Il patrimonio edilizio nazionale è costituito da un numero considerevole di edifici in muratura portante, di cui il 60% è stato realizzato in epoca antecedente al 1971 e risultano, pertanto, scarsamente conformi ai moderni requisiti di progettazione antisismica. Per le costruzioni murarie vigevano le regole del buon costruire che prescrivevano di curare lo sfalsamento dei giunti e il rinforzo delle intersezioni verticali con pietre più robuste. Anche in assenza di norme antisismiche, si è posta da sempre l’attenzione sugli incroci murari che hanno dimostrato, ad ogni evento sismico, di essere le zone più vulnerabili delle strutture in muratura. Il grado di ammorsamento tra le pareti verticali, unitamente al collegamento nel piano orizzontale offerto dai solai, influisce sulla risposta globale della struttura sottoposta al terremoto. Un ammorsamento efficace, infatti, può scongiurare il collasso della struttura per meccanismi fuori piano. Nella presente memoria si illustrano i risultati di una campagna sperimentale condotta mediante l’esecuzione di prove monotone e cicliche su un martello in scala reale in muratura di tufo, caratterizzato da uno scarso grado di ammorsamento. In particolare, si descrivono, analizzano e discutono gli aspetti relativi alle modalità di prova, ai modelli previsionali del comportamento resistente, ed all’interpretazione dei risultati sperimentali attraverso misure locali e globali.
Analisi sperimentale sul comportamento fuori piano di martelli murari in scala reale / Balsamo, Alberto; DI LUDOVICO, Marco; Iuliano, N.; Maddaloni, G.; Prota, Andrea. - (2015), p. 2210. (Intervento presentato al convegno XVI Convegno ANIDIS tenutosi a L'Aquila nel 13-17 settembre 2015).
Analisi sperimentale sul comportamento fuori piano di martelli murari in scala reale
BALSAMO, ALBERTO;DI LUDOVICO, MARCO;PROTA, ANDREA
2015
Abstract
Il patrimonio edilizio nazionale è costituito da un numero considerevole di edifici in muratura portante, di cui il 60% è stato realizzato in epoca antecedente al 1971 e risultano, pertanto, scarsamente conformi ai moderni requisiti di progettazione antisismica. Per le costruzioni murarie vigevano le regole del buon costruire che prescrivevano di curare lo sfalsamento dei giunti e il rinforzo delle intersezioni verticali con pietre più robuste. Anche in assenza di norme antisismiche, si è posta da sempre l’attenzione sugli incroci murari che hanno dimostrato, ad ogni evento sismico, di essere le zone più vulnerabili delle strutture in muratura. Il grado di ammorsamento tra le pareti verticali, unitamente al collegamento nel piano orizzontale offerto dai solai, influisce sulla risposta globale della struttura sottoposta al terremoto. Un ammorsamento efficace, infatti, può scongiurare il collasso della struttura per meccanismi fuori piano. Nella presente memoria si illustrano i risultati di una campagna sperimentale condotta mediante l’esecuzione di prove monotone e cicliche su un martello in scala reale in muratura di tufo, caratterizzato da uno scarso grado di ammorsamento. In particolare, si descrivono, analizzano e discutono gli aspetti relativi alle modalità di prova, ai modelli previsionali del comportamento resistente, ed all’interpretazione dei risultati sperimentali attraverso misure locali e globali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.