Il contributo analizza la politica e la dottrina giuridica di Pasquale Stanislao Mancini, giurista di rilievo internazionale e ministro degli esteri che fu l'iniziatore della politica coloniale italiana con l'acquisto della Baia di Assab nel 1882. Da un'idea progressista, fondata su alcuni assunti di diritto pubblico che valorizzavano l'idea che gli abitanti dei territori che l'Italia acquistava fossero cittadini italiani e che la colonia rappresentasse parte integrante del territorio dello Stato, si passò ben presto, con l'età crispina, a un'idea più aggressiva di colonialismo. Secondo questo nuovo indirizzo, la dottrina manciniana era incoerente e ormai inadatta a sostenere le ambizioni coloniali italiane. La teoria manciniana si era in realtà rivelata utile a sostenere l'inizio della politica coloniale italiana perché apparentemente non creava problemi rispetto a una certa tradizione dei valori risorgimentali e, in particolare, e alla dottrina dei diritti della nazionalità elaborata fin dagli anni '40 dallo stesso Mancini, giovane giusinternazionalista.
Colonialismo e diritto pubblico: il superamento del paradigma manciniano / DE NAPOLI, Olindo. - (2016), pp. 65-82.
Colonialismo e diritto pubblico: il superamento del paradigma manciniano
DE NAPOLI, OLINDO
2016
Abstract
Il contributo analizza la politica e la dottrina giuridica di Pasquale Stanislao Mancini, giurista di rilievo internazionale e ministro degli esteri che fu l'iniziatore della politica coloniale italiana con l'acquisto della Baia di Assab nel 1882. Da un'idea progressista, fondata su alcuni assunti di diritto pubblico che valorizzavano l'idea che gli abitanti dei territori che l'Italia acquistava fossero cittadini italiani e che la colonia rappresentasse parte integrante del territorio dello Stato, si passò ben presto, con l'età crispina, a un'idea più aggressiva di colonialismo. Secondo questo nuovo indirizzo, la dottrina manciniana era incoerente e ormai inadatta a sostenere le ambizioni coloniali italiane. La teoria manciniana si era in realtà rivelata utile a sostenere l'inizio della politica coloniale italiana perché apparentemente non creava problemi rispetto a una certa tradizione dei valori risorgimentali e, in particolare, e alla dottrina dei diritti della nazionalità elaborata fin dagli anni '40 dallo stesso Mancini, giovane giusinternazionalista.File | Dimensione | Formato | |
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