ci sembrano particolarmente significativi. A ognuno dei vocaboli scelti è stato dedicato un incontro tra esperti in ambiti disciplinari differenti e ampio spazio è stato, inoltre, riservato “al dibattito” e alla partecipazione del pubblico per una riflessione ed elaborazione comune.

Le hasard / Giancola, Concetta. - (2014), pp. 141-146.

Le hasard

GIANCOLA, CONCETTA
2014

Abstract

Nelle più recenti riflessioni, relative al mondo della ricerca e della cultura, si individua una linea di pensiero che sta mettendo in discussione le vecchie dicotomie che hanno strutturato il sapere in età moderna: assistiamo a un nuovo intreccio di umanesimo e scienza, persona e corpo, natura e storia, pubblico e privato, che problematizza l’attuale assetto delle varie discipline, codificate ancora in un sistema di “categorie”, come se fossero scaffali di un’immensa biblioteca, entro i quali racchiudere la conoscenza. Mentre trionfa sulle pagine dei giornali e nella comunicazione dei media una neo-lingua fatta di termini come spread, derivati e default, il mondo della ricerca riflette sul suo linguaggio, che resta lo strumento più credibile per descrivere il pensiero, i problemi, il gusto dell’epoca attuale. La trasmissione della cultura è fatta non solo di nozioni, ma anche di procedure e di saperi, che incidono profondamente sulle dinamiche della ricerca. Il Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza ha promosso nel 2012 seminari e convegni intesi a proporre momenti di confronto interdisciplinare tra studiosi (docenti, ricercatori, dottorandi) di varie aree e il pubblico, con un carattere di forte concretezza. Si è deciso di organizzare la riflessione attorno ad alcune parole molto comuni, che, appartenendo al lessico intellettuale di base delle singole discipline, sono presenti in tutti gli ambiti di ricerca e di studio e, proprio per questo, sono sfuggenti rispetto a una lettura più attenta e rigorosa: si tratta dei concetti sottesi a vocaboli come “vedere”, “caso”, “genere”, “bellezza”. L’iniziativa, promossa da un gruppo di ricercatrici dell’Università Federico II e di alcuni enti di ricerca, raccolte nel Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza, risponde dunque all’obiettivo di capire in maniera più approfondita i mezzi della conoscenza, sia umanistica che scientifica, e i desideri di sapere che alimentano il nostro presente. Ci si è chiesto cosa “vede” esattamente un fisico, un matematico, un chimico, un architetto, un filologo… quando usa questo verbo nell’esplicitazione della sua ricerca, adottando, talvolta inconsapevolmente, una molteplicità di metafore e procedure che testimoniano la potenza epistemologica e antropologica di cui è carico l’atto del “vedere”. Per ciascuno dei vocaboli scelti sono stati presentati sguardi e voci di esperti di singole discipline, impegnati in un confronto aperto, che ha consentito ai partecipanti di riflettere, in termini di spiazzamento e stimolo, più che di acquisizioni, su procedure metodologiche e aspetti lessicali che ci sembrano particolarmente significativi. A ognuno dei vocaboli scelti è stato dedicato un incontro tra esperti in ambiti disciplinari differenti e ampio spazio è stato, inoltre, riservato “al dibattito” e alla partecipazione del pubblico per una riflessione ed elaborazione comune.
2014
9788889972465
Le hasard / Giancola, Concetta. - (2014), pp. 141-146.
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