Marco Ferreri con il suo film Dillinger è morto sembra radiografare la crisi italiana del post Boom economico. In un momento in cui la rivoluzione studentesca potrebbe aprire l’orizzonte a nuove utopie, la borghesia italiana appare stanca e totalmente immersa in un benessere piatto e routinario. La crisi rappresentata da Ferreri è anche quella di un individuo sempre più interprete di una “società dello spettacolo” che divora la dimensione intima e privata, decostruendo istituzioni e valori. I colori saturi, il design avveniristico, il finale tragico venato di ironia: sono tutti elementi analizzati nell’articolo che prova ad inserire il film del regista italiano nel clima internazionale dei profondi mutamenti sociali e culturali del periodo.
Marco Ferreri: Dillinger è morto/Dillinger ist tot (1969) / Masecchia, Anna. - (2015), pp. 253-268.
Marco Ferreri: Dillinger è morto/Dillinger ist tot (1969)
MASECCHIA, ANNA
2015
Abstract
Marco Ferreri con il suo film Dillinger è morto sembra radiografare la crisi italiana del post Boom economico. In un momento in cui la rivoluzione studentesca potrebbe aprire l’orizzonte a nuove utopie, la borghesia italiana appare stanca e totalmente immersa in un benessere piatto e routinario. La crisi rappresentata da Ferreri è anche quella di un individuo sempre più interprete di una “società dello spettacolo” che divora la dimensione intima e privata, decostruendo istituzioni e valori. I colori saturi, il design avveniristico, il finale tragico venato di ironia: sono tutti elementi analizzati nell’articolo che prova ad inserire il film del regista italiano nel clima internazionale dei profondi mutamenti sociali e culturali del periodo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.