Il libro Le Troubadour, pubblicato da Antoine Fabre d’Olivet nel 1803, si presenta come una scelta di antichi testi in «idiome occitanique». La lingua dei trovatori viene correttamente messa sullo stesso piano delle altre lingue romanze, benché si attribuiscano a essa un’anti¬chità, un prestigio e quindi un’influenza nettamente maggiori delle altre, come farà più tardi anche Raynouard. I testi raccolti sono tutti dei falsi, ad eccezione di 13 componimenti tratti dal canzoniere parigino successivamente siglato C. Ma allo scopo di attenuare le differenze linguistiche, stilistiche e metriche tra i testi veri e quelli falsi, Fabre manipola profondamente i testi autentici fino al punto che essi ci appaiono, oggi, come dei falsi. Nonostante questa operazione spregiudicata, il libro di Fabre andava incontro alla forte richiesta del pubblico di conoscere la poesia dei trovatori nell’antica lingua d’oc, dal momento che all’alba del secolo XIX se ne poteva leggere in originale solo una manciata di versi. È soltanto con la pubblicazione, tra il 1816 e il 1821, dello Choix di Raynouard che comincia la vera e propria diffusione, e quindi la conoscenza e l’apprezzamento, dei trovatori.
Falsificare l’autentico. Il cassetto segreto del Troubadour di Fabre d’Olivet / DI GIROLAMO, Costanzo. - (2015), pp. 49-69.
Falsificare l’autentico. Il cassetto segreto del Troubadour di Fabre d’Olivet
DI GIROLAMO, COSTANZO
2015
Abstract
Il libro Le Troubadour, pubblicato da Antoine Fabre d’Olivet nel 1803, si presenta come una scelta di antichi testi in «idiome occitanique». La lingua dei trovatori viene correttamente messa sullo stesso piano delle altre lingue romanze, benché si attribuiscano a essa un’anti¬chità, un prestigio e quindi un’influenza nettamente maggiori delle altre, come farà più tardi anche Raynouard. I testi raccolti sono tutti dei falsi, ad eccezione di 13 componimenti tratti dal canzoniere parigino successivamente siglato C. Ma allo scopo di attenuare le differenze linguistiche, stilistiche e metriche tra i testi veri e quelli falsi, Fabre manipola profondamente i testi autentici fino al punto che essi ci appaiono, oggi, come dei falsi. Nonostante questa operazione spregiudicata, il libro di Fabre andava incontro alla forte richiesta del pubblico di conoscere la poesia dei trovatori nell’antica lingua d’oc, dal momento che all’alba del secolo XIX se ne poteva leggere in originale solo una manciata di versi. È soltanto con la pubblicazione, tra il 1816 e il 1821, dello Choix di Raynouard che comincia la vera e propria diffusione, e quindi la conoscenza e l’apprezzamento, dei trovatori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.